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Articoli
Guerre collaterali
I mille giorni di guerra e tante piccole guerre tra gli schieramenti. Ma c’è chi richiama l’importanza della carità come punto di ripartenza.
Migranti ricattati: l’arruolamento o l’espulsione
Dopo il tragico attentato al teatro moscovita Crocus, le autorità russe hanno inasprito le norme sull’immigrazione. Nel mirino gli illegali ma anche i moltissimi migranti economici provenienti dall’Asia Centrale, spesso ricattati per poterli inviare al fronte.
«È il mio cuore il paese più straziato»
In margine a un incontro andato a vuoto: Milano, libreria Hoepli, presentazione del libro di Gordeeva «Oltre la soglia del dolore». Ma l’aereo ritarda e non se ne fa nulla. Però Gordeeva aveva già preparato le risposte alle domande, che pubblichiamo qui. Una magnifica lezione di umanità e di giornalismo. (intervista di Marta Dell’Asta).
Ucraina: una legge che fa discutere
La Rada di Kiev con la legge 8371 vuole perseguire le organizzazioni religiose che collaborano con la Chiesa ortodossa russa. Un passo rischioso, consideriamo i pro e i contro.
Il progetto per aiutare i preti in disgrazia
Si chiama «Pace a tutti» la rete di sostegno ai sacerdoti licenziati dal Patriarcato di Mosca perché avversi alla guerra. Un’iniziativa autonoma che è una novità tra il clero ortodosso. Una forma di solidarietà e di giustizia profondamente necessaria.
Oltre la pseudo storia
Siamo tutti coinvolti da narrazioni astratte e da miti complottisti, questo libro ci offre gli strumenti per riportarci sul solido terreno dei fatti.
Oltre la soglia del dolore e del buonismo
Desiderare la pace senza portare ulteriore offesa alle vittime. Immedesimarsi nella tragedia, al di là delle belle frasi pietose, è l’invito che ci viene dalla giornalista russa Gordeeva, spericolatamente esposta sul fronte della guerra.
Un nuovo apocalittismo
Dove sta andando la Chiesa ortodossa russa? L’analisi profonda e scioccante di un noto pensatore russo apre degli spiragli. Non è indifferente per noi cercare di decifrare il groviglio di ideologie e pulsioni che oggi pretende di parlare a nome dell’ortodossia russa.
Un eretico di provincia
All’apparenza, Sergej Veselov è il tipico antieroe: 54 anni, aria innocua, sembra uno di quei tranquilli cittadini che non danno pensieri al regime. Come abbia fatto a diventare «terrorista» ed «estremista» ce lo racconta il portale «Novaja Gazeta». Uno squarcio su un’altra Russia, umana e simpatica, dove l’eroismo sboccia imprevisto.
Che speranza abbiamo. La fede da sotto i massi
Cristiani contro la guerra che si muovono e si esprimono nella clandestinità sono una realtà nella Russia e Bielorussia di oggi. Per che motivo lo fanno e come trovano spazi di testimonianza. Un’intervista di Anna Krjučkova.
Padre Kordočkin: Non so come si possa amare e uccidere allo stesso tempo
In un’intervista alla giornalista Katerina Gordeeva, padre Kordočkin, parroco ortodosso in Olanda, ha toccato vari temi dell’attualità russa: dalla «teologia della morte» alla figura di Naval’nyj, dall’«ottenebramento di massa» alla connivenza con il male fino alla questione della colpa e del perdono.
Kulbokas: la nostra preghiera sia coraggiosa
Il forte appello al MEAN del nunzio a Kiev parla anche a noi.
Un giornalista «estremo» e la sua cronaca di una devastazione
Un libro che raccoglie le inchieste quasi impossibili che negli anni il reporter bergamasco Giorgio Fornoni ha svolto nella Russia profonda.
Ho visto il mio paese tradire se stesso
Da intervistatrice a intervistata, la giornalista che sul suo canale «Dillo a Gordeeva» ha interrogato i personaggi più in vista dell’opposizione russa, parla di sé e delle proprie scelte professionali e di vita. (Intervista di Flavio Villani)
La pace: cammino difficile ma non impossibile
La pace chiede verità e giustizia, per questo siamo tutti chiamati a fare ogni sforzo possibile per la pace, lì dove siamo.
Oleg Orlov, andare in prigione è un lavoro
Il 27 febbraio scorso Oleg Orlov, co-presidente di Memorial, è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per aver condannato l’invasione dell’Ucraina. In attesa della sentenza di appello, in un’intervista ha raccontato cosa vuol dire essere dissidente.
Mandato del XXV Concilio mondiale del popolo russo
Durante la seduta straordinaria del XXV Concilio mondiale del popolo russo del 27 marzo 2024, presieduta dal patriarca Kirill di Mosca, è stato approvato un «documento di sintesi» che di fatto rappresenta un’esaltazione della guerra e della discriminazione razziale. Per la sua importanza storica e per dovere informativo, ne riportiamo integralmente il testo.
Non vergogniamoci della crisi
L’ultima dichiarazione del Patriarcato russo sulla «guerra santa» ha prodotto un vero shock tra gli osservatori. Non distogliamo lo sguardo ma cerchiamo di capirne il significato, per tutti.
Chiedo perdono in ginocchio agli ucraini
Il 6 marzo 2024 il giornalista di RusNews Roman Ivanov è stato condannato a sette anni di colonia penale per aver pubblicato tre post sui crimini dell’esercito russo. Il giornalista non si è mai riconosciuto colpevole e l’Associazione Memorial lo considera detenuto politico. Presentiamo la sua ultima parola prima della condanna.
Sinodo greco-cattolico ucraino: La guerra e la giusta pace
È nostro dovere cristiano e civico proteggere la vita del nostro prossimo.
I greco-cattolici slovacchi tra repressioni e solidarietà
Come accadde al termine della Seconda guerra mondiale, i greco-cattolici slovacchi si sono trovati ancora una volta in prima linea nell’accogliere i profughi ucraini. Cogliamo l’occasione per fare un breve excursus su questa antica comunità di rito orientale, al centro di tanti conflitti.
San Pietroburgo, città di volontari
Chi lo dice che ormai tra russi e ucraini c’è odio inestinguibile? La creatività di un sacerdote dimostra che non è così. Molti volontari russi si prendono cura dei profughi ucraini, che paradossalmente ricevono aiuto nel paese che ha aggredito la loro terra.
Due anni di guerra: stanchi ma sempre decisi
Oleksandra Romancova, direttore esecutivo del Centro per le libertà civili di Kyiv, Nobel per la pace 2022, ci parla di diritti umani, del peso del passato sovietico, del pericoloso vicinato con la Russia, della collaborazione con l’UE, di questioni linguistiche e culturali. Ma soprattutto dell’urgenza di dare un giudizio chiaro su quanto sta accadendo. (Intervista di Marta Dell’Asta).
Ucraina: abbiamo sofferto troppo per mollare
Due anni di guerra, all’inizio speravamo di non arrivare a tanto. Cosa ne pensano gli ucraini, ad esempio Kristina, che sin dal 2022 ci racconta il suo dramma? Intervista di Marta Dell’Asta.
«Io non ho paura. Non abbiatene neanche voi!»
In memoria di Aleksej Naval’nyj, morto il 16 febbraio 2024.
Fairytale: l’inferno secondo Sokurov
Frutto di una creatività difficile e piena di tormento, l’ultimo film del regista Sokurov rievoca il dramma della storia immerso nell’eterno.
Cristo e la vittoria del male
Una domanda lancinante si pone a tutti noi: perché il male vince? Padre Lepori ci suggerisce uno sguardo cristiano semplice e potente sul dramma del mondo.
Bilancio dell’anno appena trascorso
Un bilancio negativo o positivo? Sedakova fa un lungo inventario di sciagure, ma c’è sempre qualcosa che viene a sparigliare le carte dei potenti, e ad aprire spiragli…
La riconciliazione tedesco-polacca: un esempio per l’oggi
Nel 1973, a quasi 30 anni dalla fine della guerra, alcuni cattolici tedeschi fondarono l’Opera Maximilian Kolbe per avviare un processo di riconciliazione con le vittime polacche dei campi di concentramento nazisti. Un’iniziativa partita dal basso, scomoda per entrambi i paesi, ma che porta ancora frutti. Un esempio da tener presente.
Alla ricerca di un padre
Dalla Russia un’ignota credente lancia una domanda drammatica, la raccoglie un sacerdote che sta vivendo a sua volta momenti duri. Come andare avanti? Che ne è della comunione ecclesiale quando la Chiesa sembra tradire il Vangelo?
Non ci salviamo con l’indignazione
Qualsiasi soluzione torna sempre allo stesso punto: usare correttamente la ragione, rispettare la realtà, correre il rischio del confronto con l’altro.
Lo schiaffo del silenzio
La roccia della cultura russa non esiste più. Šiškin, nel suo pessimismo, lancia una domanda bruciante ai suoi compatrioti: come uscire dal silenzio colpevole? Solo una parola libera ci salverà.
La guerra nell’ottica dello Spirito
Nei complessi motivi che hanno generato la guerra in Ucraina c’è anche una componente religiosa. Questo lo scandalo che ferisce e che deve portare a un unico guadagno: il pentimento.
L’economia della morte
L’economista Inozemcev ha calcolato che dopo l’invasione dell’Ucraina la vita di un soldato russo caduto al fronte viene pagata quindici milioni di rubli. Chi va in guerra guadagna come non riuscirebbe a guadagnare in tutta la vita da civile. Il paese ne ha preso atto e sta rivedendo di conseguenza la sua scala di valori e priorità.
Jašin: Ringrazio l’Ucraina, ma resto qui
Il 29 agosto l’Ucraina ha proposto di scambiare soldati russi catturati con prigionieri di coscienza detenuti in Russia. Un gesto di umanità che sconfigge la guerra. Il’ja Jašin, esponente della resistenza antiputiniana, ha fatto sapere dalla prigione che ringrazia ma vuole restare per «ricostruire la casa».
Fermate quei missili «benedetti»
La Chiesa ortodossa ucraina deve poter seguire la sua strada, perché non è più padre chi benedice i missili che cadono sui figli. Lettera dell’arcivescovo ausiliario di Odessa Viktor al patriarca Kirill dopo la distruzione della cattedrale la notte del 23 luglio.
Cosa fare se bombardano una chiesa
Le mura di una chiesa non valgono più delle vite umane, eppure colpire una chiesa ha un valore simbolico speciale…
Viktorija Amelina, morte di una scrittrice
Un motivo in più per ricordare l’inutile, insensata strage della guerra, che getta via le vite con la loro irripetibile ricchezza. Una giovane scrittrice è morta in Ucraina, il suo talento letterario stava sbocciando proprio nell’incontro col dolore e la paura. Ricordiamo Viktorija Amelina morta il 1° luglio.
Il re è nudo!
La verità è una cosa fragile e i potenti se ne fanno gioco, ma ha la caratteristica di esistere, e di essere data da un Altro.
Abbiamo ancora un volto?
Arrivati sull’orlo della guerra civile i russi non abbozzano reazioni, perché? Troppo a lungo si è giocato con le menzogne, ora non resta che l’apatia. Ma la speranza è più forte anche di questa devastazione.
Conoscete le leggi della propaganda?
Strumento universale dei regimi, la propaganda è stata affinata soprattutto dai totalitarismi. Il giornalista russo Jakovlev, editore di «Kommersant», ricorda che all’università insegnavano a manipolare la mente dei nemici. Tecniche impiegate oggi contro la popolazione.
«La “Pace russa”. La teologia politica di Putin»
Nel conflitto ucraino è sempre più evidente il ruolo essenziale svolto dall’ideologia, quella del Mondo russo, che si declina nella «pace distruttiva». Nel saggio di A. Dell’Asta una profonda analisi delle origini del nuovo pensiero.
Kara-Murza: la Russia sarà libera, ditelo a tutti!
Uno degli ultimi politici dell’opposizione rimasti in Russia è stato condannato a una pena «staliniana» – 25 anni – per aver criticato la guerra. Al processo ha detto parole di speranza. Un russo che ama il suo paese nonostante tutto, e offre ai compatrioti lo spazio per il pentimento.
Sconfiggere il drago non basta
Da Charkiv gli attivisti del Gruppo per la difesa dei diritti umani diffondono un bollettino in cui raccontano le iniziative russe contro l’invasione, convinti della necessità di un sostegno reciproco. Amano l’Ucraina ma non fanno sconti al governo, e operano perché l’odio non si radichi nelle giovani generazioni. Intervista al direttore Zacharov.
Poesia: il respiro di una generazione
Due antologie poetiche appena uscite ci danno il polso di due epoche cruciali: la seconda guerra mondiale e oggi. I poeti sono testimoni del dolore e degli interrogativi del loro tempo. I versi come cronaca dell’intimo, che cerca di dar voce al trauma collettivo.
Vogliamo la pace o che ci lascino in pace?
Il meccanismo perverso della guerra si ripete sempre uguale. Però non sarà la paura né la disperazione a donarci la pace, ma il duro lavoro della ragione e della responsabilità, sempre da ricominciare.
Nonni e nipoti insieme a sostenere il fronte
Le autorità russe spingono la popolazione a contribuire all’«operazione speciale». Le scuole sono tenute a forgiare generazioni di «patrioti», sull’esempio dei loro nonni anch’essi cooptati nelle case di riposo: ragazzi e anziani tessono reti mimetiche e confezionano indumenti per i soldati al fronte, scambiandola per una guerra di difesa.
La Moldova in bilico
Un vecchio sistema che funziona sempre: destabilizzare per dominare. Propaganda e agenti provocatori sono armi politiche efficacissime che la Russia impiega nei paesi confinanti e in Europa. Cosa è successo in Moldova.
Dov’è la terra promessa post-sovietica?
Con l’invasione dell’Ucraina, dice il filosofo, siamo entrati in una nuova epoca dominata da particolarismi e imperialismi. Tornare a un universalismo autentico può rifondare l’ordine internazionale distrutto. Ma chi sarà in grado di proporlo?
Un anno che ci ha cambiato • 3
Per padre Zelinskij lo scandalo maggiore è il consenso degli ortodossi al crimine dell’invasione. Per Lami è l’adesione di molti occidentali ai miti della propaganda russa. Eppure, come dice il russista Hamant, è possibile superarli. Come conferma Sigov da Kiev, resistere è sapere che il senso della vita è presente.
Morire per non uccidere
Una terribile storia di guerra, una delle tante purtroppo: una recluta si è uccisa per non andare a combattere. Il suo ultimo messaggio testimonia la tenebra senza schiarite in cui sprofonda la Russia.
Si può fare politica in chiesa?
Nella liturgia ortodossa si prega per i governanti e l’esercito. Ma quali governanti e quale esercito quando una guerra divide i fedeli della stessa Chiesa? Nuove sfide che chiedono fede e riflessione.
Lo stupido spreco della guerra, e la forza della preghiera
Nel 1944, scrivendo al figlio al fronte, Tolkien non si limitava a denunciare la miseria della guerra: la fede gli suggeriva che anche la tragedia può essere un momento di grazia.
Perché Dio permette tutto questo?
Ad Andrej Desnickij, biblista e pubblicista, è stata posta una domanda che lui ha rilanciato su fb: «La fede oggi è in grado di aiutarci a vivere questo nostro tempo? Se sì, come e perché?». Ne è nato un ampio dialogo, in cui si incrociano concezioni molto diverse.
Restiamo umani, per favore
Attenti a non bandire in blocco la cultura russa e a non addossare ai russi una colpa collettiva, dice il poeta ed ex dissidente lituano, che ci mette in guardia dalla disumanizzazione. Stralci di una sua intervista alla Radio televisione-lituana.
La Leningrado assediata di Vera Imber
Le memorie di una giornalista vissuta a Leningrado durante i terribili anni di assedio raccontano del dolore quotidiano e dell’eroica resistenza della città. Un patriottismo sincero senza facili retoriche.
Le parole di due condannati: la Russia sarà ancora libera
Non avremmo mai pensato di pubblicare ancora, negli anni 2000, lettere dalla prigione o ultime parole al processo, come ai tempi del dissenso. Invece il messaggio del giornalista russo Ivan Safronov dal carcere e la dichiarazione dell’attivista Jašin ci riportano direttamente al clima totalitario e alla forza morale dei resistenti.
Halík: attenti all’egoismo nazionale e religioso
Dissidente, filosofo e infine teologo, Tomáš Halík rappresenta ancor oggi la vivacità del pensiero ceco, sempre pronto a interfacciarsi col mondo. Nell’intervista parla di Ucraina, globalizzazione e «terzo ecumenismo».
Vivere col male a fianco. Come uscirne?
«Se volete lamentarvi, lamentatevi. Se volete urlare, urlate. L’importante è che non molliate e non pensiate che tutto è perduto». Padre Ioann Guaita è certo che la cosa fondamentale è non partecipare al male. Intervista di Marija Božovič.
Una menzogna sincera
Ieri ed oggi in Russia funziona lo stesso meccanismo ideologico, pur rivestito di miti diversi. Ma le somiglianze storiche ci insegnano anche la speranza.
Il cinema russo si autocensura
La Russia si autocensura e non candida nessun film all’Oscar. Ma un membro del comitato russo ricorda che il modello «uno decide per tutti» fa solo danni. E si dimette.
È ora che la Chiesa dimentichi la Santa Rus’
Parroco moscovita e voce autorevole dell’ortodossia, padre Uminskij ha risposto alle nostre domande su come la Chiesa russa si sta muovendo nella crisi attuale. Il suo è un giudizio severo ma che riconosce la forza indistruttibile della verità.
La mobilitazione fa tremare il paese e suscita fantasmi
Le notizie sui giornali non ci bastano a capire del tutto la tensione e la caduta libera del morale nella società russa. Per i russi stessi, le notizie sull’Ucraina erano in fondo astratte, finché la mobilitazione non ha bussato alla loro porta… mettendo in luce il bene e il male che è in ciascuno.
Parole proibite: resistenza antimilitarista in Russia
In Russia esistono modi creativi per rompere il silenzio in cui il potere ha relegato l’opposizione alla guerra. È il fenomeno strisciante e invasivo della cosiddetta resistenza visuale.
Armatevi (come potete) e partite
La mobilitazione «parziale» ha ulteriormente diviso la società russa: le manifestazioni disorganiche, la fuga di migliaia di persone dal paese ormai in conflitto anche con i propri cittadini, il fatalismo dei più, gli arruolati abbandonati a se stessi. E la Chiesa irretita dalla politica nazionale.
La Siberia divisa tra il fronte e la fuga
Come vivono gli sconvolgimenti di questi mesi in Siberia, lontani da Mosca? Da sempre desiderosi di autonomia, i siberiani oggi condividono la mentalità comune. E fuggono in massa alla coscrizione.
Nulla è perduto con la pace! I vescovi cattolici in Russia dopo l’annuncio della mobilitazione
Un appello della Conferenza episcopale richiama il primato assoluto della legge divina su quella umana, e il diritto all’obiezione di coscienza di fronte alle richieste dello Stato.
Ucraina: la scuola contesa tra patrioti e occupanti
È iniziato l’anno scolastico in Ucraina e nelle regioni occupate. Si devono fare i conti con la tentazione della cancel culture, cui tendono sia gli aggressori che le vittime. Forse comprensibile nell’immediato, la rimozione rischia di fossilizzarsi in una politica miope, che difficilmente porterà frutti in futuro.
La linea fra il bene e il male
La responsabilità di scegliere il bene riguarda tutti, non solo i belligeranti.
Lettere dalla Russia / 4 / Perché sono tornato
Andrej Zubov è uno storico russo che ha già pagato la sua libertà di coscienza perdendo l’insegnamento universitario. Dopo un viaggio in Europa, dove molti colleghi e amici si sono già rifugiati, ha spiegato in un breve messaggio perché ha deciso di rientrare. Un gesto di incomparabile dignità.
Quando il dialogo diventa un incontro
Quando la guerra scava trincee ideologiche e cancella il terreno dove potersi incontrare, è ancora possibile un dialogo che non sia un calcolo ma un reale incontro? E se sì, a quali condizioni? Una serata alla Biblioteca dello Spirito di Mosca ha buttato i cuori oltre l’ostacolo.
Sedakova, dov’è l’umiliazione della Russia
Nella nostra intervista, Sedakova si dice sicura che chi fa la guerra non conosce né appartiene alla cultura russa. Parla della «tentazione imperiale» che bisogna saper giudicare. E dice perché, per ora, resta in Russia.
Cardinale Koch: una crisi che scuote l’ecumenismo
È una posizione impossibile che il patriarca Kirill legittimi la brutale guerra in Ucraina per motivi pseudo-religiosi, afferma il cardinale Kurt Koch nell’intervista al «Tagespost». Il presidente del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani vuole fare del rapporto tra Chiesa e Stato l’oggetto del dialogo cattolico-ortodosso.
Russia, l’opposizione delle femministe
Tra le file dell’opposizione alla guerra in Ucraina ci sono gruppi diversi, con ideologie anche molto distanti fra loro. L’esperienza femminista ha fatto della creatività la caratteristica fondamentale delle sue azioni.
Il male che ci fa la guerra
Non c’è altra via che il dialogo, che prima di tutto significa accettare la verità e il diritto di esistere dell’altro, anche del nemico.
Auguro alla Russia di provare orrore e pentimento
Un dimostrante solitario sulla Piazza Rossa, col suo cartello contro la guerra. Arrestato, processato, multato. Ma al giudice ha detto parole molto chiare e coraggiose. È uno che spera ancora nel buon senso e nella verità.
Serve ancora l’università a costruire la pace?
Un gruppo di docenti universitari ha promosso un webinar dal titolo Cultura, scienza e pace: testimonianze dal campo, per discutere se e come, in una situazione politica e culturale sconvolta, l’università possa dare un contributo utile. Offriamo la testimonianza di Svetlana Panič, filologa russa.
Denuncio perché non voglio sapere
Rispetto all’epoca sovietica, oggi chi denuncia il dissenso nei confronti dell’«operazione speciale» lo fa soprattutto per evitare di conoscere tutto il male che potrebbe emergere dalle nebbie della propaganda ufficiale.
Il trionfo dell’opinione sui fatti
La cronaca politica è un immenso talk show dove ognuno dice la sua. Aiutiamoci a non coltivare la confusione.
Astaf’ev, la memoria eretica
Un veterano, scrittore antieroico e scandaloso ma possente nel tramandare la memoria storica. In questi giorni di commemorazioni, risentiamo quel che diceva Viktor Astaf’ev della seconda guerra mondiale, e di ogni guerra.
Cristo, al fondo della nostra inguaribile miseria
La vittoria delle vittime è chiedere la forza del perdono.
«Andava tutto così bene. Finirà malissimo»
Riprendiamo l’intervista di K. Gordeeva al direttore di «Novaja gazeta» Dmitrij Muratov. La guerra contro l’informazione libera in Russia sembra conclusa con la scomparsa del suo giornale. Ma il coraggio di anni e le vite sacrificate non possono naufragare così. Un dialogo poco consolante, ma neppure rinunciatario…
Strategicamente la guerra è già persa
Bisogna aiutare la gente a capire il senso spirituale di quanto sta avvenendo, questo il tentativo di alcuni pastori ortodossi oggi. Tra di loro padre Andrej parroco a Madrid, teologo e segretario della diocesi di Spagna e Portogallo del Patriarcato di Mosca. Esistono nella Chiesa russa voci libere che infondono speranza, mentre l’ideologia del «Mondo russo» avvelena gli animi.
Oggi pensiamo innanzitutto all’Ucraina
Una dirigente di Memorial riparata all’estero: la situazione russa può cambiare solo dall’interno. Però voi sosteneteci moralmente. La realpolitik ci uccide…
La consacrazione della Russia, momento universale di speranza
Il 25 marzo 2022, festa dell’Annunciazione, si compie un grande avvenimento della vita cristiana. È importante prenderne coscienza in tutto il suo immenso significato. Uno storico russo ortodosso dichiara la sua speranza su Fátima.
Lettera aperta al patriarca di Mosca Kirill
In questi giorni drammatici il mondo ortodosso è scosso da voci che richiamano all’essenziale. Superando le rotture formali, un metropolita greco si è rivolto direttamente al patriarca russo in nome della verità. Con stima e speranza…
L’eresia, detonatore e volto della crisi
Il testo che pubblichiamo, firmato da 65 teologi ortodossi di tutto il mondo, propone una riflessione di grande importanza per l’autocoscienza dell’ortodossia mondiale. Si parla di un’eresia che è penetrata nella Chiesa e che è tempo di affrontare.
Nostalgia della nuda verità
Quando la guerra diventa una «operazione speciale di pacificazione», vuol dire che il cuore è raggelato, la ragione è offuscata e la verità non esiste più. Eppure resta un’insopprimibile nostalgia.
Lettere dalla Russia / 2 / Non possiamo fare più niente… Vieni Signore
Dobbiamo «ricominciare a vivere», tutto è cambiato ora che la violenza ha messo spietatamente in luce la menzogna cui troppo spesso ci siamo adattati. Messaggi dopo la Domenica del perdono.
La guerra si impara sui banchi di scuola
Lezioni speciali per inculcare negli studenti russi delle medie e delle superiori la rilettura ideologica della storia ucraina, e per scoraggiarli dal partecipare a iniziative per la pace.
Sacerdoti russi implorano perdono e pace
Un appello di oltre 270 sacerdoti della Chiesa ortodossa russa per la cessazione della guerra e la pacificazione è stato lanciato su internet martedì 1 marzo.
Siamo scivolati nel mito, torniamo alla realtà
La mistificazione è una forza capace di cancellare l’evidenza del reale. Ora è urgente tornare a dare alle parole il loro valore autentico. Ne va della vita.
Nuovi tentativi di far tacere i russi
Dalla Russia giungono messaggi di vergogna e angoscia, mentre la polizia continua a smantellare l’informazione e la libertà personale. Sembra che la violenza di questi giorni condensi lo sviluppo degli ultimi anni, sia come crescita dell’autoritarismo che della responsabilità civile.
Rimaniamo uomini nella tragicità degli eventi
Non è vero che i russi hanno una mentalità da schiavi e nemmeno da invasori. È l’ideologia che crea i mostri. In passato, in altri tempi duri, russi e polacchi si sostenevano a vicenda.
Morti che non esistono
Nuove disposizioni del governo prevedono che non ci saranno funerali per i soldati russi caduti in Ucraina. Solo un crematorio da campo.
Cosa fa un cristiano quando c’è la guerra?
Molti sacerdoti del Patriarcato di Mosca accolgono la difficile sfida dell’angoscia e dell’odio che la guerra porta con sé.
Ai fedeli e ai cittadini dell’Ucraina
Un appello straordinario e coraggioso del 24 febbraio, all’indomani dell’attacco russo. Il metropolita di Kiev Onufrij si rivolge indistintamente a tutti gli ucraini, pur divisi fra le due giurisdizioni di Mosca e di Kiev, reciprocamente ostili. Lui, esponente del Patriarcato di Mosca, si immedesima col dolore del popolo intero, e osa richiamare lo stesso Putin.
Quel che ci resta da dire
Davanti alla storia che si muove sui cingoli dei carri armati, occorre fermarsi e prendere coscienza di come c’entriamo noi, e di come la nostra libertà non è ancora sconfitta.
Il dolore dei russi
I tank russi sono entrati nelle due regioni ucraine proclamatesi indipendenti, e questo ha prodotto nella popolazione una nuova pesante lacerazione. Se la maggioranza (forse) è sensibile al patriottismo ufficiale, una parte cospicua dei russi vive una dolorosa estraneazione in casa propria. Molti oggi protestano in nome della verità, dell’antica fratellanza, della dignità dell’altro. Sono voci di profondo dolore.
Da leggere in caso di invasione e di guerra
Agosto 1968: invasione della Cecoslovacchia, i tank soffocano la «primavera» di Praga. In quei giorni il metropolita Antonij rivolge ai suoi fedeli smarriti e amareggiati – come tutti noi oggi – parole esigenti, che recidono alla radice false giustificazioni, calcoli politici e opportunismi, ma sono cariche della «speranza che non delude».
Benedetto XV, anche oggi abbiamo bisogno di parole profetiche
Il 21 gennaio scorso – per ricordare il centenario della morte di papa Benedetto XV – al Centro culturale «Biblioteca dello spirito» numerose personalità del mondo culturale ed ecclesiastico si sono riunite per ricordare questa straordinaria figura di pastore.
Ci sarà la guerra?
È possibile all’uomo della strada contrastare i giochi geopolitici? Quanto pesa la volontà di bene.
Dopo l’URSS. 2008-2021 il tempo dei conflitti
Dal 2008 iniziano a scoppiare brevi conflitti tra i paesi ex-sovietici. L’ipotesi «guerra» entra nella mentalità comune; il nazionalismo produce secessioni a catena. Qui approda la parabola delle nuove democrazie. La libertà sognata nel 1991 può dare ancora dei frutti?
«Enzo Boletti. Dall’inferno sovietico al miracolo economico»
L’avventurosa biografia di Enzo Boletti, ultimo reduce italiano liberato dalla prigionia in URSS. Arruolatosi negli alpini «per costruire la storia», finì prigioniero dei nazisti da cui riuscì a fuggire e si unì all’esercito clandestino polacco. Catturato dai sovietici, passò da un lager all’altro prima di essere liberato grazie all’intervento della Croce Rossa.
Tolkien e la non violenza
C’è un modo traslato per parlare di temi scottanti e proibiti. Il giovane antropologo bielorusso Andrej Strocev, attraverso l’opera di Tolkien, riflette su guerra e non violenza, questione molto attuale nel suo paese. E conclude che il male non si vince con la forza.
Questo è il tempo di Dio
Nell’imminenza della seconda guerra mondiale madre Marija Skobcova, teologa e poi martire, pubblicò un saggio che sembra scritto oggi e che riportiamo integralmente. Il crollo delle sicurezze e il venir meno delle strutture gettano l’uomo nello sconforto. Ma è questo il vero tempo di Dio.
Dopo la guerra nel Nagorno Karabakh, la situazione attuale
Il diritto fondamentale del popolo armeno a vivere sul proprio territorio è stritolato fra il regime autoritario azerbaijano e i disegni della Turchia. Tra l’Occidente che non vuole esporsi e la Russia che fa da ago della bilancia, un popolo combatte per sopravvivere.
«Storie di amicizia e di speranza» • Vasilij Grossman
I brevi video «Storie di amicizia e di speranza» raccontano storie di persone molto diverse tra loro, accomunate dall’esperienza di verità e libertà vissuta in contesti di dolore, di prova, di illibertà.
80 anni fa, Katyn’
Nel conto delle vittime della seconda guerra mondiale entrano anche quelle della cosiddetta «strage di Katyn’», un episodio oscuro avvenuto in URSS, la cui memoria ancora oggi disturba.
La libertà che sognavamo
Hanno combattuto per la libertà nazionale, ma ora si sono smarriti nella vita della democrazia. I paradossi che si vivono nell’ex-Urss ricordano da vicino le strettoie in cui si dibatte l’Europa, delusa dal grande sogno della sua unità. L’esempio interessante della Lituania.
9 maggio: l’ossessione della vittoria
La «vittoria» nella propaganda ufficiale è un mito; e il mito pertiene al numinoso, all’escatologia. È uno spazio sacro e inattaccabile, e chi vi si approccia senza deferenza commette empietà, si macchia di sacrilegio. Per questo, uno Stato che pretende di gettare le proprie radici non nella storia, ma nel mito, pretende di essere sacro esso stesso….
Una Festa poco patriottica
Un regista russo ha rilanciato il samizdat, questa volta cinematografico, girando un film dissacrante con mezzi propri e lanciandolo su youtube invece che nei cinema. La cultura indipendente non demorde, mostrando che si possono creare degli spazi liberi. Con qualche sacrificio.
Non abbiamo combattuto per amore. La guerra civile russa in mostra
All’Archivio di Stato Federale di Mosca sono in mostra i documenti della guerra civile russa. Documenti epocali che hanno cambiato il corso della storia. La potenza dei nudi fatti è ancora in grado di parlarci, richiamandoci inesorabilmente alla realtà.
Salve, milite sconosciuto!
In Russia c’è il concorso per le scuole «Lettera al soldato», cui partecipano ogni anno migliaia di alunni. Oggi la rilettura della storia che celebra i fasti militari sovietici e tralascia il resto, ha tutto l’aspetto di un indottrinamento ideologico. Preoccupazione di alcuni genitori che vedono i figli entusiasti della vita militare.
Il passo degli uomini vivi
Un gruppo misto russo-ucraino ha iniziato a Parigi un cammino di pacificazione, senza garanzie di successo né appoggi ufficiali. Un piccolo tentativo, ma è la scommessa di ciò che è vivo contro l’ostilità nata dal pregiudizio. Un passo nella storia.
Per la pace in Ucraina. Dialogare col passato per fermare la guerra
Un forte appello di un gruppo di intellettuali che vogliono riprendere il cammino della pace tra Russia e Ucraina. Per riconciliare le memorie opposte si mette al centro «l’incrocio degli sguardi», un dialogo che spalanca all’esperienza storica dell’altro
Dalla guerra non si torna
Il giornalista russo Arkadij Babčenko, al centro di un recente caso di vero o falso attentato, a Kiev, è un uomo che ha fatto profonda esperienza della guerra. E che la racconta nel suo aspetto umano più terribile: l’impossibilità di liberarsene.
La gloria di Dio è la croce stessa
Se il cristianesimo non è follia e sovvertimento delle logiche mondane tradisce se stesso. Oriente e occidente, guerra, servizio e gratuità nell’intervento del nunzio apostolico in Ucraina monsignor Gugerotti al seminario estivo di Lyšnya.
Una memoria difficile per la Lituania
Un piccolo paese che si è sempre distinto per il coraggio indomabile, l’amore alla libertà, l’attaccamento alla sua Chiesa, è chiamato oggi ad affrontare la difficile memoria dei casi di complicità nell’Olocausto. Uno «scandalo» che può purificare.
Ricostruire i ponti in Ucraina
La carità del papa non si esprime solo a parole, ma anche con gesti concreti di aiuto. Così è per l’Ucraina. Sono gocce nel mare, ma sono piccoli passi che fanno ritornare la pace. La testimonianza del nunzio Gugerotti, ambasciatore del papa nel Donbass.
Wallenberg, ricordate questo nome
La scomparsa del diplomatico svedese Wallenberg, salvatore degli ebrei ma arrestato dalle forze sovietiche nel 1945, resta un mistero ancor oggi. I parenti in visita a Mosca, a settembre, hanno partecipato a una tavola rotonda promossa da Memorial.
Viaggio in Ucraina – 3. Un cuore più grande della guerra
L’amicizia con degli italiani ha dato il via a una rete di consulenze e collaborazioni prima inimmaginabili. L’esperienza dell’ex «nemico di guerra» don Carlo Gnocchi sostiene i volontari di oggi. Bellezza e speranza procedono insieme.
Viaggio in Ucraina – 1
Un paese difficile, in piena crisi economica, soffocato dalla corruzione, piagato dalla guerra, dimenticato da tutti. Ma anche un paese che non si dà per vinto, dal forte tessuto sociale, incredibilmente creativo. Viaggio nell’Ucraina che resiste.
La guerra e il suo antidoto
Le voci insistenti di guerra imminente che agitano gli animi in Russia, fanno il paio col timore di catastrofi che perseguita molti in Occidente. L’insicurezza genera rissosità, è qui che vince la guerra. Ma solo se noi la lasciamo vincere…
In tribunale si parla di storia
Revisionismo, negazionismo: in aula si discute sull’alleanza fra Terzo Reich e URSS. Un internauta russo multato per un’affermazione storica ritenuta falsa. La Corte d’appello ha stabilito qual è la verità storica definitiva.
Vasilij Grossman: in nome della libertà e del bene
Le memorie di Lazar Lazarev, amico personale di Grossman, a sua volta prosatore e critico letterario, che ripercorrendo l’esistenza dell’autore di Vita e destino traccia un acuto ritratto della sua […]
PATRIOTTISMO: E Königsberg diventò Kaliningrad
Settant’anni fa la gloriosa Königsberg diventò una città sovietica. L’anomalia storica e geografica dell’enclave russa in piena Prussia rimane ancora oggi. Nelle memorie dei «coloni sovietici» riviviamo il pathos della conquista.
Appello: Salviamo Nadežda Savčenko
Una giovane ucraina, fatta prigioniera nel Donbass, è al centro di un braccio di ferro internazionale. La Russia la vuole condannare a 23 anni, il mondo l’ha dichiarata prigioniera di coscienza. Lei fa lo sciopero della fame e della sete.
Ucraina – Repubbliche separatiste: l’URSS con un tocco di ortodossia
Della guerra nell’est ucraino non si scrive più ma continua, logorante e cruenta. Finora ha prodotto 9000 vittime, seminando corruzione, miseria e depressione. È il fallimento del progetto “mondo russo” e dell’”ortodossia politica”.
Donbass, storie di guerra
Un pastore protestante rischia la vita per aiutare i profughi. Nel Donbass strangolato dai profittatori insegna la responsabilità civile. “La guerra mi ha insegnato che tutto sta nella persona. Al diavolo non interessa sotto quali bandiere militi”.
Blog
Dai marciapiedi ai conti correnti
Intorno a un nuovo disegno di legge: a piccoli passi verso la ghettizzazione?
Se Dio non risponde, vuol dire che tocca a noi
Chiediamo a Dio che fermi il male, e invece possiamo fare molto…
Le chiavi di casa nostra
Anche se scegli l’esilio, un angolo del tuo cuore non può smettere di sperare nel ritorno.
La disgrazia altrui
Oggi c’è bisogno di essere uomini capaci di scendere nelle pieghe della miseria e dell’angoscia. Nostra e degli altri.
Ringrazio per questo splendido, terribile anno
Un anno nell’emigrazione, una «vita nova» abbagliante e terribile.
Non si dà felicità senza gratitudine
La vita è bella anche se è in corso una tragedia. Se lo dimentichiamo lasciamo vincere il male.
Scacciare la maledizione con la verità
Non si tratta di stracciarsi le vesti pubblicamente, ma di parlare onestamente di dolore e responsabilità.
Allora, chi sarà il prossimo?
L’ostilità verso i russi che serpeggia in Europa è una strada pericolosa per tutti.
Guardare il bene, per affrontare il male
In rete si scrive che tutti odiano i russi, che gli ucraini non vorranno mai più parlare russo… Ma è veramente così? A cosa serve caricare i toni? La rete è miope.
Portiamo un fantasma sulle spalle
Se esiste un muro che i semplici fatti non possono penetrare, cosa stiamo a parlare di argomenti e di ragioni?
Chi crede che i russi non protestano?
Ci sono voci dal valore inestimabile… quelle dei singoli che non rinunciano a dire io.
La menzogna è che la guerra sia necessaria
La violenza ha bisogno di giustificazioni, che sono sempre false. Quando impareremo a guardare inermi la realtà?
Qui si parla di persone, non di geopolitica
Le guerre travolgono gli inermi. Ma noi non possiamo dimenticarli.
Non parliamo, per favore, di «guerra santa»
La guerra è uno stato d’animo, una posizione davanti al mondo, indotta dal sistema ma avallata individualmente.
È sciocco sperare? A cinque anni dall’occupazione della Crimea
La menzogna e il nonsenso non avranno mai l’ultima parola. La speranza non dipende dai successi geopolitici ma dai piccoli gesti di resistenza personale, da ciò che restaura l’umanità.