8 Agosto 2024

Un nuovo apocalittismo

Michail Epštejn

Dove sta andando la Chiesa ortodossa russa? L’analisi profonda e scioccante di un noto pensatore russo apre degli spiragli. Non è indifferente per noi cercare di decifrare il groviglio di ideologie e pulsioni che oggi pretende di parlare a nome dell’ortodossia russa.

Dopo la cerimonia di investitura di Vladimir Putin il patriarca Kirill, nel porgergli gli auguri nella cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino, ha pronunciato una frase misteriosa: «Oserei addirittura dire: ci conceda Dio che la fine del secolo coincida anche con la fine della sua permanenza al potere. Lei ha tutto ciò che le serve per svolgere per molto tempo ancora e con successo questo grande compito al servizio della patria».

Della fine di quale secolo ci parla qui il patriarca? E perché lui stesso ammette che il suo augurio ha un che di audace?

Sognavano un fuoco purificatore che avrebbe bruciato il mondo immerso nei suoi peccati, ma erano impotenti a portarlo sulla Terra. Ora c’è questa forza, e c’è un grande paese che i necrosettari vogliono trasformare nell’avanguardia apocalittica dell’umanità per compiere la missione della sua auto-immolazione. C’è un leader che spiana la strada verso questo obiettivo e c’è un sacerdozio che lo benedice.

fonte Svoboda.org


(immagine d’apertura: geralt, pixabay)

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Michail Epštejn

Studioso di letteratura russo-americano, saggista e teorico culturale, è professore emerito di teoria culturale e letteratura russa presso la Emory University di Atlanta, Georgia. I suoi scritti comprendono la letteratura russa, la filosofia della religione, la semiotica e gli approcci interdisciplinari nelle scienze umane.

(foto Markitin, wiki)

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