11 Aprile 2022
«Andava tutto così bene. Finirà malissimo»
Riprendiamo l’intervista di K. Gordeeva al direttore di «Novaja gazeta» Dmitrij Muratov. La guerra contro l’informazione libera in Russia sembra conclusa con la scomparsa del suo giornale. Ma il coraggio di anni e le vite sacrificate non possono naufragare così. Un dialogo poco consolante, ma neppure rinunciatario…
La chiusura di «Novaja gazeta», dopo anni in cui in Russia si continuano a chiudere giornali, siti, radio, tivù, ha il significato dell’ultima spiaggia oltre la quale non c’è più niente da salvare. Il deserto dell’informazione russa ormai si è fatto totale. Con lo scoppio della guerra ucraina il Roskomnadzor, l’organo di controllo delle comunicazioni, ha fatto fuori nel giro di un mese quel che restava dei mass media indipendenti: radio Echo Moskvy (3 marzo), la tivù Rain (4 marzo) e «Novaja gazeta» il 28 marzo. Non è bastato al direttore Dmitrij Muratov aver vinto il premio Nobel per la pace nel 2021 per riuscire a salvare il suo giornale, che era nato nel 1993 e si era guadagnato la fama di fonte ineccepibile e onesta, specializzata nel giornalismo d’inchiesta, con 4 milioni e mezzo di lettori del cartaceo, e oltre 27 milioni di contatti sul sito e i social.
Ma com’è possibile, ha insistito Gordeeva che nella cerchia del potere nessuno si ribelli?
«Ieri ho parlato con alcune persone che si trovano ai massimi livelli, e dico che mai in vita loro questi prescelti sono stati così uniti, e non sto parlando di affari e di soldi, tema molto affine, ma che non è la stessa cosa. Ora sono compattissimi, condividono in tutto e per tutto la visione del mondo del presidente. E l’immagine del mondo di Putin è solida e incrollabile come le piramidi egizie. Un’immagine chiarissima: la Russia è una fortezza… Questo è un paese isolazionista è un paese con grandi risorse minerarie, non ha bisogno di nessuno. Deve capire che l’Occidente è il nemico, che il mondo è il nemico. Questa immagine del mondo ha attraversato le generazioni, ha costruito tutta questa élite… Sì, sono tutti d’accordo con lui, non c’è alcuna spaccatura interna, nessuna crepa».
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Marta Dell'Asta
Marta Carletti Dell’Asta, è ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si è specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico. Pubblicista dal 1985, è direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa».
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