2 Novembre 2024

L’ultima ora

Svetlana Panič

Filologa, è stata ricercatrice presso l’Istituto Solženicyn di Mosca fino al 2017, ora è traduttrice e ricercatrice indipendente.

Preghiera per l’ultima ora

Quando la morte riderà di me
Come chi ride ultimo,
e fiaccherà le membra ad una ad una,

resti con me la tua Forza.

Quando il pensiero sprofonderà nel vuoto,
quando la volontà sarà smarrita,
quando dimenticherò il mio nome

resti con me il tuo Nome.

Quando verrà la fine dei discorsi,
e la lingua, così loquace un tempo,
sarà rigida in un mutismo di tomba,

resti con me la tua Parola.

Quando passerà tutta l’apparenza,
che il veggente sognava a occhi aperti,
e nuda apparirà la superbia del nulla

colma di Te il mio vuoto.

(Sergej Averincev)

 

Ho riletto la poesia di Averincev e, dopo una lunga catena di associazioni, ho pensato:

Ma io gioirò della morte di quelli che hanno scatenato questa guerra insensata, che va avanti da quasi 1000 giorni? Gioirò della morte di chi mette dentro la gente che vuole libertà e verità, che la fa marcire nelle prigioni e nei lager, che stupra e gode nel torturare? Gioirò per la morte dei delatori, di quelli che sparano sulla gente inerme; per la morte di uomini che, con estasi demoniaca, fanno consapevolmente il male?

Dopo qualche riflessione ho capito che ben difficilmente riuscirò a pregare per loro, però neanche gioirò. Non perché io sia particolarmente buona, e nemmeno perché è stato detto infinite volte che quando il bastardo muore la sua opera vive a lungo nei cuori, ma perché ogni morte mi ripropone la domanda sulla mia ultima ora.

Ad esempio se, nell’istante in cui «la morte riderà di me / Come chi ride ultimo», in me resterà qualcosa oltre alla gioia maligna, che io prendo per giustizia.