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19 Maggio 2021
Tolkien e la non violenza
C’è un modo traslato per parlare di temi scottanti e proibiti. Il giovane antropologo bielorusso Andrej Strocev, attraverso l’opera di Tolkien, riflette su guerra e non violenza, questione molto attuale nel suo paese. E conclude che il male non si vince con la forza.
«E allora tutti i guerrieri attaccarono un canto,
rapiti dalla gioia della battaglia, e cantavano uccidendo
e il suono del loro canto, bellissimo e spaventoso, giunse fino alla città».
(Il Signore degli Anelli, Il ritorno del Re)
Per me il 25 marzo non è solo il Giorno della Liberazione [della Bielorussia – ndt] e l’Annunciazione, ma anche la data più importante dell’universo tolkieniano, la data della distruzione dell’Anello del Potere. In tutto il mondo è il Tolkien Reading Day, durante il quale vengono letti e riletti pubblicamente i testi del Professore. In questo giorno di festa riordino i pensieri che mi si sono affastellati nella testa in questi ultimi mesi e che solo ora riesco a scrivere; pensieri su Tolkien come poeta della non violenza.
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Andrej Strocev
Nato a Minsk (Bielorussia) nel 1994. Ortodosso. Dopo la laurea in culturologia a Vilnius, ha ottenuto un dottorato alla Scuola di studi superiori in scienze sociali di Parigi. Vive a Minsk. Studia la storia della Bielorussia, si interessa di folclore, teologia.
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