31 Luglio 2023
Fermate quei missili «benedetti»
La Chiesa ortodossa ucraina deve poter seguire la sua strada, perché non è più padre chi benedice i missili che cadono sui figli. Lettera dell’arcivescovo ausiliario di Odessa Viktor al patriarca Kirill dopo la distruzione della cattedrale la notte del 23 luglio.
Al patriarca di Mosca, Kirill, e a tutti i membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa
Prego di considerare che nel concilio locale della Chiesa ortodossa ucraina del 27 maggio 2022 abbiamo preso la decisione di abbandonare completamente, assieme al nostro Primate, ogni dipendenza da Lei. Svariate volte, nelle sue omelie, Lei ha parlato dell’unità della «Santa Rus’», un’unità che con la sua benedizione e le sue azioni Lei sta distruggendo completamente. Le faccio altresì presente che sempre con la sua personale benedizione l’esercito russo sta commettendo delle atrocità, ha scatenato una guerra totale sul territorio sovrano dello Stato ucraino.
A mio parere, Lei ha dimenticato che tanto in Russia quanto in Ucraina, ci sono (c’erano) suoi figli, figli considerati tali anche da Lei, mentre benediceva coloro che oggi li uccidono.
Con mio grande rammarico, durante l’ultima assemblea dei vescovi tenutasi a Mosca [19 luglio 2023], non ho sentito uscire dalla sua bocca una sola parola sulla necessità di fermare questa guerra fratricida. Di fermare le stragi e la distruzione di città e villaggi inermi! Fermi lo spargimento di sangue! I suoi vescovi e sacerdoti consacrano e benedicono i carri armati e i missili che bombardano le nostre città inermi.
Oggi, quando al termine del coprifuoco sono arrivato alla cattedrale della Trasfigurazione di Odessa e ho visto che il missile russo da Lei «benedetto» era caduto esattamente sull’altare, nel Santuario, ho capito che la Chiesa ortodossa ucraina ormai da tempo non ha più nulla in comune con la concezione che Lei propugna.
A causa delle sue ambizioni personali, Lei ha perso la Chiesa ortodossa ucraina e altre Chiese che si trovano nei paesi della «Santa Rus’»!
Non riesco a pronunciare la formula di preghiera che la designa come «signore e padre nostro», perché Lei è un padre che ha consegnato i propri figli alla morte e all’omicidio!
Noi ce l’abbiamo un padre e una guida amorevole, perciò chiediamo, per favore, di non ignorare il nostro Primate, sua beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l’Ucraina, che è stato eletto dal concilio della Chiesa ortodossa ucraina. E la prego di non screditare la nostra Chiesa e di non contribuire a distruggerla per mezzo della sua stessa benedizione.
A tutt’oggi né Lei né i suoi rappresentanti – come il metropolita Leonid o l’arciprete Andrej Novikov, il quale è fuggito dalla diocesi di Odessa per presunte persecuzioni da parte dei servizi di sicurezza ucraini – avete fatto nulla per sostenerci come fratelli, anzi su internet non fate che diffamare il nome della santa Chiesa senza mostrare alcun rispetto per il suo Primate e per la voce della nostra Chiesa. Com’è possibile che ci chiamiate figli fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, e poi affermiate attraverso il Santo Concilio che siamo «sulla via dello scisma?».
Oggi Lei e i suoi seguaci fate di tutto per distruggere la nostra Chiesa ortodossa in territorio ucraino. Non c’è alcuna carità nella gestione delle relazioni con noi. Perché oggi cita le norme canoniche che regolano la commemorazione di Lei come Primate, ma a sua volta da molto tempo non commemora i primati delle Chiese locali? Forse, Lei è vittima di quelle stesse pressioni politiche che dice essere presenti in Ucraina?
Oggi noi (parlo a nome di molti vescovi dell’UPC) condanniamo questa folle aggressione della Federazione russa contro il nostro paese sovrano. Condanniamo la barbara appropriazione delle nostre diocesi nell’Est e nel Sud dell’Ucraina. Condanniamo le repressioni e le prevaricazioni che i vostri rappresentanti stanno compiendo nei territori temporaneamente occupati!
Chiediamo di fare un passo indietro rispetto alla nostra Chiesa, ai nostri vescovi e al nostro Primate!
Abbiamo la nostra strada, che è stata scelta dal concilio della Chiesa ortodossa ucraina. Sinceramente le chiedo di fermarsi! Ogni missile che arriva oggi sul territorio ucraino viene percepito dai suoi abitanti come la Sua «benedizione» ai figli.
Arcivescovo Viktor di Arciz, vicario della diocesi di Odessa,
figlio fedele del suo Primate metropolita Onufrij
Foto di apertura: eparhiya.od.ua