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L’educazione ai diritti civili come antidoto alla guerra
Nell’ambito del Festival della Pace 2024 di Brescia, si è svolto l’incontro “Pace, diritti dell’uomo, giustizia”, con la testimonianza di O. Romancova, impegnata sul fronte dei diritti umani in Ucraina. Al centro, l’educazione ai diritti civili come antidoto a guerra e totalitarismo.
Processi assurdi contro la verità
Il prigioniero di coscienza Aleksej Gorinov è stato condannato ad ulteriori tre anni di carcere con un processo in cui l’assurdo ha avuto la meglio sulla realtà dei fatti. Ma la sua ultima parola mostra la speranza con cui continua a lottare con le forze che gli rimangono.
La Natività del Signore, la ragione che ritrova se stessa
Gli antichi consideravano il Dio incarnato una follia; ieri come oggi, i cristiani sono derisi, impotenti eppure sempre lieti. In Cristo la ragione ritrova il suo senso, e l’uomo può esultare.
La teologia russa della pace. Ieri, oggi e, forse, nel futuro
Se Cristo viene come «luce della ragione», questo contributo di padre Zelinskij ne è l’evidenza. Attraverso la storia amara dei tradimenti dell’ortodossia russa alla lucida certezza che il pentimento è la via sempre aperta della rinascita. Un grido di amore e di fede.
Ševčuk: ai clown dell’apocalisse rispondiamo con il lavoro silenzioso
Star del rock russo e internazionale, Jurij Ševčuk ha avuto posizioni critiche sia verso il regime sovietico, sia verso la politica russa attuale. Contro i «clown dell’apocalisse» preferisce il lavoro silenzioso e quotidiano di molti che continuano ad agire per il bene. Per costoro la Russia si salverà.
A proposito di guerra santa
La sacralizzazione della guerra, le prese di posizione dei preti contro la guerra sono i temi cui padre Kordočkin si dedica in questo momento. Torna sempre la domanda: cosa farà la Chiesa alla fine della guerra? (Stralci dall’intervista di Anna Stroganova, Radio France Internationale).
Un patriota del nostro tempo
L’autobiografia di Naval’nyj uscita da Mondadori permette una volta di più di immedesimarsi nelle ragioni che hanno portato l’oppositore russo ad agire e a morire.
«E per la prima volta non era la guerra»
Il Comitato della Duma per la tutela della famiglia ha chiesto di contrastare la diffusione di libri per l’infanzia ritenuti «dannosi». Fra i titoli, anche il racconto “Il soldatino” della scrittrice italiana Cristina Bellemo.
La Russia perduta di Elena Kostjučenko
Nell’affetto per la «mia Russia» si intrecciano lo strazio e l’orrore per un «paese perduto».
Il reale come trasparenza dell’eterno: la pittura di R. Florenskaja
Una mostra di pittura di Raisa Florenskaja presso la galleria Île Thélème di Mosca: oltre cento opere, alcune esposte per la prima volta, della sorella del grande filosofo e teologo.
Guerre collaterali
I mille giorni di guerra e tante piccole guerre tra gli schieramenti. Ma c’è chi richiama l’importanza della carità come punto di ripartenza.
Un’altra giornalista vittima della guerra
Al momento presente una ventina di giornalisti ucraini sono prigionieri delle autorità russe. Una di loro, Viktorija Roščina, è morta poco prima di essere scambiata. Violata ogni norma internazionale sui corrispondenti di guerra. Perché gli invasori devono accompagnare la guerra con l’estrema violenza sui civili?
Kuropaty: la memoria salva anche noi
A Kuropaty, bosco nei pressi di Minsk, migliaia di croci ricordano le vittime delle fucilazioni di massa dell’NKVD negli anni ’30. Mentre il governo cerca di obliterare questa storia, cancellando i segni sul territorio, c’è chi silenziosamente continua a farvi visita, per proteggere il proprio passato e difendere la propria dignità umana.
Jerzy Popiełuszko ricordato a 40 anni dalla scomparsa
L’Istituto polacco della Memoria nazionale ha dedicato l’ultimo numero del suo bollettino alla figura di don Jerzy Popiełuszko, assassinato in odio alla fede 40 anni fa dal regime comunista, e beatificato nel 2010.
Pavel, pianista solitario, la tragica bellezza del volto umano
I riflettori si sono accesi su di lui per un breve istante, poi è tornato nell’ombra, tanto che oggi non ne parla più nessuno. Eppure, Pavel Kušnir, pianista di talento, è morto facendo uno sciopero della sete in prigione.
Miron Ginkas: Attraverso il filo spinato
Nei giorni della memoria, ascoltiamo la storia vera di una famiglia ebrea passata attraverso mille peripezie nella Lituania occupata dai nazisti. Una vicenda ritrovata nei diari del capofamiglia.
Il mondo russo vi attende
Il governo russo apre le porte agli espatriati e agli stranieri che non condividono le «ideologie distruttive» dell’Occidente, facendo leva sulle politiche sociali di alcuni paesi. Ma quelli che spaccia per «valori spirituali e morali della tradizione russa» sono inquinati da un pericoloso sciovinismo.
Migranti ricattati: l’arruolamento o l’espulsione
Dopo il tragico attentato al teatro moscovita Crocus, le autorità russe hanno inasprito le norme sull’immigrazione. Nel mirino gli illegali ma anche i moltissimi migranti economici provenienti dall’Asia Centrale, spesso ricattati per poterli inviare al fronte.
La «Restituzione dei nomi», oggi più che mai
Il gesto di memoria delle vittime del terrore comunista si ripete anche quest’anno il 29 ottobre. E assume una pregnanza speciale nel momento in cui nuove innumerevoli vittime chiedono memoria e giustizia.
Alla Kolyma va in scena il festival del revisionismo storico
Il festival «Le luci della ribalta del lager» previsto nel 2025 a Magadan sembra più che altro l’occasione per sostenere il revisionismo storico promosso dal Cremlino, che in questo caso colpisce soprattutto i detenuti ucraini che furono costretti a lavorare nelle miniere della Kolyma.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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