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«Comprendere non è guardarsi allo specchio, ma affacciarsi alla finestra»
Un’intervista a Ol’ga Sedakova per l’uscita del primo volume delle Opere di Sergej Averincev in russo: un evento straordinario, che restituisce ai lettori un protagonista della grande cultura russa dopo vent’anni di silenzio.

Prigionieri del passato, spaventati dal futuro
La scrittrice russa, segnata dall’esilio, riflette sul rapporto tra noi e il passato, una gabbia da cui non usciamo perché ci manca un’immagine appetibile del futuro. Dopo aver fatto fuori la ragione e l’orizzonte dell’eterno, la speranza fallisce miseramente (intervista di Flavio Villani).

Alla Kolyma va in scena il festival del revisionismo storico
Il festival «Le luci della ribalta del lager» previsto nel 2025 a Magadan sembra più che altro l’occasione per sostenere il revisionismo storico promosso dal Cremlino, che in questo caso colpisce soprattutto i detenuti ucraini che furono costretti a lavorare nelle miniere della Kolyma.

«Green Border» di Agnieszka Holland: tra cinema impegnato e pubblicistica
«Green Border», l’ultimo film della regista polacca Agnieszka Holland ha riportato alla ribalta il problema dei profughi mediorientali usati dal regime bielorusso come «proiettili umani» da lanciare contro i confini polacchi ed europei. Benché gli arrivi siano diminuiti, il problema è ancora irrisolto in Polonia, nonostante il cambio di governo e le promesse elettorali.

L’arte di essere liberi
È uscito nei mesi scorsi in Russia un volume che raccoglie numerosi saggi letterari di Marietta Čudakova (Testi nuovi e nuovissimi, 2002-2011), offrendo una lettura sistematica dell’universo letterario e culturale del XX secolo, alla luce di temi fondamentali come verità, dignità umana, libertà. La lucidità di alcune sue osservazioni e distinguo, che traspare dalla recensione che segue, costituisce un’interessante chiave di lettura anche per il contesto culturale odierno.

1915, una lettera a Prezzolini sull’Ucraina
Andrea Caffi, intellettuale italiano nato in Russia, ai primi del ’900 già descrive l’Ucraina come una nazione e una cultura autonome, e conculcate. Un giudizio competente e ancora attuale.

L’Arcipelago GULag, Putin e l’Ucraina
Il rapporto tra Solženicyn anziano e Putin ha messo in ombra la potenza sovvertitrice del suo «Arcipelago GULag» e di tanti giudizi acuti e profetici contenuti nelle sue opere. Che invece vale la pena ricordare.

Bilancio dell’anno appena trascorso
Un bilancio negativo o positivo? Sedakova fa un lungo inventario di sciagure, ma c’è sempre qualcosa che viene a sparigliare le carte dei potenti, e ad aprire spiragli…

La «lingua di legno» alle origini della menzogna ideologica
Visto lo stretto legame che sussiste tra il pensiero e la lingua, non possiamo considerare innocenti i giochi verbali della propaganda. Manifestano una concezione del mondo polarizzata che ha origini antiche, e che si è incarnata in punti nevralgici della storia.

Il nuovo manuale di storia: come instillare l’odio nei giovani
Da quest’anno scolastico, il nuovo testo unificato di storia per i maturandi russi offre la rilettura della storia russo-sovietica celebrandone i fasti e smussandone i disastri. Fino ai nostri giorni, in modo da scagliarsi contro l’Occidente e l’Ucraina. Una grossa responsabilità per chi instilla odio e risentimento nelle giovani generazioni.

Memorial internazionale rinasce a Ginevra
Liquidata dalle autorità russe nel 2021, l’associazione Memorial internazionale è stata ricostituita a Ginevra, per coordinare ufficialmente lo studio della memoria delle repressioni e denunciare le violazioni dei diritti umani nel mondo.

Pace e cultura
L’intervento del presidente di Russia Cristiana all’inaugurazione della mostra “Uomini nonostante tutto. Testimonianze da Memorial”, a Bergamo. Perché la memoria è necessaria per vivere e costruire.

Chi era questo Il’in, che tutti citano
Nello spazio pubblico si fa sempre più spesso il nome di Ivan Il’in, filosofo russo di destra, pilastro del pensiero conservatore del XX secolo. Aleksandr Archangel’skij, critico letterario e scrittore, ci spiega i concetti fondamentali del suo pensiero.

Restiamo umani, per favore
Attenti a non bandire in blocco la cultura russa e a non addossare ai russi una colpa collettiva, dice il poeta ed ex dissidente lituano, che ci mette in guardia dalla disumanizzazione. Stralci di una sua intervista alla Radio televisione-lituana.

Il cinema russo si autocensura
La Russia si autocensura e non candida nessun film all’Oscar. Ma un membro del comitato russo ricorda che il modello «uno decide per tutti» fa solo danni. E si dimette.

Sono in Memorial perché ho avuto un maestro
Bill Bowring, professore di diritto alla London University, ha intervistato Elena Žemkova, che è stata tra i fondatori e poi direttore esecutivo di Memorial. In questi giorni Žemkova si trova a Rimini per testimoniare sul suo lavoro.

Lettere dalla Russia / 4 / Perché sono tornato
Andrej Zubov è uno storico russo che ha già pagato la sua libertà di coscienza perdendo l’insegnamento universitario. Dopo un viaggio in Europa, dove molti colleghi e amici si sono già rifugiati, ha spiegato in un breve messaggio perché ha deciso di rientrare. Un gesto di incomparabile dignità.

Sedakova, dov’è l’umiliazione della Russia
Nella nostra intervista, Sedakova si dice sicura che chi fa la guerra non conosce né appartiene alla cultura russa. Parla della «tentazione imperiale» che bisogna saper giudicare. E dice perché, per ora, resta in Russia.

Serve ancora l’università a costruire la pace?
Un gruppo di docenti universitari ha promosso un webinar dal titolo Cultura, scienza e pace: testimonianze dal campo, per discutere se e come, in una situazione politica e culturale sconvolta, l’università possa dare un contributo utile. Offriamo la testimonianza di Svetlana Panič, filologa russa.

Evdokimov, la dimensione del cuore
L’opera di Pavel Evdokimov è caratterizzata dalla specifica capacità di mettere in crisi l’ordine già noto e comunemente accettato con riflessioni originali e mai scontate, che hanno a cuore il mistero dell’uomo.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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