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Articoli
La «nuova Russia» di Singer
Quante «nuove Russie» sono nate e morte in poco più di un secolo? Un giornalista ebreo americano ce ne racconta una, affascinante.
Padre Men’, un uomo immerso nella vita
Il 9 settembre di trentaquattro anni fa padre Men’ veniva brutalmente assassinato. Chi volle la sua morte certo non immaginava che attraverso questo sacrificio Dio avrebbe fatto fruttificare il seme da lui gettato, per varie generazioni. L’umanità pienamente realizzata che vibrava in padre Aleksandr riaffiora oggi nell’opera degli hospice russi, e nella memoria di tanti.
Riscrivere (ancora) la storia di Katyn’: nuovi scoop e vecchie versioni
L’11 aprile la TASS ha pubblicato un articolo dal titolo sensazionale: Desecretato l’archivio dell’FSB sulle esecuzioni naziste dei polacchi e sulla falsificazione dell’«Affare Katyn’». In pratica si rispolvera la versione sovietica dell’eccidio dei militari polacchi a Katyn’ non per mano dell’NKVD, ma dei nazisti.
«Se non vi capiscono, non dilungatevi»
La tempesta della vita di Marina Cvetaeva vista attraverso il prisma della sua poesia. Alcuni preziosi testi pubblicati dall’editrice Voland ci accompagnano nella scoperta della grande poetessa russa.
L’arte di essere liberi
È uscito nei mesi scorsi in Russia un volume che raccoglie numerosi saggi letterari di Marietta Čudakova (Testi nuovi e nuovissimi, 2002-2011), offrendo una lettura sistematica dell’universo letterario e culturale del XX secolo, alla luce di temi fondamentali come verità, dignità umana, libertà. La lucidità di alcune sue osservazioni e distinguo, che traspare dalla recensione che segue, costituisce un’interessante chiave di lettura anche per il contesto culturale odierno.
Messaggi dalla provincia russa
Ivanov cerca nel mondo statico e disperato della provincia le tracce delle domande esistenziali di cui nessuno si può liberare.
L’Arcipelago GULag, Putin e l’Ucraina
Il rapporto tra Solženicyn anziano e Putin ha messo in ombra la potenza sovvertitrice del suo «Arcipelago GULag» e di tanti giudizi acuti e profetici contenuti nelle sue opere. Che invece vale la pena ricordare.
“Non mi sono mai piegato, ma solo per grazia di Dio”. Ricordando padre Men’
Il 22 gennaio cade l’anniversario della nascita di padre Aleksandr Men’, sacerdote ortodosso, ardente fautore dell’unità del Corpo di Cristo per la quale ha dato la vita, vivendo e morendo. Riportiamo alcuni stralci dalla biografia di Michail Kukin (2022).
L’icona nel paese dei soviet
Un’operazione paradossale e spregiudicata del giovane Stato sovietico: promuovere in Occidente una colossale pubblicità dell’icona, a dispetto dei propri principi atei e antireligiosi, per crearle un mercato internazionale e pagare così i costi dell’industrializzazione.
Il martirio senza miracoli
Una polemica ecclesiale nella Cordova del IX secolo messa a confronto con l’ortodossia moderna. La domanda è: può esserci un martiro inutile?
La responsabilità del bene
Se nessuno è riuscito a impedire la guerra con la sua rovina, possiamo sempre seguire la via della com-passione e della solidarietà.
Averincev, un pensatore libero nel deserto sovietico
Averincev fu un grande studioso che seppe trasmettere il respiro universale della cultura al mondo sovietico rinchiuso in una gabbia. Il suo metodo unitario, che metteva in dialogo passato e presente, affascina anche oggi. Una serata alla «Biblioteca dello Spirito».
Grigor’janc, l’eterno dissidente
Sergej Grigor’janc aveva fatto grandi cose per l’informazione indipendente in URSS. Ma anche dopo è rimasto sempre un osservatore lucido e autocritico, che ha colto i motivi della sconfitta del dissenso, ma anche le ragioni della speranza.
Dov’è la terra promessa post-sovietica?
Con l’invasione dell’Ucraina, dice il filosofo, siamo entrati in una nuova epoca dominata da particolarismi e imperialismi. Tornare a un universalismo autentico può rifondare l’ordine internazionale distrutto. Ma chi sarà in grado di proporlo?
Un anno che ci ha cambiato • 3
Per padre Zelinskij lo scandalo maggiore è il consenso degli ortodossi al crimine dell’invasione. Per Lami è l’adesione di molti occidentali ai miti della propaganda russa. Eppure, come dice il russista Hamant, è possibile superarli. Come conferma Sigov da Kiev, resistere è sapere che il senso della vita è presente.
L’URSS avrebbe 100 anni e il suo spirito ancora vive
Il 30 dicembre 2022 cadeva il centenario della nascita dell’Unione Sovietica. Se la sua colossale struttura è crollata, il suo spirito è vivo più che mai e oggi si incarna in altre forme non meno spaventose. Ciò accade, dice Zelinskij, perché gran parte dei cittadini è ancora posseduta dal suo mito.
Una nuova diaspora russa, dopo cent’anni. Alcune riflessioni per l’oggi
L’esodo di tanti russi in questi mesi ricorda l’immane esodo di 100 anni fa. Può questa diaspora avere un ruolo provvidenziale? Un testo del grande Berdjaev ci aiuta a discernere i fatti.
La Leningrado assediata di Vera Imber
Le memorie di una giornalista vissuta a Leningrado durante i terribili anni di assedio raccontano del dolore quotidiano e dell’eroica resistenza della città. Un patriottismo sincero senza facili retoriche.
URSS, un trauma che non passa ancora
Non si può sottovalutare l’influenza delle tragedie del passato sulla nostra psiche. L’analisi spietata del nipote di un čekista russo non assolve nessuno ma invita a una presa di coscienza. Possono i traumi nascosti spiegarci il dramma attuale?
Una menzogna sincera
Ieri ed oggi in Russia funziona lo stesso meccanismo ideologico, pur rivestito di miti diversi. Ma le somiglianze storiche ci insegnano anche la speranza.
La carestia degli anni ’20: una pagina di orrore e di solidarietà
Un documentario intitolato Carestia è stato presentato a Mosca nel settembre scorso. Vita difficile per un’opera che vuole ricordare un’immane tragedia, ma anche la pronta solidarietà del mondo verso la Russia. Che oggi non vuol ricordare…
Addio a Gorbačev, leader capace di accettare la realtà
Voleva riformare il comunismo, ma non c’è riuscito. In compenso ha cambiato in meglio l’Europa e il mondo. Può essere racchiusa in questo paradosso la vicenda umana e politica di Michail Sergeevič Gorbačev, morto il 30 agosto. Un contributo di Luigi Geninazzi.
Un «coro» di memorie
«Coro moscovita», ambientato sullo sfondo del disgelo chruščeviano, conserva ancora oggi una straordinaria attualità. È il dramma di memorie malate, che registrano i torti subiti individualmente senza accorgersi dei drammi dell’altro e si esauriscono nel rancore e nell’accusa vicendevole anziché comprendere che tutti sono vittima della comune disumanità che ha travolto ogni cosa. Dopo la liquidazione di Memorial, in segno di protesta Ljudmila Petruševskaja ha restituito il Premio di Stato ricevuto nel 2002 per la pièce.
«Mio nonno uccideva, chiedo perdono»
Il momento attuale, così bisognoso di misericordia e di perdono, può trovare un esempio e un’ispirazione in tempi non molto lontani, che hanno visto prevalere obbrobrio e disumanità. Ancora oggi i nipoti delle vittime di Stalin e dei carnefici si incontrano, e devono decidere come porsi dinnanzi al male compiuto.
1989: Sacharov vedeva l’ombra dell’autoritarismo
Primo Congresso dei deputati del popolo: il neoeletto Andrej Sacharov, tra i fischi dei colleghi, dichiara che è pericoloso concentrare un immenso potere nelle mani di un uomo solo. E parla di spirito imperiale…
Benedetto XV e la Russia, 100 anni fa
Il centenario della morte di papa Benedetto XV riporta all’attenzione la sua visione straordinariamente nuova della politica internazionale e di una carità incondizionata. Una carità di cui beneficiò anche la Russia, che da contendente diventava sorella…
Benedetto XV, anche oggi abbiamo bisogno di parole profetiche
Il 21 gennaio scorso – per ricordare il centenario della morte di papa Benedetto XV – al Centro culturale «Biblioteca dello spirito» numerose personalità del mondo culturale ed ecclesiastico si sono riunite per ricordare questa straordinaria figura di pastore.
ARA: storia dimenticata di una grande missione umanitaria
Il 2021 ha segnato il Centenario della carestia del 1921-1923 in Unione Sovietica, a cui portò soccorso l’American Relief Administration. Ricostruiamo una storia di gratitudine e sospetto.
Dopo l’URSS. 2008-2021 il tempo dei conflitti
Dal 2008 iniziano a scoppiare brevi conflitti tra i paesi ex-sovietici. L’ipotesi «guerra» entra nella mentalità comune; il nazionalismo produce secessioni a catena. Qui approda la parabola delle nuove democrazie. La libertà sognata nel 1991 può dare ancora dei frutti?
La caduta dell’URSS: 30 anni di transizione
Gli anniversari hanno un loro fascino perché costringono a riconsiderare il cammino fatto, a valutare l’esperienza vissuta, che diventa storia comune. Anche se non si sono compiuti i 40 anni di peregrinazioni di Mosè nel deserto, l’autore azzarda un tentativo di analisi.
Una donna, contro l’indifferenza
In Russia dire Čudakova era dire Michail Bulgakov: lei aveva scritto la più approfondita biografia sullo scrittore, lei aveva dato inizio al suo museo. Ma oltre che studiosa era una donna libera, difensore delle libertà civili.
L’utopia in cucina, o il sogno del formicaio
A Samara, grossa città sul Volga, hanno salvato dalla demolizione un edificio del primo ‘900, la «fabbrica-cucina» opera costruttivista della prima donna architetto sovietica. Rappresentava il sogno di una nuova società. Storia del suo salvataggio.
Non siamo uomini incolori
Nel discorso che Veniamin Iofe tenne all’inaugurazione del memoriale sulle fosse comuni di Sandarmoch, nell’ottobre 1997, sottolineò la forza inerme della persona. Grazie a un «io» risvegliato ogni vittima di Sandarmoch ha avuto un nome. Un’illustrazione del «coraggio di dire io» del Meeting 2021.
Michael Bourdeaux, la battaglia tra il bene e l’indifferenza
È morto padre Michael Bourdeaux (1934-2021) grande sostenitore dei cristiani perseguitati in URSS e nei paesi comunisti. La sua opera d’informazione mise in crisi la propaganda sovietica. Cosa dice oggi la sua esperienza.
Il tema religioso nascosto nell’arte sovietica
Negli anni ’90 in Russia sono stati recuperati molti aspetti dell’arte sacra precedenti alla rivoluzione e poi al mondo dell’emigrazione. Ma che cosa ne fu dell’arte sacra e delle tematiche legate al cristianesimo nell’arte sovietica?
Il generale Šapošnikov, quello che non sparò
Durante le dimostrazioni operaie di Novočerkassk nel 1962, un generale dell’Armata Rossa si rifiutò di mandare i carri armati contro la folla. Evitò una strage, ma pagò duramente.
Cari compagni… dovete sparare!
L’ultimo film di Andrej Končalovskij ricostruisce la tragedia di Novočerkassk, quando la polizia sparò sugli operai che manifestavano. Ma dietro a questa, c’è l’altra tragedia di un ideale che viene duramente contraddetto dalla catastrofe della realtà.
Cancellati dalla storia: la fotografia come arma politica
In epoca sovietica dalle pubblicazioni ufficiali venivano spesso epurate le fotografie dei leader politici caduti in disgrazia. Il sistema repressivo fu pervasivo al punto da portare anche il singolo cittadino a distruggere o imbrattare le foto dei propri cari. L’URSS si è dissolta, ma il metodo denigratorio tramite ritocco fotografico è ricomparso in Russia negli ultimi anni.
Una Chiesa perseguitata o prigioniera volontaria?
Un libro coraggioso di padre Mitrofanov sulle sorti della Chiesa russa nel XX secolo. Un tema storico come il compromesso del metropolita Sergij nel 1927 è più che mai aperto e scottante per la rinascita della Chiesa russa oggi.
Una parrocchia ortodossa nella cittadella atomica
Nel monastero di Sarov, dove visse il celebre san Serafim, dagli anni ’40 è insediato un centro di ricerche atomiche. Un testimone racconta come è tornata la vita di fede nel tempio della scienza sovietica. La «rinascita religiosa» ha visto molte speranze e illusioni. Prima le pericolose derive militariste e oggi il business del turismo religioso. Eppure rinasce la vita della Chiesa.
Vsevolod Zaderackij, quando la musica salva la vita
Insegnò musica al figlio di Nicola II, combatté contro i Rossi, finì prigioniero nell’edificio dove alloggiava il capo dei čekisti che lo risparmiò dopo averlo sentito suonare. Il regime sovietico lo condannò al lager della Kolyma, dove riuscì a comporre 24 preludi sui moduli per il telegrafo.
80 anni fa, Katyn’
Nel conto delle vittime della seconda guerra mondiale entrano anche quelle della cosiddetta «strage di Katyn’», un episodio oscuro avvenuto in URSS, la cui memoria ancora oggi disturba.
Orwell e Mister Jones
Uscito in sordina nel 2019, il film Mr. Jones racconta di Gareth Jones, il giornalista britannico che per primo scoprì e fece conoscere in Occidente l’Holodomor, lo «sterminio per fame» di milioni di persone nell’Ucraina sovietica, perpetrato dal governo staliniano tra il 1932 e il ’33. Gareth pagò con la vita il suo servizio alla verità.
Dall’altra parte del Muro di Berlino: la dignità umana?
Berlino e Černobyl’, un muro reale e uno virtuale, entrambi fondati sulla menzogna. Ma all’Est come all’Ovest ancora non è finita la lotta contro le sopravvivenze sovietiche. Uno sguardo dall’Ucraina.
Vladimir Bukovskij – il ritorno della coscienza
Bukovskij è stato uno dei più grandi dissidenti dell’Unione Sovietica, motore di iniziative e punto di riferimento per gli altri. Un «antieroe» rispetto al tipico eroe guerrigliero che piaceva in Occidente. Ha sofferto manicomio, prigione e lager, credendo nella rinascita morale dell’uomo.
Praga: la guerra delle statue
La sorte di due statue ha acceso gli animi nella capitale boema: chi vorrebbe ripristinare l’antica colonna mariana distrutta nel 1918 in piazza della Città Vecchia, e chi vorrebbe smantellare il monumento al maresciallo sovietico Konev, liberatore della città dal nazifascismo nel ‘45 ma protagonista delle repressioni sovietiche. A tema: la difficoltà a giudicare serenamente la memoria storica.
La «Via Baltica» arriva a Hong Kong
Agosto 1939: il patto Molotov-Ribbentrop tra Germania nazista e URSS trascina i paesi baltici nell’orbita sovietica. Cinquant’anni dopo, una catena umana di due milioni di persone in strada a chiedere libertà e, di lì a poco, l’URSS si dissolve. Due anniversari importanti per la storia europea, e non solo.
Černobyl’, la verità impietosa
L’uscita della miniserie televisiva sul disastro di Černobyl’ ha suscitato molto interesse sui media russi. Le reazioni sono state varie, dal rammarico per essersi fatti «sorpassare» dal cinema yankee, all’apprezzamento per la fedeltà della ricostruzione, all’invettiva «patriottica» in difesa del passato sovietico.
Blog
Siamo tutti sovietici ovvero il fascino universale dell’ideologia
Chi è infettato dal virus dell’ideologia sembra razionalmente critico, e invece ha perso la misura dell’umano.
Gorbačev, che nessuno amava
La politica ci ricorda che il 2 marzo Michail Gorbačev ha compiuto 88 anni. Nei suoi confronti ci sono due sentimenti incredibilmente condivisi da noi tutti: la più radicale condanna, che può venire dall’odio istintivo per il tradimento o dal disprezzo perché si è fermato a metà; e il rifiuto altrettanto radicale di volerci capire qualcosa lasciando da parte cliché ed emozioni.