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27 Marzo 2023
Averincev, un pensatore libero nel deserto sovietico
Averincev fu un grande studioso che seppe trasmettere il respiro universale della cultura al mondo sovietico rinchiuso in una gabbia. Il suo metodo unitario, che metteva in dialogo passato e presente, affascina anche oggi. Una serata alla «Biblioteca dello Spirito».
A distanza di 19 anni dalla morte di Averincev, avvenuta il 21 febbraio 2004, in Russia il panorama descritto da Ol’ga Sedakova nel corso di una serata dedicata allo studioso alla «Biblioteca dello spirito» è profondamente cambiato: oggi il suo nome ha perso significato, soprattutto per la giovane generazione. I motivi sono vari: oltre al fatto che Averincev dal 1994 visse prevalentemente all’estero, avendo ottenuto una cattedra all’università di Vienna, pesa certamente la mancanza di suoi testi sul mercato librario (le sue opere, edite a Kiev prima della sua morte e mai rieditate in Russia, sono ormai introvabili).
A rompere questo «silenzio» è stata la recente apparizione del volume Verbo di Dio e parola dell’uomo1, che raccoglie saggi e discorsi pronunciati da Sergej Averincev in varie occasioni, soprattutto negli anni della sua permanenza in Europa occidentale, dove ebbe modo di partecipare a numerosi convegni e fu insignito di varie onorificenze.
(foto d’apertura: pastvu.com)
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Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
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