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20 Febbraio 2025
«Ho consegnato la mia libertà agli amici». In memoria di Tat’jana Baeva
Il 25 agosto 1968 in piazza Rossa si svolse una manifestazione durata pochi minuti: alcune persone protestarono contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, «per la nostra e la vostra libertà». Tra loro c’era la ventunenne Tat’jana Baeva, scomparsa il 6 febbraio scorso.
Nata a Noril’sk il 7 febbraio 1947, Tat’jana era figlia del biochimico Aleksandr Baev, scienziato famoso, che in URSS aveva diretto il programma di ricerca sul genoma umano. Finito in disgrazia nel 1937, scontò 17 anni di lager oltre il Circolo polare dove lavorò anche come medico. Nel ’54, dopo la morte di Stalin, la famiglia Baev da Noril’sk poté fare ritorno a Mosca, dove Tat’jana si iscrisse alla facoltà di storia e archivistica.
(foto d’apertura: H. Gerber, ETH Library Zurich, Image Archive / Com_L15-0757-1800-0003, CC BY-SA 4.0)
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Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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