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Polonia: l’aborto divide società e Chiesa
Dal 23 ottobre scorso, dopo la sentenza con cui la Corte costituzionale ha vietato l’aborto in caso di patologie gravi e malformazioni dell’embrione, il paese è stato percorso da un’ondata di proteste di massa, nonostante i casi di covid-19 abbiano superato il milione.
Bielorussia, a che punto è la notte?
La gente scende in piazza da quattro mesi, la repressione brutale non è riuscita a fermarla. «Che c’è di nuovo?», hanno chiesto al poeta Dmitrij Strocev. «Il popolo», ha risposto.
Parliamo degli armeni, siamo solidali
Se non ricordiamo sempre che la scelta fra bene e male è in noi, come possiamo capire perché popoli interi hanno seguito dei dittatori che hanno voluto sterminare le minoranze? Nostra intervista alla scrittrice.
Quello di Minsk non è solo un carnevale
Mentre a Minsk la polizia arresta 1000 dimostranti al giorno, i sociologi esaminano la natura delle molteplici manifestazioni, e ci leggono molti segnali extra politici. È un importante tentativo di uscire psicologicamente e culturalmente dallo spazio ex sovietico. E come sempre, c’è chi ha paura del cambiamento…
Dopo la guerra nel Nagorno Karabakh, la situazione attuale
Il diritto fondamentale del popolo armeno a vivere sul proprio territorio è stritolato fra il regime autoritario azerbaijano e i disegni della Turchia. Tra l’Occidente che non vuole esporsi e la Russia che fa da ago della bilancia, un popolo combatte per sopravvivere.
Ricordare online si può. L’edizione 2020 della “Restituzione dei nomi”
Quest’anno si svolge in modalità online la tradizionale iniziativa di Memorial “Restituzione dei nomi”.
Le proteste di Chabarovsk e il diritto di scegliere
Una città nell’Estremo Oriente russo è diventata la bandiera dell’autonomia locale. Tutti parlano di Chabarovsk come di un esempio che scuote lo spazio post-sovietico.
In Bielorussia siamo andati oltre la protesta
Parla un poeta bielorusso che sta vivendo assieme ai suoi compatrioti una grande speranza di rinnovamento. La forza della non violenza ha trascinato la nazione, e iniziato qualche cambiamento…
Dmitriev: una pesante sconfitta. Ma non è il punto e basta…
30 settembre, la Corte Suprema della Carelia ha accolto il ricorso del procuratore e aumentato la condanna a 3 anni di Jurij Dmitriev portandola a 13 anni. Una lunga farsa processuale che ora rischia di finire in tragedia. È la totale deriva della giustizia russa. Molti si chiedono che fare.
Cancellare un ritratto per «vivere nella menzogna»?
A Tver’ si litiga attorno a un graffito col volto di Solženicyn. Per molti è un padre della patria, ma sono ancora di più quelli che lo detestano. Battaglie sul fronte della memoria.
Bielorussia: nasce la piattaforma civica per il dialogo con il potere
Non è una riedizione del Majdan, ci tengono a precisare i bielorussi, ma resta il problema di come dare efficacia a una volontà popolare veramente corale. Ci prova per ora un Consiglio di coordinamento delle forze d’opposizione.
Un popolo che si dà la mano
Il post-elezioni in Bielorussia ha portato alla ribalta un popolo che da decenni non si faceva sentire, acquiescente e demoralizzato. Oggi, davanti a un presidente che da macchietta si è mostrato cinico aguzzino, per i bielorussi è venuto il momento della dignità.
Bielorussia, stabile come un vulcano
Le elezioni presidenziali bielorusse sembrano scontate, dopo 26 anni di governo Lukašenko. Ma i cambiamenti sono già in atto. Lo dice la moltitudine di iniziative di base, di proteste e manifestazioni; lo dice il grande numero di osservatori volontari ai seggi. Non è poco per un paese che sembrava ancorato al passato sovietico. L’opinione pubblica si è svegliata.
Il caso Dmitriev, chiusure e spiragli
Il «caso Dmitriev» è noto in Russia dal 2016 quando lo storico, scopritore delle fosse comuni staliniane, fu arrestato con l’accusa di pedopornografia. Dopo ben due processi e un’assoluzione, ora ha avuto tre anni e mezzo… Troppo poco se è colpevole, troppo se è innocente. Un filo rosso lega la memoria del terrore e il processo appena concluso.
La Russia davanti alla Costituzione nuova
Il presidente russo ha proposto vari emendamenti alla Costituzione. Come mai sono necessari? Cosa ne pensano i cittadini?
La Russia in quarantena, paure e discussioni
Come in molte altre parti del mondo, anche in Russia abbiamo assistito al dibattito sulla quarantena per controllare il contagio del coronavirus. L’imposizione del confinamento in casa, la chiusura dei confini e delle attività produttive e i controlli telematici degli spostamenti e del contagio pongono a tutti domande che vanno all’origine del senso dell’esistenza umana.
Mosca smart city o Grande Fratello?
Capitale moderna e dinamica. Megalopoli tra le più care al mondo, Mosca da tempo diventa sempre più smart. Con qualche timore…
Liberate Jurij Dmitriev dalla detenzione!
Dalla Russia riceviamo una petizione a sostegno di un prigioniero di coscienza, Jurij Dmitriev, scopritore delle fosse comuni staliniane in Carelia.
Il nuovo giornalismo russo: un dilettante di nome Dud’
Trentatré anni, taglio alla punk, l’aria da ventenne, un po’ naif e un po’ calcolatore, comunque lucido e deciso. Jurij Dud’ è il nuovo volto del giornalismo russo di frontiera, quello on line. Sa farsi ascoltare e ha milioni di follower.
Mosca: il dramma degli ultimi durante la pandemia
Con l’introduzione di misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus, migliaia di senzatetto e di anziani in tutta la Russia rischiano di essere abbandonati a se stessi. Le associazioni che li assistono devono sospendere l’attività. Non restano che i volontari.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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