Svetlana Panič
Filologa, è stata ricercatrice presso l’Istituto Solženicyn di Mosca fino al 2017, ora è traduttrice e ricercatrice indipendente.
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Posso solo pregare…
Non è un grido rinunciatario ma la mendicanza di giudizio, senso di responsabilità e forza.
La Chiesa coi mostri alle finestre
L’esperienza del male nella Chiesa deve farci alzare lo sguardo sulla sua missione universale, non presumendo di essere immuni dal male, ma aspirando a una conversione personale più profonda.
Serve ancora l’università a costruire la pace?
Un gruppo di docenti universitari ha promosso un webinar dal titolo Cultura, scienza e pace: testimonianze dal campo, per discutere se e come, in una situazione politica e culturale sconvolta, l’università possa dare un contributo utile. Offriamo la testimonianza di Svetlana Panič, filologa russa.
Perché non è giusto arrendersi
Pieni di buoni sentimenti, molti invocano la pace anche a costo di arrendersi ai violenti. Cristianamente è giusto? – si chiede Svetlana Panič, – o non è l’ultima risorsa dell’ideologia?
Ci sarà la guerra?
È possibile all’uomo della strada contrastare i giochi geopolitici? Quanto pesa la volontà di bene.
Bielorussia: la «congiura» del professor Feduta
Il capo del KGB bielorusso, Ivan Tertel’ ha comunicato che il filologo e critico letterario Aleksandr Feduta e l’avvocato Jurij Zenkovič stavano preparando un attentato a Lukašenko e un putsch militare col sostegno dei servizi americani. L’operazione antiterroristica si è conclusa con l’arresto dei due a Mosca, grazie all’aiuto dell’FSB.
Gustaw Herling nel mondo a parte
Lo scrittore descrive dettagliatamente il mondo rovesciato del GULag, crudele quanto irrazionale. E testimonia che la disumanizzazione non l’aveva vinta. C’era chi lottava ogni giorno per la propria dignità.
Gustaw Herling e il lavoro del testimone
Tra i testimoni del GULag Gustav Herling, ebreo polacco e partigiano antisovietico, è il più vicino a noi poiché visse in Italia per 55 anni, ma forse il più lontano per l’ostracismo cui la sua persona e le sue memorie furono soggetti. Il suo Un mondo a parte è un capolavoro che scava a fondo nella fatica e nella responsabilità del fare memoria.
La Siria vista dalla Svizzera (con cuore russo)
Dirò una cosa impopolare. Sì, la situazione è tremenda. Davvero tremenda. Stando qui in Svizzera, accanto a una cascatella canora, tra alberi in fiore, gatti e agnellini, dove ogni giorno […]
Siamo tornati dove padre Romano ha iniziato
Il 12 ottobre si sono aperte le celebrazioni per il centenario dalla nascita di padre Romano Scalfi con una liturgia nella chiesa del Collegio Russicum, là dove il padre aveva imparato a conoscere e ad amare la Russia di Cristo.
«Che in mezzo a voi viva Cristo» – La Biblioteca dello Spirito compie 15 anni
A Mosca tutti la chiamano «la Pokrovka», un centro culturale unico, che incuriosisce e attira. Dice il direttore: «Quello che ci ha sempre incoraggiato è stato incontrare delle comunità vive per cui il cristianesimo era una vita e non un’ideologia, un baluardo da difendere».
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L’ultima ora
Alla fine, la nostra «giustizia» dovrà lasciare il passo all’amore.Neanche Dio vince il pregiudizio
Non sempre si può convincere l’altro con argomenti e neanche con la prova dei fatti. Ci vuole un suo moto interiore che neanche Dio può obbligarlo ad avere.L’ira funesta
A proposito delle liti che scoppiano di frequente tra le persone.Se Dio non risponde, vuol dire che tocca a noi
Chiediamo a Dio che fermi il male, e invece possiamo fare molto…Ringrazio per questo splendido, terribile anno
Un anno nell’emigrazione, una «vita nova» abbagliante e terribile.Non si dà felicità senza gratitudine
La vita è bella anche se è in corso una tragedia. Se lo dimentichiamo lasciamo vincere il male.Scacciare la maledizione con la verità
Non si tratta di stracciarsi le vesti pubblicamente, ma di parlare onestamente di dolore e responsabilità.Allora, chi sarà il prossimo?
L’ostilità verso i russi che serpeggia in Europa è una strada pericolosa per tutti.Chi ha paura del teatro?
Chiudere i teatri e bombardare i civili rientrano nello stesso copione.Guardare il bene, per affrontare il male
In rete si scrive che tutti odiano i russi, che gli ucraini non vorranno mai più parlare russo… Ma è veramente così? A cosa serve caricare i toni? La rete è miope.Chi crede che i russi non protestano?
Ci sono voci dal valore inestimabile… quelle dei singoli che non rinunciano a dire io.Brusca e sincera, così era la Čudakova
La schiettezza ossia il linguaggio che pungola l’indifferenza.L’insulso teatrino del male…
La performance del lato oscuro, feroce e inutile.Like e condoglianze. Che facili i rapporti virtuali
Scimmiottiamo i sentimenti, la compassione e ci sentiamo a posto. E il rischio di un rapporto diretto?Dio non è roba da spiritualisti
La preghiera più intensa non può dimenticare il mondo, perché Dio è lì.Domenica del perdono – il rischio di cambiare
Tutto può aiutarci a rientrare in noi stessi, basta cogliere le occasioni. E perdonare non è una passeggiata…Se pensiamo di non valere nulla
Se nessuno ha bisogno di noi, noi invece abbiamo bisogno degli altri… Per fortuna.Tra la festa del Ringraziamento e il Natale
Si può ringraziare anche in tempo di Covid? Certo che si può.Il tassista scopre che siamo uomini
Quattro chiacchiere su un tassì, a Mosca. Dall’insofferenza per gli immigrati e gli ebrei all’accendersi del buon senso…La regola d’oro della resistenza
Jurij Dmitriev, la Bielorussia… fenomeni diversi ma con un unico filo rosso: gli inermi contro la tracotanza del potere che ha in mano le forze dell’ordine, i tribunali, le leve economiche. È possibile uno scontro simile?Siamo tutti sovietici ovvero il fascino universale dell’ideologia
Chi è infettato dal virus dell’ideologia sembra razionalmente critico, e invece ha perso la misura dell’umano.I nostri giovani, chi lo direbbe?…
Discorsi colti al volo in metro. Brani di ordinario conformismo e di incredibile onestà.Noi siamo la vedova collettiva
Ci sono persone che percorrono centinaia di chilometri per assistere al processo di un amico...Dmitrij Val’dejt, io ti ricordo
È finito il giorno più importante dell’anno, il suo cuore profondo cui tutti gli altri giorni tendono. Il cuore profondo perché la memoria non è un omaggio al passato, ma […]Un corridoio… e la memoria del male
Il Museo del genocidio lituano è stato visitato da papa Francesco assieme a monsignor Tamkevičius che qui fu prigioniero. La visita del Museo è un’esperienza forte, un percorso di crescita.E se smettessimo di sputarci in faccia?
La capacità di discutere là dove si è totalmente in disaccordo, senza per questo demonizzare l’oppositore e senza neppure umiliarlo, pronti, invece, a ponderare con rispetto gli argomenti di chi la pensa diversamente.Non parliamo, per favore, di «guerra santa»
La guerra è uno stato d'animo, una posizione davanti al mondo, indotta dal sistema ma avallata individualmente.È sciocco sperare? A cinque anni dall’occupazione della Crimea
La menzogna e il nonsenso non avranno mai l’ultima parola. La speranza non dipende dai successi geopolitici ma dai piccoli gesti di resistenza personale, da ciò che restaura l’umanità.La dignità vince il filo spinato
Per una strana aberrazione, il senso della propria dignità viene inteso sempre più spesso come la capacità di far abbassare la cresta agli altri e di tenerli a distanza. L’insegnamento […]Caspita, gli idraulici!
Sono venuti gli idraulici, dei tipi cordiali che parlavano come degli intellettuali. Vitja e Vova. Hanno sostituito presto e bene quel che dovevano sostituire. «Ma dov’è il gatto? – ha […]La guerra, non in nome mio
I miei vecchi, che hanno vissuto la battaglia di Oranienbaum e di Leningrado, l’assedio, l’evacuazione, vivevano con un pensiero: «Mai più guerra». Con questo pensiero si teneva duro davanti alle […]Ricordiamo quando ci venivano a prendere…
Fra pochi giorni sarà il 29 ottobre. Troviamoci al solito posto, presso la pietra delle Solovki. Leggeremo un lunghissimo elenco commemorativo, lungo quanto un’intera giornata, e ciò nonostante citeremo solo […]«Decristianizziamoci»
Qualche tempo fa ho sentito una signora di mia conoscenza usare un brillante neologismo: decristianizzarsi. «Noi qui ci stiamo decristianizzando piano piano – ha detto con un sorriso – capisci, […]La tecnica del sospetto, e la potenza di un gesto solidale
Sof’ja Petrovna, protagonista dell’omonimo romanzo di Lidija Čukovskaja era convinta della giustezza assoluta dell’ordinamento socialista sovietico. La sua certezza non viene meno neppure quando arrestano suo figlio: certo le cose […]Attenzione al clima…
Sono sotto l’impressione di una recente discussione. Se d’un tratto, per qualche misterioso motivo, cominciassi a giustificare il male e l’ingiustizia tirando fuori «la nostra arcana mentalità e il nostro […]Come una macina al collo
Chiedo scusa anticipatamente a quelli che potrei offendere, ma ora seguirà uno sproloquio un po’ dozzinale di tema pseudo-biblico. La frase evangelica «È inevitabile che avvengano scandali, ma guai a […]Dedicato a tutti i fustigatori
Penso che ricordare, richiamare dal non essere le vittime sia molto più importante che esecrare i carnefici. Il carnefice, il delatore, il traditore sono già castigati da quello che hanno […]La paura è nell’aria
Non si capisce se il folle che ha accoltellato la giornalista nella redazione di radio Echo Moskvy abbia scelto appositamente per la sua «azione» l’anniversario del giorno in cui iniziò […]Visitando un antico cimitero ebraico
Che a Palanga, non lontano dal colle di Naglis, esistesse un antico kirkut, ossia un cimitero ebraico del XVI secolo, lo sapevo. Altra cosa è stato trovarlo. Quel giorno poi […]Filosofia di sopravvivenza
Una cosa successa oggi, la scrivo prima di dimenticarmela. In una piccola libreria, di quelle di una volta conservatasi per puro miracolo vicino a Krasnye Vorota, ho trovato bene in […]Nostalgia e compianto
Mentre cercavo delle immagini cinematografiche per illustrare la «felicità coatta» degli anni 1935-36, ho rivisto dei film della metà degli anni ’30, e ho trovato un frammento in cui si […]Un vagone di metro, la sera
Ieri sera tornavo a casa su un vagone pieno di gente infelice. Magari negli altri vagoni c’erano passeggeri diversi, ma nel mio erano tutti così. Passavo in rassegna i sedili, […]Cosa serve a un pellegrino?
A Gerusalemme fa freddo. La neve prevista ancora non viene ma è umido, e i gatti cantano un «miau» (con l’accento sulla U) tristissimo. Ho per vicini una famiglia polacca. […]Un’orgia di belle parole
Il vuoto riempito di parole altrui resta pur sempre un vuoto riempito di parole altrui, fino al momento in cui la parola degli altri non si coagula in un seme […]Il quieto riverbero del buon senso
Penso che persone pacate, riservate, riflessive come S. Averincev, M. Trofimova, N. Trauberg, V. Chalizev, V. Grichin (ciascuno ha la sua «nuvola») abbiano inferto al totalitarismo un colpo non minore […]Andrzej Wajda è morto
Il grande Wajda. Un suo vecchio amico, l’ottimo critico cinematografico Miron Černenko, definiva Wajda con una parola polacca aulica: wieszcz, che vuol dire profeta, maestro, letteralmente «annunziatore». E non esagerava. […]Se io fossi l’opposizione…
Dirò qualcosa di assolutamente impopolare sulle elezioni alla Duma. «E verrà la grazia che la Rus’ sognava…». Proprio così. Adesso si può dare addosso quanto si vuole a «questo popolo» […]Tu sei un bene per me
Penso che le sconfitte nel calcio, la tragedia in Carelia [in giugno 14 bambini di un campo estivo sono morti annegati durante un’escursione], le vie di Mosca sottosopra, gli asmatici […]Un tipo di sani principi
All’inizio degli anni ‘70 un’équipe medica di ricercatori ricevette una prestigiosa onorificenza di Stato, e a buon diritto, per una scoperta che avrebbe alleviato notevolmente la vita a molti pazienti. […]Scendere dalle barricate
Lo strascico negativo venuto dietro all’incontro del Papa e del Patriarca dimostra una volta di più, fra l’altro, che liberali e tradizionalisti (perlomeno nella loro variante russa, a prescindere dal […]Note di un misantropo cristiano
Ascolto discorsi sublimi e intelligenti, e penso tristemente, anzi con pena: «Ma perché, perché mentre pronunciamo facilmente e con piacere quelle parole elevate, noi tutti, “dei quali il primo sono […]Qui non si fa credito
Una volta, presa da un attacco di neofitismo acuto, aggravato dalla lettura di libri sicuramente ottimi, scritti da persone sicuramente degne che giustificavano appieno le proprie parole, sono andata da […]Che brutta abitudine giudicare gli altri
La settimana scorsa, per vilissimo pragmatismo, ho compiuto una bassezza: per poter godere di un servizio bancario di cui avevo necessità, ho sottoscritto che contraevo volontariamente una polizza assicurativa che […]Finché c’è tempo
L’ennesimo attacco terroristico, hanno ucciso una ragazza di 21 anni. La prossima potrebbe essere l’anziana mamma di un mio conoscente. Una mia amica. Quell’altra amica. Il sacerdote che conosco. Un […]L’altro non è una minaccia
Gli avvenimenti degli ultimi mesi, la guerra e le discussioni in merito hanno provocato in molti di noi una cosa assai strana: ci stiamo disabituando, e a una velocità pazzesca, […]ABBONATI ALLA RIVISTA ON-LINE PER ACCEDERE A TUTTI GLI ARTICOLI DIGITALI PUBBLICATI
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