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L’economia della morte
L’economista Inozemcev ha calcolato che dopo l’invasione dell’Ucraina la vita di un soldato russo caduto al fronte viene pagata quindici milioni di rubli. Chi va in guerra guadagna come non riuscirebbe a guadagnare in tutta la vita da civile. Il paese ne ha preso atto e sta rivedendo di conseguenza la sua scala di valori e priorità.

Dal carcere al fronte, e viceversa
Per evitare una seconda mobilitazione, il Cremlino ha permesso l’arruolamento dei detenuti nelle compagnie militari private e nell’esercito, colmando in tutta fretta il vuoto legislativo che ne impediva l’utilizzo, promettendo lauti compensi e la fedina penale pulita.

Nonni e nipoti insieme a sostenere il fronte
Le autorità russe spingono la popolazione a contribuire all’«operazione speciale». Le scuole sono tenute a forgiare generazioni di «patrioti», sull’esempio dei loro nonni anch’essi cooptati nelle case di riposo: ragazzi e anziani tessono reti mimetiche e confezionano indumenti per i soldati al fronte, scambiandola per una guerra di difesa.

Un anno che ci ha cambiato • 3
Per padre Zelinskij lo scandalo maggiore è il consenso degli ortodossi al crimine dell’invasione. Per Lami è l’adesione di molti occidentali ai miti della propaganda russa. Eppure, come dice il russista Hamant, è possibile superarli. Come conferma Sigov da Kiev, resistere è sapere che il senso della vita è presente.

Un anno che ci ha cambiato • 2
Dopo il 24 febbraio la speranza è diventata una parola difficile. L’emigrazione precipitosa, l’abbandono della vita precedente, la compromissione della Chiesa… la tragedia della separazione e la grazia di nuovi incontri. Parlano S. Panič, A. Desnickij, M. Borghesi, K. Hovorun.

Russia-Ucraina: un anno che ci ha cambiato • 1
Un anno di guerra, la più inimmaginabile e sconvolgente delle guerre, violentissima, nel cuore dell’Europa. Dal 24 febbraio 2022 il mondo è cambiato. Come siamo cambiati noi? Lo abbiamo chiesto ad alcuni testimoni. Oggi cominciamo con due italiani, padre Mauro Lepori e Mario Mauro; un bielorusso, Dmitrij Strocev e una russa, Elena Žemkova.

Morire per non uccidere
Una terribile storia di guerra, una delle tante purtroppo: una recluta si è uccisa per non andare a combattere. Il suo ultimo messaggio testimonia la tenebra senza schiarite in cui sprofonda la Russia.
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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