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Articoli
«E per la prima volta non era la guerra»
Il Comitato della Duma per la tutela della famiglia ha chiesto di contrastare la diffusione di libri per l’infanzia ritenuti «dannosi». Fra i titoli, anche il racconto “Il soldatino” della scrittrice italiana Cristina Bellemo.
I campi estivi del «Paese degli eroi»
I campi estivi per gli studenti russi hanno assunto negli ultimi anni un’impostazione sempre più militarizzata, al fine di formare le nuove generazioni in uno spirito nazionalista e patriottico, pronte a sacrificarsi per le future battaglie.
Oltre la pseudo storia
Siamo tutti coinvolti da narrazioni astratte e da miti complottisti, questo libro ci offre gli strumenti per riportarci sul solido terreno dei fatti.
Oltre la soglia del dolore e del buonismo
Desiderare la pace senza portare ulteriore offesa alle vittime. Immedesimarsi nella tragedia, al di là delle belle frasi pietose, è l’invito che ci viene dalla giornalista russa Gordeeva, spericolatamente esposta sul fronte della guerra.
Un nuovo apocalittismo
Dove sta andando la Chiesa ortodossa russa? L’analisi profonda e scioccante di un noto pensatore russo apre degli spiragli. Non è indifferente per noi cercare di decifrare il groviglio di ideologie e pulsioni che oggi pretende di parlare a nome dell’ortodossia russa.
La Chiesa russa e i bambini ucraini
Molti istituti ortodossi accolgono i bimbi ucraini deportati in Russia e aiutano a rieducarli secondo il modello statale e patriottico. I siti indipendenti denunciano questa operazione di una violenza nascosta e radicale.
Lo schiaffo del silenzio
La roccia della cultura russa non esiste più. Šiškin, nel suo pessimismo, lancia una domanda bruciante ai suoi compatrioti: come uscire dal silenzio colpevole? Solo una parola libera ci salverà.
Patriottismo, russofobia, valori tradizionali: facciamo chiarezza
Nostra intervista a un grande storico russo, per riprendere alcuni concetti che circolano ampiamente ma vengono spesso usati a sproposito. La precisione dello studioso mette le cose al loro posto, e fa chiarezza.
Astaf’ev, la memoria eretica
Un veterano, scrittore antieroico e scandaloso ma possente nel tramandare la memoria storica. In questi giorni di commemorazioni, risentiamo quel che diceva Viktor Astaf’ev della seconda guerra mondiale, e di ogni guerra.
Wyszyński e Wojtyła, due «nazionalisti»?
Lo scatenarsi dei nazionalismi, prima con il caso dei migranti al confine bielorusso-polacco, oggi con l’invasione dell’Ucraina, ha interpellato anche la Chiesa e la società civile. Alcuni ambienti fanno un uso strumentale di grandi figure del ‘900 quali Wyszyński e Wojtyła per giustificare atteggiamenti di esclusione.
La guerra si impara sui banchi di scuola
Lezioni speciali per inculcare negli studenti russi delle medie e delle superiori la rilettura ideologica della storia ucraina, e per scoraggiarli dal partecipare a iniziative per la pace.
Siamo scivolati nel mito, torniamo alla realtà
La mistificazione è una forza capace di cancellare l’evidenza del reale. Ora è urgente tornare a dare alle parole il loro valore autentico. Ne va della vita.
La Duma vuole un pensiero sempre più unico
«Vietare, limitare, tenere in pugno e non mollare», questa, secondo Archangel’skij, la sostanza del nuovo progetto di Legge della Duma sull’istruzione. Per difendersi dalla «forze antirusse».
A cosa serve una chiesa della Vittoria?
Fuori Mosca è in costruzione una nuova chiesa sponsorizzata dalle Forze Armate e destinata ad essere il santuario delle vittorie belliche russo-sovietiche. Ma ha suscitato un putiferio di critiche. Vediamo perché…
Polonia: patriottismo, business e utopia
Mentre non si placa la polemica politica tra i governi russo e polacco sulle responsabilità della Seconda guerra mondiale, online si moltiplicano i siti che fanno del patriottismo un business e diffondono utopie nazionaliste.
A scuola, tra corruzione e propaganda
In Russia, ogni manuale adottato dalle scuole dev’essere iscritto in un registro federale. L’ultimo aggiornamento del registro ha suscitato polemiche: il sospetto è che molti libri siano stati rifiutati per motivi estranei a quelli pedagogici. Riportiamo alcuni stralci di un’intervista ad Aleksandr Archangel’skij, giornalista e scrittore.
La libertà che sognavamo
Hanno combattuto per la libertà nazionale, ma ora si sono smarriti nella vita della democrazia. I paradossi che si vivono nell’ex-Urss ricordano da vicino le strettoie in cui si dibatte l’Europa, delusa dal grande sogno della sua unità. L’esempio interessante della Lituania.
9 maggio: l’ossessione della vittoria
La «vittoria» nella propaganda ufficiale è un mito; e il mito pertiene al numinoso, all’escatologia. È uno spazio sacro e inattaccabile, e chi vi si approccia senza deferenza commette empietà, si macchia di sacrilegio. Per questo, uno Stato che pretende di gettare le proprie radici non nella storia, ma nel mito, pretende di essere sacro esso stesso….
Una Festa poco patriottica
Un regista russo ha rilanciato il samizdat, questa volta cinematografico, girando un film dissacrante con mezzi propri e lanciandolo su youtube invece che nei cinema. La cultura indipendente non demorde, mostrando che si possono creare degli spazi liberi. Con qualche sacrificio.
Salve, milite sconosciuto!
In Russia c’è il concorso per le scuole «Lettera al soldato», cui partecipano ogni anno migliaia di alunni. Oggi la rilettura della storia che celebra i fasti militari sovietici e tralascia il resto, ha tutto l’aspetto di un indottrinamento ideologico. Preoccupazione di alcuni genitori che vedono i figli entusiasti della vita militare.
Gesù era un patriota?
Patriottismi e sovranismi che si fanno eco da un capo all’altro d’Europa. In Russia il patriottismo è oggi un nervo scoperto per gli ortodossi. E dunque, Cristo era un patriota? Il commento di Uminskij alla presentazione del libro di padre Andrej Kordočkin, A Cesare quel che è di Cesare, presso la Biblioteca dello Spirito a Mosca. Una vera provocazione.
Offesi dalla realtà
A Ekaterinburg un parroco ortodosso sotto processo per aver paragonato Lenin a Hitler. Mentre nostalgici del comunismo e della monarchia si accapigliano, il tribunale ha prosciolto il sacerdote. Resta il malessere di una società che pensa ideologicamente.
Contro il fantasma del nazionalismo
La ricorrenza dei 100 anni di indipendenza lituana potrebbe rivestirsi di retorica. Ma la celebrazione ha aperto difficili domande. Mentre si celebra la festa si cerca di rifondare l’identità nazionale, senza bisogno di trovare nuovi nemici esterni.
Polonia, tra solidarietà e Stato «sacralizzato» (1)
La Polonia sta vivendo un processo di cambiamento. La patria di Solidarność si chiude sulla difensiva davanti all’Europa che cambia. Turbata dal conflitto tra militanza e testimonianza, ha bisogno del discernimento della Chiesa.
In tribunale si parla di storia
Revisionismo, negazionismo: in aula si discute sull’alleanza fra Terzo Reich e URSS. Un internauta russo multato per un’affermazione storica ritenuta falsa. La Corte d’appello ha stabilito qual è la verità storica definitiva.
PATRIOTTISMO: E Königsberg diventò Kaliningrad
Settant’anni fa la gloriosa Königsberg diventò una città sovietica. L’anomalia storica e geografica dell’enclave russa in piena Prussia rimane ancora oggi. Nelle memorie dei «coloni sovietici» riviviamo il pathos della conquista.
PATRIOTTISMO: E se avessimo perso?
Un video diffuso per la festa del 9 maggio propone la figura di un bambino-soldato che si sacrifica per la vittoria. Scivolone retorico che offusca il vero sacrificio e ha disturbato molti russi.
Patriottismo: generosi senza gratitudine
La Russia ubriaca di patriottismo nell’anniversario della vittoria, si pasce di gloria e calpesta chi ha dato la vita per lei. Solo la gratitudine può impedire lo sperpero inconsulto di risorse e vite umane, e trasformarlo in ricchezza comune.
Mosca: nuovi squadristi
Un attacco a colpi di vernice in faccia: in 17 anni il concorso di Memorial per gli studenti non era mai stato attaccato fisicamente. Il punto di scontro è la storia: chi ama la grandezza di Stalin e chi usa la coscienza critica. E il paese si divide.
Blog
Non parliamo, per favore, di «guerra santa»
La guerra è uno stato d’animo, una posizione davanti al mondo, indotta dal sistema ma avallata individualmente.
Giochiamo alla guerra
In una scuola di Pietroburgo hanno assegnato come compito ai ragazzini di dieci anni «scrivi una lettera al papà al fronte», secondo le indicazioni contenute nel manuale scolastico Testi letterari di L. Klimanova.
Ho provato ad immaginare cosa sarebbe successo se avessero chiesto di scrivere «al papà al fronte» a mia figlia quando aveva 10 anni. Sarebbe scoppiato un putiferio. La mia fantasia riesce a immaginare solo una scenata, un 5 per non aver fatto il compito e la chiamata dei genitori a scuola.
In margine all’anniversario della Vittoria
Ricordo un vecchio tedesco, proprietario di un agriturismo con annesso allevamento di cavalli. Mi avevano sistemata presso di lui i proprietari del castello Gut Böckel, dove Rilke scrisse la Quarta […]
È più facile credere nei miti
«Fino alle terrose zucche di mugico Giungeva e s’allargava la voce, che per i contadini adesso combattevano certi “bol’šaki” Oh, oh, oh! Che forza!»Così sbraitava Majakovskij nel poema Bene!, proprio […]