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La Russia perduta di Elena Kostjučenko
Nell’affetto per la «mia Russia» si intrecciano lo strazio e l’orrore per un «paese perduto».
Un’altra giornalista vittima della guerra
Al momento presente una ventina di giornalisti ucraini sono prigionieri delle autorità russe. Una di loro, Viktorija Roščina, è morta poco prima di essere scambiata. Violata ogni norma internazionale sui corrispondenti di guerra. Perché gli invasori devono accompagnare la guerra con l’estrema violenza sui civili?
Ho visto il mio paese tradire se stesso
Da intervistatrice a intervistata, la giornalista che sul suo canale «Dillo a Gordeeva» ha interrogato i personaggi più in vista dell’opposizione russa, parla di sé e delle proprie scelte professionali e di vita. (Intervista di Flavio Villani)
«20 giorni a Mariupol’»: un documentario per non dimenticare
«20 giorni a Mariupol’» del reporter e regista ucraino Mstyslav Černov descrive in presa diretta le prime settimane dell’invasione russa nel febbraio ’22. Un documentario importante che prova i crimini di guerra. Intanto Mosca versa miliardi per ricostruire la città, dopo averla ridotta in macerie.
Il «mondo russo» si fa largo in rete (o almeno ci prova)
La Russia vuole un web parallelo. Dopo il blocco dei social di Meta, il Cremlino va all’attacco dei contenuti di wikipedia. Un passo ulteriore verso il distacco dalla rete globale per crearne una nazionale e depurata. Timori di oscuramento durante la tornata elettorale.
Messaggi che bucano i muri
Secondo fonti indipendenti, in Russia il numero dei prigionieri politici è in aumento. Ma parallelamente cresce un’ampia rete di volontari che visitano le prigioni o scrivono ai detenuti. A volte basta una lettera o qualche notizia per ricordare loro che qualcuno li pensa.
Conoscete le leggi della propaganda?
Strumento universale dei regimi, la propaganda è stata affinata soprattutto dai totalitarismi. Il giornalista russo Jakovlev, editore di «Kommersant», ricorda che all’università insegnavano a manipolare la mente dei nemici. Tecniche impiegate oggi contro la popolazione.
Grigor’janc, l’eterno dissidente
Sergej Grigor’janc aveva fatto grandi cose per l’informazione indipendente in URSS. Ma anche dopo è rimasto sempre un osservatore lucido e autocritico, che ha colto i motivi della sconfitta del dissenso, ma anche le ragioni della speranza.
La Russia scricchiola
In tivù si parla apertamente di «guerra», la propaganda patriottica si autocensura, deputati chiedono le dimissioni del presidente… Nelle crepe che insidiano l’edificio del regime si insinuano tante libertà personali.
Stalin torna in tribunale: giornalista condannato a 22 anni
Una condanna come quella avuta dal giornalista russo Ivan Safronov non si vedeva dai tempi sovietici più duri. Può essere un segno di nervosismo da parte del sistema, che si sente impotente a bloccare l’informazione libera.
Lettere dalla Russia / 5 / Mio padre è per la guerra
Nel mondo sommerso della rete russa semiclandestina affiorano di quando in quando versi o testimonianze lancinanti sulla vita quotidiana oggi. Come questa del giornalista Valerij Panjuškin, molto personale e sofferta.
La forza della libertà per riconquistare la pace
Giornalista e scrittore, volto della tivù, Archangel’skij è una figura di spicco che ha scelto di non lasciare la Russia. È intervenuto al Meeting di Rimini 2022 per parlare di libertà e di pace.
Il trionfo dell’opinione sui fatti
La cronaca politica è un immenso talk show dove ognuno dice la sua. Aiutiamoci a non coltivare la confusione.
Muratov: il Nobel va ai miei colleghi assassinati
Dmitrij Muratov, direttore del quotidiano «Novaja gazeta», ha condiviso con la giornalista filippina Ressa il Premio Nobel per la pace 2021. Una sorpresa che mette però in luce lo zoccolo duro della resistenza interna.
Siamo realisti, chiediamo l’impossibile
Così si conclude la petizione che chiede l’abolizione della legge sugli «agenti stranieri». Promossa da 200 fra media, organizzazioni benefiche e culturali russe, in due giorni ha raccolto oltre 100mila firme. Indipendenza di giudizio e capacità di coordinamento, la società russa respira. Ecco il testo integrale.
Bielorussia: violenza senza più ideologia
Per una notizia dalla Bielorussia che scuote il mondo – come il dirottamento del volo Ryanair per rapire un giornalista – ce ne sono tante altre non meno inquietanti e anche tragiche che passano inosservate. Cosa resta della protesta.
Francesco Ricci e la passione per l’Est Europa
A trent’anni dalla morte, ricordiamo il sacerdote forlivese che, interessato a ogni spunto di verità, ci fece scoprire l’Europa dell’Est.
Un paladino della libertà religiosa, Anatolij Krasikov
Anatolij Krasikov, scomparso il mese scorso, è stato corrispondente della TASS per quasi quarant’anni, ma con l’apertura mentale e la dignità dell’uomo di coscienza. Grande estimatore del cattolicesimo, era stato il primo giornalista sovietico accreditato presso la Sala Stampa vaticana.
Orwell e Mister Jones
Uscito in sordina nel 2019, il film Mr. Jones racconta di Gareth Jones, il giornalista britannico che per primo scoprì e fece conoscere in Occidente l’Holodomor, lo «sterminio per fame» di milioni di persone nell’Ucraina sovietica, perpetrato dal governo staliniano tra il 1932 e il ’33. Gareth pagò con la vita il suo servizio alla verità.
Radio Vaticana e i paesi dell’Est: una lotta per l’anima e il cuore della gente
Un corposo volume pubblicato dall’Istituto ceco per lo studio dei regimi totalitari (ÚSTR) è dedicato alle trasmissioni della redazione ceca di Radio Vaticana rivolte oltrecortina durante il comunismo. Riscoperta di un’opera profondamente culturale oltre che spirituale.
Una questione di rispetto. La legge sui fake
Oggi in Russia vigono due nuove leggi che puniscono la diffusione di notizie false e l’offesa del potere statale e dei suoi simboli. Tutto questo avrà serie conseguenze sulla società. Padre Kordočkin nella sua preoccupazione, pensa al compito della Chiesa.
«Novaja Gazeta» proposta per il Nobel per la pace
Resta uno dei pochi periodici indipendenti oggi in Russia. Nato col sostegno di Gorbačëv, è famoso per le inchieste spinose. E ha dato un cospicuo contributo di sangue alla libertà d’informazione.
Dalla guerra non si torna
Il giornalista russo Arkadij Babčenko, al centro di un recente caso di vero o falso attentato, a Kiev, è un uomo che ha fatto profonda esperienza della guerra. E che la racconta nel suo aspetto umano più terribile: l’impossibilità di liberarsene.
Dagli archivi segreti ucraini: il KGB e la grande carestia
Due informative del KGB sulla «propaganda occidentale» che rompeva il muro di silenzio su uno dei peggiori crimini staliniani: la carestia degli anni Trenta, che provocò milioni di morti e resta fonte di discussione e scontro politico.
Florenskij e l’epoca della post-verità
Nell’epoca dell’informazione totale la verità si allontana, diventa irraggiungibile. Ma raffinare le tecniche informatiche non aiuta. Padre Florenskij suggerisce un altro modo per sanare la ragione malata.
La guerra e il suo antidoto
Le voci insistenti di guerra imminente che agitano gli animi in Russia, fanno il paio col timore di catastrofi che perseguita molti in Occidente. L’insicurezza genera rissosità, è qui che vince la guerra. Ma solo se noi la lasciamo vincere…
Non è vero che tutto è menzogna…
Due casi che meritano ancora attenzione. Il primo è la notizia evidentemente incredibile di un aereo cargo russo con 5.000 tonnellate di aiuti per i terremotati italiani: notizia assolutamente incredibile, […]
Due anni di StopFake
La «guerra ibrida» della Russia contro l’Ucraina è stata accompagnata da una propaganda mediatica pervasiva e spesso grossolana. Nel marzo 2014 un gruppo di giornalisti di Kiev ha deciso di combatterla.
RUSSIA ALL’OPERA. I Danilov e il sito Pravmir
Un uomo d’affari e sua moglie hanno creato un sito ortodosso libero e dinamico. Dove tutti hanno diritto di parola, e invece di litigare, si impara a stimare l’avversario. Tre milioni i lettori ogni mese.