13 Giugno 2020
Un paladino della libertà religiosa, Anatolij Krasikov
Anatolij Krasikov, scomparso il mese scorso, è stato corrispondente della TASS per quasi quarant’anni, ma con l’apertura mentale e la dignità dell’uomo di coscienza. Grande estimatore del cattolicesimo, era stato il primo giornalista sovietico accreditato presso la Sala Stampa vaticana.
L’abbiamo conosciuto a Mosca agli inizi della perestrojka, l’abbiamo visto per anni instancabile in quello che riteneva un suo preciso dovere, la difesa della libertà religiosa. Era un uomo che univa in sé le migliori qualità degli specialisti e diplomatici sovietici – si era laureato alla prestigiosa Università per le relazioni internazionali, aveva una perfetta padronanza delle lingue straniere, una squisita gentilezza, un’ottima formazione culturale e professionale – a una grande sensibilità per la giustizia e a un forte senso di responsabilità. Sua moglie, Nadežda Stepanovna, per vari anni ha dato una mano come volontaria nel nostro Centro culturale, la «Biblioteca dello spirito», confezionando pacchi-dono di libri religiosi che spedivamo all’epoca in tutta l’Unione Sovietica e successivamente nella Federazione russa. E lui intanto metteva al servizio di chiunque subisse torti e vessazioni le sue competenze e le sue energie.
La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.
Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI