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Articoli
Ján Havlík, un «fallito» riconosciuto beato
Beatificato il 31 agosto, il seminarista slovacco Ján Havlík passò 11 anni tra carcere e campi di lavoro sotto il regime comunista, ponendo sempre al primo posto la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, compassionevolmente attento ai drammi di coloro che incontrava.
Messaggi dalla provincia russa
Ivanov cerca nel mondo statico e disperato della provincia le tracce delle domande esistenziali di cui nessuno si può liberare.
Un combattente per la libertà che ha perso senza arrendersi
La scomparsa di Igor’ Ogurcov, un dissidente che in epoca sovietica era pronto anche alla lotta armata. Ha detto che il PCUS è morto trent’anni fa, ma il cammino verso la libertà sta appena iniziando.
Lo «Scherzo» di Kundera, il pessimismo che spalanca al mistero
Primo romanzo dello scrittore cecoslovacco scomparso, «Lo scherzo» ha per sfondo la dissoluzione dell’uomo, «vittima dell’infelice esperimento ateista» del totalitarismo comunista. Eppure, osserva padre Vrána, anche nel nero pessimismo kunderiano pulsa l’attesa di un riscatto, di una redenzione.
L’amore dolente di Besançon per la Russia
Alain Besançon (1932-2023), storico e pensatore francese morto l’8 luglio scorso, è stato un maestro per molti russisti. Animato da amore e spirito critico, ha studiato la Russia con una penetrazione rara. La sua acuta visione del comunismo aiuta a capire la regressione neo-sovietica del regime putiniano.
L’URSS avrebbe 100 anni e il suo spirito ancora vive
Il 30 dicembre 2022 cadeva il centenario della nascita dell’Unione Sovietica. Se la sua colossale struttura è crollata, il suo spirito è vivo più che mai e oggi si incarna in altre forme non meno spaventose. Ciò accade, dice Zelinskij, perché gran parte dei cittadini è ancora posseduta dal suo mito.
«Liberi». Il film su due protagonisti della Chiesa slovacca nel comunismo
Nella Slovacchia comunista, due amici animati dalla stessa passione missionaria contribuiscono alla rinascita religiosa del paese nonostante le repressioni, il carcere e l’ateismo. Un film-documentario ne racconta la storia.
Trappole comuniste per aspiranti fuggiaschi
Tra il 1948 e il 1951 lungo i confini occidentali della Cecoslovacchia la polizia politica installò dei finti passaggi di frontiera, che in realtà erano trappole a cui indirizzare ignari cittadini desiderosi di espatriare, che poi venivano arrestati. Un libro ne racconta le vicissitudini.
Addio a Gorbačev, leader capace di accettare la realtà
Voleva riformare il comunismo, ma non c’è riuscito. In compenso ha cambiato in meglio l’Europa e il mondo. Può essere racchiusa in questo paradosso la vicenda umana e politica di Michail Sergeevič Gorbačev, morto il 30 agosto. Un contributo di Luigi Geninazzi.
Insieme, per vivere e amare
Per noi presi tra pandemie e guerre, le otto storie di famiglie raccolte nel libro “Insieme. Storie d’amore nel comunismo” assumono una particolare attualità perché testimoniano una speranza possibile in ogni condizione.
Wyszyński: «Il futuro è di coloro che amano e non di quanti odiano»
Il cardinale Stefan Wyszyński, «Primate del Millennio», è stato beatificato a Varsavia. Ripercorriamo la sua figura di pastore capace di fronteggiare i due totalitarismi del XX secolo.
Da ragazzo ero diviso tra fede e partito
È morto Sergej Ščeglov, uno degli ultimi testimoni del GULag staliniano. Da giovane era stato ai lavori forzati negli impianti di Noril’sk, dove in questi giorni è avvenuta la catastrofe ecologica. Presentiamo stralci dell’ultima intervista, a cura di Oleg Glagolev per il portale Stol.
Gustaw Herling nel mondo a parte
Lo scrittore descrive dettagliatamente il mondo rovesciato del GULag, crudele quanto irrazionale. E testimonia che la disumanizzazione non l’aveva vinta. C’era chi lottava ogni giorno per la propria dignità.
Gustaw Herling e il lavoro del testimone
Tra i testimoni del GULag Gustav Herling, ebreo polacco e partigiano antisovietico, è il più vicino a noi poiché visse in Italia per 55 anni, ma forse il più lontano per l’ostracismo cui la sua persona e le sue memorie furono soggetti. Il suo Un mondo a parte è un capolavoro che scava a fondo nella fatica e nella responsabilità del fare memoria.
“Il francese”: il cinema parla del dissenso
L’attore e regista Andrej Smirnov ha messo in scena una vicenda che ricorda quella di alcuni intellettuali occidentali negli anni ‘50, da Vittorio Strada a Georges Nivat, che nell’incontro con il mondo sovietico e russo mutarono radicalmente le proprie concezioni, contribuendo anche a cambiare la coscienza europea, all’Est come all’Ovest.
L’Ostalgie resiste a trent’anni dalla caduta del Muro
Voci revisioniste o perlomeno critiche si levano in Germania nei riguardi della celebrata caduta del muro di Berlino. Questi decenni hanno solo reso evidente che la caduta non bastava da sola a cambiare il nostro cuore. Però ci ha stretti alle corde del nostro nichilismo.
Il Muro di Berlino: una follia che diventa strada
La Germania Est, e Berlino suo bastione, hanno sempre preteso di seguire una via specifica al socialismo. Ma proprio per la loro collocazione particolare hanno anche conosciuto un altissimo numero di fughe. Come, dal Muro che le doveva bloccare, si è arrivati alla breccia che ha fatto crollare il regime.
Il Muro cade ogni giorno
Il 9 novembre 1989, con la caduta del muro di Berlino, qualcuno pensò che si fosse arrivati alla fine della storia, che in fondo da quel momento in avanti non […]
Černobyl’, la verità impietosa
L’uscita della miniserie televisiva sul disastro di Černobyl’ ha suscitato molto interesse sui media russi. Le reazioni sono state varie, dal rammarico per essersi fatti «sorpassare» dal cinema yankee, all’apprezzamento per la fedeltà della ricostruzione, all’invettiva «patriottica» in difesa del passato sovietico.
Quando la Polonia comunista accolse gli orfani coreani
Una lapide nascosta, nel cimitero di Breslavia, riporta il nome di una bambina coreana e la data: 1955. Cosa ci faceva la piccola Kim Ki-Dok nella Polonia comunista? Era tra le migliaia di orfani di guerra ospitati nel «paese fratello» negli anni ’50. Una storia di accoglienza ritornata solo recentemente alla luce.
Il GULag nella stampa italiana anni ‘20 – ‘40
La difficoltà della stampa italiana ad accettare la realtà dei lager sovietici fornisce la radiografia della nostra società. Dove si intersecavano la cultura di sinistra ligia all’URSS e un anticomunismo di stampo morale, incapace di comprendere la natura del totalitarismo.
Praga: il governo vuol tassare i risarcimenti alle Chiese
La sinistra, usando come arma di ricatto il sostegno al governo di minoranza, sta spingendo per emendare la legge che dal 2013 vincola lo Stato ceco a risarcire le Chiese per gli scempi subiti in epoca comunista. Tassando i risarcimenti e cambiando così gli accordi in modo unilaterale.
Il comunismo russo è veramente finito?
In Russia si è stabilita una vera democrazia? Assolutamente no, rispondeva Aleksandr Solženicyn vent’anni fa. La sua analisi lucidissima spiega molto della situazione attuale. Alcune opinioni rilasciate nel Vermont all’intervistatore Stanislav Govoruchin.
100 anni di Solženicyn. La sua fu una rivoluzione del pensiero
La profondità del contributo dato da Solženicyn alla coscienza occidentale spesso ancora ci sfugge nei suoi contorni. Nel centenario della nascita riscopriamo la rivoluzione del pensiero che produsse in Francia.
Offesi dalla realtà
A Ekaterinburg un parroco ortodosso sotto processo per aver paragonato Lenin a Hitler. Mentre nostalgici del comunismo e della monarchia si accapigliano, il tribunale ha prosciolto il sacerdote. Resta il malessere di una società che pensa ideologicamente.
Rivoluzione russa e testi scolastici
Come viene presentata la rivoluzione russa nei nostri libri di testo? Conclusa la fase apologetica, si offrono dati oggettivi ma frammentari e incompleti, che non aiutano a comprendere la portata, le radici e la modernità di questo evento.
Quattro «eroi invisibili» premiati a Praga
Nei paesi dell’ex-blocco socialista sussiste il problema della memoria, innanzitutto la memoria dei due totalitarismi del XX secolo. Alcuni storici cechi hanno creato l’associazione Post Bellum che si concentra soprattutto sulla «memoria del bene».
Perché tanta cecità negli intellettuali dell’Ovest?
Molti intellettuali francesi visitarono l’Unione Sovietica negli anni ’20-30, ma pochi colsero la portata della tragedia. Cosa impedì a uomini colti e intelligenti di denunciare il totalitarismo? Mitologie, speranze, e l’odio di sé.
I dissidenti avevano capito
Ripercorrendo i fatti storici legati al centenario della rivoluzione russa, nella fatale concatenazione delle circostanze ci imbattiamo in episodi che ci sembra di conoscere, ma che in realtà conosciamo più […]
Dietro le quinte della Corea
Un regista russo a Pyongyang, per girare un documentario di «vita vissuta». Neppure il totalitarismo sovietico era riuscito a condizionare l’uomo a tal punto. In un’intervista a «The New Times» il racconto di un’esperienza ai limiti della realtà.
Evtušenko, un poeta per tutte le stagioni
Ha cantato le conquiste del socialismo e demolito l’epoca staliniana, parlava con Andropov e difendeva Solženicyn. Fedele al socialismo ma critico dei suoi soprusi, ha sperato fino all’ultimo nella riconciliazione tra russi e ucraini.
Wallenberg, ricordate questo nome
La scomparsa del diplomatico svedese Wallenberg, salvatore degli ebrei ma arrestato dalle forze sovietiche nel 1945, resta un mistero ancor oggi. I parenti in visita a Mosca, a settembre, hanno partecipato a una tavola rotonda promossa da Memorial.
E la Chiesa in URSS si riscosse
50 anni fa la Chiesa russa, fortemente sottomessa al regime, fu scossa dalla protesta di un gruppo di fedeli. Per la prima volta da decenni qualcuno difendeva la libertà religiosa. Autore dell’iniziativa il laico Boris Talantov.
Damnatio memoriae e ritorno alla vita
Come ogni anno, il 29 ottobre a Mosca, presso la Pietra delle Solovki, l’associazione «Memorial» ha organizzato l’azione detta «Restituzione dei nomi», memoria delle vittime delle repressioni politiche. A che scopo? Ce lo racconta la poetessa O. Sedakova.
Il silenzio di Svetlana Aleksievič e la solitudine dell’uomo
Capire l’anima dell’«uomo rosso», centro dell’opera di Svetlana Aleksievič, vuol dire trovare la chiave per capire l’uomo russo di oggi. La grande letteratura sa comporre i particolari per offrire l’intuizione dell’insieme.
Vasilij Grossman: in nome della libertà e del bene
Le memorie di Lazar Lazarev, amico personale di Grossman, a sua volta prosatore e critico letterario, che ripercorrendo l’esistenza dell’autore di Vita e destino traccia un acuto ritratto della sua […]
Vittime e carnefici: perché viva la memoria
Il punto dello scontro, oggi in Russia, è sulla memoria. Dalla sua autenticità dipende il giudizio sul presente e il futuro. Lo sdoganamento dello stalinismo come modello per il paese. E proprio sulla storia si concentra il lavoro dei nuovi dissidenti.
Gli Speziallager sovietici in Germania
Per motivi ideologici, il fenomeno dei lager sovietici nella Germania orientale è stato passato sotto silenzio.
Stalin come illusione
Lo Stalin che tanti sognano oggi è un grande bluff. Il suo carattere personale disumano era semplicemente al servizio del vero Potere, costituito dall’unione di ideologia, partito e masse. Che ora non esistono più; resta solo il guscio vuoto del mito.