25 Settembre 2024
Ján Havlík, un «fallito» riconosciuto beato
Beatificato il 31 agosto, il seminarista slovacco Ján Havlík passò 11 anni tra carcere e campi di lavoro sotto il regime comunista, ponendo sempre al primo posto la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, compassionevolmente attento ai drammi di coloro che incontrava.
A prima vista, la vita di Ján Havlík è stata un fallimento: voleva farsi prete ed è riuscito solo a pronunciare i voti temporanei, fu arrestato a 23 anni e uscì dal carcere a 34 con la salute rovinata, tanto che non era in grado di lavorare e dovettero assisterlo i genitori. Morì per strada, appoggiato a un bidone del carbone, a 37 anni. «Uomo di speranza», è stato beatificato come martire il 31 agosto scorso presso la basilica mariana di Šaštín, dedicata alla Vergine dei Sette dolori, patrona di Slovacchia.
(Foto d’apertura: postoj.sk)
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Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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