
1 Gennaio 2016
Pentirsi è voltarsi a guardare
Ol'ga SedakovaLa lettura dell'articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua l'accesso o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.
Ol'ga Sedakova
Poetessa, scrittrice e traduttrice moscovita, è docente alla Facoltà di Filosofia dell’Università Statale Lomonosov. Erede della tradizione della grande cultura russa, la sua opera è tradotta in numerose lingue e ha ottenuto riconoscimenti, quali il premio Solov’ëv e il premio Solženicyn.
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Morire per non uccidere
Una terribile storia di guerra, una delle tante purtroppo: una recluta si è uccisa per non andare a combattere. Il suo ultimo messaggio testimonia la tenebra senza schiarite in cui sprofonda la Russia.
Redazione
Un’incredibile esperienza notturna
Le persone arrestate alle manifestazioni di Mosca e condannate a vari giorni di prigione, vengono poi rilasciate in aperta campagna e in piena notte, al gelo. Potrebbe essere un’ulteriore tragedia, se non ci fossero i volontari… Una giovane moscovita racconta l’incredibile esperienza di umanità vissuta la notte del 16 febbraio.
Redazione
La Russia, i cattolici, i giovani
A dieci anni dalla sua consacrazione episcopale, l’arcivescovo metropolita a Mosca, monsignor Paolo Pezzi dialoga di Russia, martirio e giovani con Adriano Dell’Asta. L’incontro si è svolto al Meeting di Rimini 2018, luogo d’incontro per antonomasia.
Paolo Pezzi
Così vanno le cose, viviamo in Russia
La scrittrice Ljudmila Ulickaja ha curato un libro che raccoglie e commenta tante esperienze di gente comune. Uno specchio della Russia contemporanea, senza retorica né paroloni. Al fondo la certezza che sono le persone l’unica e vera chance del paese.
Giovanna Parravicini
«Un uomo di mondo che sa come comportarsi…»
Attraverso la biografia sommaria di Vittorio Strada si possono ripercorrere le vicende sofferte e anche drammatiche che hanno accompagnato e determinato quell’immenso passaggio epocale che è stato il crollo dell’URSS.
Angelo Bonaguro
Vittorio Strada e le domande infinite
In morte di Vittorio Strada, grande slavista italiano, umanista e uomo a tutto tondo. La storia esemplare del suo passaggio dal comunismo all’umanesimo mostra la forza di una coscienza libera che dà le ali all’intelligenza e alla cultura.
Adriano Dell’Asta
Oltre la soglia del dolore e del buonismo
Desiderare la pace senza portare ulteriore offesa alle vittime. Immedesimarsi nella tragedia, al di là delle belle frasi pietose, è l’invito che ci viene dalla giornalista russa Gordeeva, spericolatamente esposta sul fronte della guerra.
Adriano Dell’Asta
Perché non ci siamo riusciti? Gli errori dell’opposizione russa
Un testo scritto in prigione da Leonid Gozman, che dalle alte sfere politico-economiche, dopo due arresti è approdato alla diaspora russa all’estero. Nel testo si domanda perché l’opposizione russa abbia fallito così rovinosamente, forse è mancato il dialogo con la gente comune, vero zoccolo duro del regime.
Leonid Gozman
Una gioia da condividere
Intervista alla vicedirettrice dell’hospice pediatrico La Casa del faro (di cui parla la mostra Un mondo in cui ciascuno è importante, Meeting di Rimini 2024). La compagnia ai bambini disabili o incurabili e alle loro famiglie, in Russia sta sfatando i miti e pregiudizi sull’handicap e sul fine vita. (intervista di Marta Dell’Asta)
Lida Moniava
La storia russa è fallita, la cultura russa no
La Chiesa ha bisogno della cultura, e viceversa, a patto che siano libere. Solov’ëv, Florenskij sono esempi di felice unione tra cultura e Chiesa. Inutile sognare il passato, oggi ci vuole una nuova sintesi. Una magistrale lezione di Struve del 2000.
Nikita Struve
L’eterna «questione nazionale» in Russia
Il filosofo Vladimir Solov’ëv scriveva nel 1888 di un grande paese tentato dall’egoismo e dalla chiusura su di sé. Nell’affermare la grandezza della Russia, ne affermava il vincolo inscindibile con la civiltà europea. La vera risposta alle riduzioni geopolitiche.
Vladimir Solov’ëv
Shishkin e il «punto di fuga» del cuore
Uno scrittore russo pluripremiato e tradotto, Mikhail Shishkin vuole ricreare una lingua viva, che combatte la lingua morta dei cliché televisivi. La sua è un’analisi culturale graffiante che per molti versi ha anticipato il naufragio di oggi.
Giovanna Parravicini