
10 Settembre 2025
Il cristianesimo sta appena cominciando
Il 9 settembre di 35 anni fa, veniva ucciso il martire ortodosso padre Aleksandr Men’. Lo ricordiamo con un breve stralcio di una conversazione con i fedeli. Da una domanda banale aveva saputo trarre il realismo della speranza. Le ombre di morte che lo sovrastavano non oscuravano la sua lieta certezza.
D. Mi scusi, per amor di Dio, i complimenti eccessivi ma a noi sembra che lei sia forse l’unica persona al giorno d’oggi in grado di vedere la storia mondiale come in trasparenza, con una visione stereoscopica. Lei conosce le vie dello Spirito. Perciò le rivolgo una domanda quasi come a un oracolo: la fine del mondo e il Giudizio Universale sono davvero vicini? La guerra nucleare, la terza guerra mondiale sono quello di cui parla l’Apocalisse? Dio lo permetterà?
R. Di certo rifiuto categoricamente il ruolo di oracolo per il semplice fatto che non so cosa succederà in futuro. Ma sono profondamente convinto che la Chiesa, come comunità spirituale di persone che si uniscono a Cristo, abbia appena iniziato la sua esistenza. Il seme che Cristo ha piantato sta appena iniziando a crescere, e mi è difficile immaginare che tutto questo possa improvvisamente interrompersi. Naturalmente nessuno può conoscere i disegni di Dio, ma ho la sensazione che abbiamo davanti una storia lunga almeno quanto quella che abbiamo alle spalle.

Il funerale di padre Men’ (Facebook).
Per certi cristiani neoconvertiti, la Chiesa è un fenomeno che appartiene a un passato caro e bello. Alcuni vorrebbero addirittura che quel passato – bizantino, antico russo, paleocristiano, qualsivoglia – tornasse.
Mentre il cristianesimo è una freccia puntata verso il futuro, e nel passato ha fatto solo i primi passi.
Una volta ho sfogliato una Storia universale. Il volume sul Medioevo si chiamava «L’era della fede». Seguivano altri volumi: «L’era della ragione», «L’era della rivoluzione», ecc. Ne consegue che il cristianesimo sarebbe una sorta di fenomeno medievale, che è esistito un tempo ma che ora sta scomparendo ed è condannato.
No! Mille volte no.
Cos’ha in comune il cristianesimo con ciò che vediamo in quel Medioevo? Ristrettezza mentale, intolleranza, persecuzione dei dissidenti, una percezione statica del mondo assolutamente pagana, per cui il mondo esiste come una gerarchia – in cima c’è il Creatore, poi gli angeli, più in basso il papa o il re, poi i feudatari, i contadini e così via, poi il mondo animale, quello vegetale, come in una cattedrale gotica. E tutto questo rimane lì immobile; poi verrà Dio e sarà la fine. Ci sarà il Giudizio Universale e smantellerà tutto questo edificio.
Questo punto di vista statico contraddice la Bibbia. La rivelazione biblica ci offre sin dall’inizio un modello non statico della storia mondiale. La storia mondiale è dinamicità, movimento; l’intero cosmo è movimento, tutto è movimento.
Il Regno di Dio, secondo la concezione dell’Antico e del Nuovo Testamento, è il trionfo incipiente della luce e del progetto di Dio fra le tenebre e l’imperfezione del mondo. Ecco cos’è il Regno di Dio.
Difficilmente potrà realizzarsi in un periodo così breve.
Certo, ci si potrebbe chiedere perché Dio non acceleri questo processo, perché mai non intervenga, non cambi i processi negativi.
A questo si può rispondere in un solo modo: tutti i miglioramenti che provengono dall’esterno, imposti dall’alto sembrano contraddire il disegno cosmico. Non avrebbero alcun valore morale, ci priverebbero della nostra dignità umana. Diventeremmo semplicemente degli esseri programmati, privi di qualsiasi libertà. È già abbastanza che siamo legati alla natura, all’ereditarietà, alla nostra psiche, alla nostra somatica, forse anche all’astrologia, al segno zodiacale sotto cui siamo nati. Tutto questo è già molto. Ma noi in più vogliamo che Dio programmi anche la nostra anima, affinché diventiamo definitivamente degli automi. Per poter essere esposti al museo di Madame Tussaud.

I funerali di padre Men’. Sulla sinistra padre Jakunin (Facebook).
In realtà il cristianesimo è un compito, un obiettivo. Riflettete sulle parabole evangeliche: il lievito, agendo gradualmente, inizia a far fermentare tutta la pasta. Da un solo seme cresce un albero. Pensate a quanti processi ci sono nel mondo, questo ha sempre stupito l’uomo, non solo l’uomo antico!
Io abito vicino a un boschetto di querce e spesso guardo le piccole ghiande sul terreno, da cui crescono enormi giganti… Quante cose devono accadere in natura prima che una quercia si espanda verso l’alto…
Lo stesso vale per la storia. Cristo paragona il Regno di Dio a un albero e al lievito. Non si tratta di analogie moderne. Persino gli storici marxisti parlavano del «veleno rivoluzionario del Vangelo», che si manifestava costantemente sotto forma di vari movimenti d’opposizione.
Il cammino che il Vangelo ci pone davanti non è facile. Ad alcuni sembra scomodo, come una scalata sulle rocce. Ma proprio questo è il cammino che ci viene proposto.
(Immagine d’apertura: Facebook).
Aleksandr Men'
Sacerdote ortodosso russo (1935-1990), teologo e missionario, punto di riferimento spirituale e culturale per gli ambiti del dissenso, autore dei numerosi libri di carattere storico e catechetico, ucciso mentre si recava nella sua chiesa parrocchiale a celebrare la Divina liturgia.
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