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17 Dicembre 2018
Il Concilio di unificazione e la vera unità
Fra i credenti più consapevoli non ci sono particolari entusiasmi per la nuova Chiesa autocefala, ma si avverte una più matura consapevolezza di dover cominciare in prima persona a costruire la comunità cristiana.
«…E Ti preoccupi perché non vengano sbarrate tutte le vie che portano al bene». Questa frase della Preghiera di Solženicyn mi è stata sottolineata pochi giorni fa da un’amica russa come la «risposta all’interrogativo fondamentale di questi ultimi tempi». Tempi tristi, perché – come ha scritto il biblista Andrej Desnickij commentando il «Concilio di unificazione» svoltosi sabato 15 dicembre a Kiev – : «Che tristezza, che alla vigilia di Natale siamo travolti da una valanga di notizie sulla Chiesa, e che Cristo non si veda da nessuna parte. Si vede Erode, i suoi soldati con le spade, ci sono i magi con i doni, la grotta con le bestie – c’è tutto… Ma Cristo non si vede. Che tristezza».