2 Novembre 2021
La lingua della speranza o del rancore
Irina Levontina, linguista, specializzata in perizie linguistiche giudiziarie, asserisce che il nostro modo di parlare rispecchia l’esperienza dell’io e della società. Spesso fa trapelare il nostro rancore… Il suo intervento al Convegno del 5-6 novembre «Persona, società, Stato».
«La lingua è indivisibile dalla vita. A tal punto che a volte è quasi impossibile parlarne: tu scrivi a proposito di una parola, e i lettori ribattono furibondi parlando della vita. La nostra vita è permeata dalla lingua, e a sua volta si stempera in essa. Noi crediamo di possedere la lingua, mentre in realtà è la lingua a possedere noi».
Il lavoro di Irina Levontina, linguista e accademica delle scienze specializzata in perizie linguistiche giudiziarie, è da anni volto a studiare la lingua nel suo evolversi, parallelamente ai fenomeni sociali e spirituali che segnano i modelli di comportamento individuale e collettivo e determinano il corso della storia: «In questi anni quante ne abbiamo passate.
PROGRAMMA DEL CONVEGNO
Venerdì 5 novembre, 18.30-21 • prima sessione
Il recupero di una memoria che libera dall’autoreferenzialità nell’affrontare il presente
Interventi:
Tra vendetta e oblio: il perdono come metodo per affrontare il passato difficile, in vista del futuro Nikolaj Epplè (Storico e saggista, Federazione russa) • L’altro e la riscoperta dell’io nel pensiero russo Adriano Dell’Asta (Università Cattolica di Milano/Brescia) • L’esperienza della polis parallela in Václav Benda Angelo Bonaguro (Fondazione Russia Cristiana, Seriate) • Memorial: un nuovo progetto per recuperare la memoria del dissenso, la sua libertà e coscienza Irina Ščerbakova (Memorial, Mosca)
Sabato 6 novembre, ore 10-12.45 • seconda sessione
Il dialogo con l’altro come possibilità di crescita della coscienza di sé, al di là di ogni ideologia
Interventi:
Fratelli tutti e la critica al teopopulismo e al nazionalismo religioso Massimo Borghesi (Università di Perugia) • La riscoperta della fratellanza universale in papa Francesco: una sfida all’autocoscienza della persona Francesco Braschi (Fondazione Russia Cristiana, Seriate) • Il dialogo come scelta di vita personale e strumento di confronto con il mondo islamico Marco Pagani (Missionario del PIME, Algeria) • Come ricostruire la convivenza in una società polarizzata Zbigniew Nosowski (Direttore della rivista “Więź˙”, Polonia)
Sabato 6 novembre, ore 14.30-18 • terza sessione
Verso una nuova comprensione della libertà come realizzazione di sé nel “noi”, dall’individuo alla persona
Interventi:
La Duchovnaja Biblioteka di Mosca come dialogo di esperienze diverse Jean-François Thiry (Direttore Duchovnaja Biblioteka, Mosca) • Il nuovo volto dell’Ortodossia nella grande città Tutta Larsen (“Vera v bol’šom gorode”, Mosca) • L’estremismo e il suo linguaggio Irina Levontina (Linguista, RAN, Mosca) • L’associazione “Teoestetika”: rileggere la cultura e la teologia in prospettiva ecumenica Aleksandr Soldatov (Mosca) • La cultura monastica incontra chi viene dall’esperienza atea del marxismo e del capitalismo Madre Lucia (Badessa del Monastero Trappista di Poličany, Repubblica Ceca)
Il Convegno si svolgerà in streaming sul canale youtube del Centro Culturale di Milano e – situazione sanitaria permettendo – con la possibilità di essere presenti di persona (con green pass) in sala, previa registrazione e successiva conferma via mail.
Sede del Centro Culturale: Largo Corsia dei Servi 4, Milano
→ Volantino
→ Comunicato stampa
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Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
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