Liberàti!

21 Novembre 2025

Liberàti!

Marta Dell'Asta

Due sacerdoti cattolici bielorussi condannati a 11 e 13 anni sono stati liberati per l’intervento del Vaticano.

«Dio non ha mani, ha solo le nostre mani» dice una preghiera del XV secolo. E così è: per la forza della preghiera di molti, per la costanza unita a pazienza di uomini di Dio è avvenuto qualcosa di inatteso, la liberazione di don Genrich Okolotovič (sacerdote diocesano) e padre Andrzej Juchnevič (missionario degli Oblati di Maria Immacolata), detenuti da oltre due anni. La Chiesa bielorussa, con una nota diffusa la mattina del 20 novembre, esprime gratitudine per la mediazione del rappresentante pontificio, cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali.

Lo hanno annunciato quasi in contemporanea vaticannews e il sito bielorusso Katoličeskaja Gruppa.

Liberàti!

Padre Andrzej Juchnevič prima della detenzione. (Catholicnews.by)

Padre Andrzej Juchnevič era stato arrestato l’8 maggio 2024 e accusato prima di attività sovversiva e poi di vari reati penali. Il 30 aprile 2025, dopo una lunga detenzione, è stato condannato in via definitiva a 13 anni di carcere, che stava scontando in una colonia penale.

Padre Genrich Okolotovič, di origine polacca ma nato in Bielorussia è cittadino bielorusso. Ordinato sacerdote nel 1984, svolgeva la funzione di parroco nella regione di Minsk. Il suo arresto è avvenuto il 16 novembre 2023. Nel corso della sua lunga detenzione preventiva ci sono state forti preoccupazioni per il suo precario stato di salute. Poco prima del suo arresto, infatti, aveva avuto un attacco di cuore ed era reduce da un intervento chirurgico allo stomaco a causa di un cancro.

La gratitudine della Conferenza episcopale bielorussa va anche «a tutti coloro che hanno contribuito alla liberazione dei sacerdoti», ossia ai tanti che hanno tenuto viva la loro storia e hanno pregato per loro. Questa è la modalità con cui noi tutti possiamo contribuire al bene, entrare nella grande storia, costruire la «pace a pezzi» nel pieno della «terza guerra mondiale a pezzi» denunciata da papa Francesco.

Liberàti!

Padre Genrich Okolotovič prima della detenzione. (spring96)

Le «nostre mani», in questo caso, sono state innanzitutto quelle del cardinale Gugerotti, Alto rappresentante di Papa Leone XIV, che nell’ottobre di quest’anno ha compiuto una visita in Bielorussia e «ha dato un impulso positivo a ulteriori contatti dai quali, in seguito, è scaturita la decisione del Presidente della Repubblica di Belarus, in segno di misericordia e rispetto per il Papa, di graziare e liberare i due sacerdoti cattolici detenuti».

Ma non solo le sue, come ha ricordato in predica un parroco greco-cattolico ucraino in Italia: «La speranza sparisce nel momento in cui non ci sono più coloro che sperano e non ci sono più coloro che credono che in questo mondo qualcosa possa cambiare. Noi, invece, ispirati dalle parole di san Paolo, “speriamo contro ogni speranza”».

Anche noi siamo tra coloro che fermamente sperano e pregano.

Liberàti!

Il nostro santino di preghiera per padre Andrzej Juchnevič.

Liberàti!

Il nostro santino di preghiera per padre Genrich Okolotovič.

 


(Immagine d’apertura: Catholicnews.by). 

Marta Dell'Asta

Marta Carletti Dell’Asta, è ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si è specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico. Pubblicista dal 1985, è direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa».

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