3 Maggio 2024
La Vergine Condottiera
Durante la quaresima ortodossa, il monaco Tichon (Sokolovskij) del Monastero del Salvatore a Vologda, evidentemente di fede tradizionalista, ha pronunciato un’omelia semplice e dirompente alla luce dei pronunciamenti della massima autorità ecclesiastica. Le sue parole consolano
Oggi la Chiesa ci propone di rendere lode alla santissima Madre di Dio. Lasciando da parte la storia alquanto confusa di com’è nata la Festa dell’elogio della Madre di Dio, vorrei osservare che al centro del mattutino si trova l’acatisto alla santissima Madre di Dio, con il kontakion, ripetuto innumerevoli volte, «Condottiera invincibile dei guerrieri».
Cerchiamo di capire il significato di questo canto e di applicarlo a noi stessi.
«Condottiera invincibile dei guerrieri» è un appellativo della santissima Madre di Dio come capo delle schiere celesti incorporee. È evidente che si tratta di un epiteto convenzionale, la santissima Madre di Dio non agisce come i generali. Il suo ardente amore per gli esseri umani trova espressione nella preghiera fervente a suo Figlio, preghiera che il Signore ascolta per amore a sua Madre, per sentimento di dovere filiale e per amore agli uomini di cui ha pietà non meno di lei.
Le parole «poiché ci siamo liberati dai malvagi» sottintendono che abbiamo sconfitto i nemici. Nemici numerosi. Il kontakion che prendiamo in esame fu scritto nel 626 in memoria della vittoria sugli avari, gli sciti e i persi che assediavano Costantinopoli e che furono vinti. Questi attacchi si ripeterono più volte e allora Costantinopoli ne uscì vittoriosa. La vittoria più memorabile, dopo la quale fu appunto istituita la Festa dell’elogio della Madre di Dio, avvenne nell’860. Quella volta «i malvagi» furono i russi, che si avvicinarono alle mura di Costantinopoli, sotto la guida dei principi Askold e Dir, per saccheggiare e uccidere. Fu la prima apparizione sulla scena storica del «Mondo russo», che terrorizzò i greci ma che fu svergognato dalle preghiere della Madre di Dio: si scatenò una tempesta che distrusse l’intera flotta dei nemici. Probabilmente per il solo fatto di ricordarlo, ora si sta scatenando una tempesta nel centro della Russia [riferimento alle recenti inondazioni nella regione di Orenburg – ndr].
«Liberaci da ogni sciagura» presuppone che esistano anche altre sciagure oltre ai nemici. Ed effettivamente, quando i vescovi dell’Impero bizantino nel 1438 accettarono l’Unione di Firenze, ne seguì una sciagura. Poco dopo i turchi distrussero lo Stato, fatto in cui i greci e i russi pentiti videro la punizione divina per l’errata scelta ideologica. Affinché non cadiamo anche noi, cerchiamo di identificare brevemente i malintesi ideologici che minacciano ora la nostra Chiesa.
Primo, per un cristiano il valore supremo e il senso della vita non consistono affatto nella tradizione russa, nei santuari della civiltà russa e neppure nella grande cultura russa. Invece di tutto questo, scegliamo di servire Gesù Cristo Signore e la sua salvezza. Durante l’Ultima cena il Salvatore disse che solo Lui è «la via, la verità e la vita» (Gv 14,6).
Secondo, questa via è la via della croce, è il martirio volontario per adempiere i comandamenti di Cristo e non la «guerra santa», non è aggredire un altro popolo e nemmeno prestare giuramento a un’autorità criminale. È esattamente questo che vogliono dire le parole del Signore: «Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24).
Terzo, al centro di questa via c’è il pentimento, in greco si dice «metanoia» che significa cambiare modo di pensare. All’origine di questo cambiamento c’è il giudizio su di sé. Questo esclude categoricamente qualsiasi risentimento verso il prossimo, l’Ucraina e «l’Occidente globale». Non dobbiamo gridare a squarciagola: «Abbiamo dimenticato che siamo russi». Ci è stato detto «beati i miti» (Mt 5,5), e questa buona disposizione d’animo dev’essere coltivata per non perdere la Grazia divina.
È chiaro che oltre a questi errori ce ne sono molti altri, ma intanto vi esorto a liberarvi da quelli principali, che non sono meno spaventosi dei nemici, e così lodare la santissima Madre di Dio: «Rallegrati sposa non sposata». Amen.
(fonte: shaltnotkill.info)