29 Febbraio 2024
Signor giudice, lei non ha paura?
L’attivista per i diritti umani Oleg Orlov, presidente della sezione Diritti umani di Memorial, è stato condannato a 2 anni e mezzo di carcere per aver «screditato» l’esercito e aver definito fascista l’attuale governo. Nella sua «ultima parola» invita a non perdersi d’animo.
«Bisogna fare tutto in fretta!» – è il mantra ripetuto dagli inquirenti durante le fasi dei processi contro Oleg Orlov, il co-fondatore di Memorial e attivista per i diritti umani, condannato il 27 febbraio a 2 anni e mezzo di colonia penale per «reiterato discredito» delle forze armate russe.
L’intera vicenda giudiziaria prende le mosse dal suo articolo Volevano il fascismo e l’hanno ottenuto, uscito due anni fa sulla rivista online francese Mediapart (e diffuso poi nel web), in cui l’attivista rifletteva su presente e futuro della Russia e dell’Europa, e offriva un’interpretazione delle ragioni che hanno portato alla guerra, concludendo che lo Stato russo ha caratteristiche fasciste e rappresenta una minaccia globale.
(immagine d’apertura: Orlov con in mano Il Processo di Kafka; alla sua destra, l’avvocato K. Tertuchina – Memorial)
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Anna Kondratova
Moscovita, laureata in sociologia. Ha seguito da vicino lo sviluppo del movimento d’opposizione in Russia. Giornalista e saggista.
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