
30 Giugno 2025
Stalin non esce mai di scena
In Russia riemerge l’effige del Generalissimo: dalla metropolitana di Mosca ai nuovi monumenti, il ritorno della sua figura divide il paese tra chi ne celebra le vittorie e chi ne denuncia i crimini, in un recupero della memoria sovietica visto come funzionale all’attuale potere, nonostante le condanne ufficiali avvenute in passato.
«Tutti i risultati positivi sono stati ottenuti ad un costo inaccettabile, così come è inaccettabile ottenere dei risultati usando la repressione. In quel periodo [sovietico] non c’è stato solo il culto della personalità, ma anche i crimini di massa nei confronti del popolo». Non è un passo dall’ultima parola di qualche rappresentante dell’opposizione russa, ma una citazione di Putin da una diretta tv del 2009. E tre anni dopo, in occasione della Giornata del ricordo delle vittime delle repressioni, l’allora premier Medvedev era stato ancora più esplicito nel condannare «non solo Iosif Stalin, ma anche molti altri leader» per le malefatte di allora.
(foto d’apertura: Sota – Telegram)
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Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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