19 Giugno 2019
A Bucarest per rispondere alle carestie d’amore
In visita al Centro Don Orione di Voluntari, vicino a Bucarest, una struttura che vuole rispondere al «grido di fronte alle carestie di amore del nostro tempo, di fronte all’individualismo e all’indifferenza», come ha ricordato papa Francesco nel suo recente viaggio in Romania.
La piccola Ana ci prende per mano a turno, costringendoci a fare qualche metro con lei nel corridoio al secondo piano del Centro Don Orione di Voluntari, un grosso borgo alla periferia di Bucarest. Ormai risucchiato dalla capitale, prende il nome dai soldati volontari che combatterono per la Romania e ai quali al termine della Prima guerra mondiale furono concessi degli appezzamenti per costruire le proprie abitazioni.
Nel maggio scorso il Don Orione ha festeggiato il 25° anniversario di attività nella capitale romena. La presenza della congregazione orionina in Romania – ha raccontato in un’intervista padre Pierre Kouassi, consigliere generale dell’Opera – è cominciata dopo l’89, come risposta all’invito rivolto da Giovanni Paolo II alle congregazioni religiose ad andare verso l’Europa orientale: non era sufficiente che il comunismo fosse caduto, occorreva ricostruire una nuova civiltà offrendo esperienze di fede e di carità.
Per chi volesse contribuire:
Asociația Don Orione
www.asociatiadonorione.ro
Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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