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10 Ottobre 2025
Abbracciare il mondo in una cella
Quarant’anni fa nel lager n. 36 di Perm’ moriva Vasil’ Stus, dissidente sovietico sconosciuto ai più, ma oggi considerato da illustri slavisti «il più grande poeta ucraino della seconda metà del Novecento» (Alessandro Achilli), e «uno dei grandi poeti europei della seconda metà del XX secolo» (George Nivat).
Stus nasce il 6 gennaio 1938, in pieno Terrore staliniano, nella regione di Vinnica (Ucraina centrale) in una famiglia contadina. Nel ‘39 i genitori sono costretti a migrare verso Est, a Stalino, oggi Doneck, per sfuggire alla collettivizzazione forzata. Come moltissimi connazionali, cercano di mimetizzarsi tra le fila della forza lavoro richiesta nelle regioni minerarie e industriali della repubblica per salvarsi la vita. I figli potranno raggiungerli solo un anno dopo.
(Foto d’apertura: Perm’-36, G. Praschl, wikipedia)
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Delfina Boero
È ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana. Fra i suoi interessi, la storia e la cultura della Repubblica Democratica Tedesca, la vita religiosa e culturale in URSS, nella Federazione Russa e nelle ex Repubbliche sovietiche.
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