16 Novembre 2023
Šalamov-Judina: il dialogo mancato tra due solitudini
Una dura lettera – inedita in italiano – di Šalamov a Marija Judina, svela un abisso di incomunicabilità. L’ipersensibilità degli artisti produce una solitudine incapace di riconoscersi nell’altro. Al centro dello scontro la domanda se si abbia o no il diritto di sperare nel bene.
Uno scritto amaro, ingiusto – quasi uno sfogo – di Varlam Šalamov, poeta e scrittore-testimone dell’inferno dei lager staliniani, dedicato a un altro personaggio-simbolo nella Russia sovietica, la pianista Marija Judina. È la storia di un non-incontro fra due solitudini, due grandi personalità molto diverse fra loro ma entrambe segnate dalla sofferenza, irte di spigoli causati dalle vicissitudini della loro esistenza, da una sete di comprensione e di amore mai fino in fondo corrisposta.
Il testo è rimasto praticamente inedito fino ad oggi, forse proprio per la sua durezza, sottolineata con un certo rammarico anche nell’unica pubblicazione, apparsa a Parigi su «Russkaja mysl’» (15 maggio 1987).
(foto d’apertura: pastvu.com)
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Giovanna Parravicini
Ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana. Specialista di storia della Chiesa in Russia nel XX secolo e di storia dell’arte bizantina e russa. A Mosca ha collaborato per anni con la Nunziatura Apostolica; attualmente è Consigliere dell’Ordine di Malta e lavora presso il Centro Culturale Pokrovskie Vorota. Dal 2009 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Cultura.
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