20 Giugno 2024

Tacere sarebbe come consentire

Vladimir Kara-Murza

Per non aver taciuto il giornalista e politico Vladimir Kara-Murza sta scontando una condanna spropositata a 25 anni. Il portale religioso «Mir vsem» (Pace a tutti), fondato da padre Andrej Kordočkin, lo ha intervistato in modo rocambolesco, per interposta persona, ma ha ottenuto risposte lucide e nette.

Lei si trova dietro le sbarre da due anni, in questo periodo è cambiata la sua posizione di cristiano? La sua visione della fede e della Chiesa?
… No, non sono cambiati per niente. Neanche il rapporto con la Chiesa. Tuttavia, certamente non identifico la Chiesa con quella che si può definire la sua organizzazione amministrativa e con i suoi singoli ministri, compresi i vertici. Questo me l’ha insegnato padre Georgij Edel’štejn, persona molto saggia e luminosa, a parer mio un autentico sacerdote cristiano. Lui ha sempre sottolineato, nei suoi libri e anche nel film che abbiamo fatto insieme «Obbligo di non tacere» [2019] che non si può giudicare la Chiesa di Cristo in base alla condotta di alcune persone che in un dato momento parlano a suo nome. Sappiamo bene dalla storia, ad esempio dalla storia del sergianesimo in epoca sovietica (e non solo sovietica), che tale condotta può essere quanto mai indegna. Ma non sta in questo l’essenza della fede e della Chiesa ortodossa.

(fonte: mir-vsem.info)

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Vladimir Kara-Murza

Giornalista e politico, ha una lunga carriera giornalistica, avendo lavorato soprattutto come corrispondente dall’estero (Regno Unito, USA). È produttore di un documentario sulla storia del dissenso sovietico.
Arrestato nell’aprile 2022, un anno dopo è stato condannato a 25 anni di carcere in quanto «agente straniero», traditore, diffamatore dell’esercito russo.

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