9 Aprile 2021
Le targhette della discordia
«L’ultimo indirizzo» è un’iniziativa lanciata nel 2014 da un giornalista russo per commemorare i morti delle repressioni staliniane con una targhetta da affiggere sull’ultima abitazione della vittima. L’azione ha riscosso successo, ma ha suscitato anche atti vandalici e resistenze. Cerchiamo di capire come mai…
«L’ultimo indirizzo», versione russa delle «Pietre d’inciampo» occidentali, è un’iniziativa lanciata nel 2014 dal giornalista Sergej Parchomenko per commemorare i morti delle repressioni staliniane tramite una targhetta – con brevi dati dell’arrestato – da applicare sul muro dell’ultima abitazione della vittima. Abbiamo raccontato del successo che l’azione ha riscosso, ma bisogna registrare anche gli atti vandalici e le resistenze che l’iniziativa incontra in alcune città, da parte di autorità locali, proprietari e inquilini.
La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.
Delfina Boero
È ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana. Fra i suoi interessi, la storia e la cultura della Repubblica Democratica Tedesca, la vita religiosa e culturale in URSS, nella Federazione Russa e nelle ex Repubbliche sovietiche.
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI