
- HOME /
- ARTICOLI /
- 2016 /
- Percorsi della memoria /
- Solovki, le isole del martirio
29 Gennaio 2016
Solovki, le isole del martirio
RedazioneDalla serie de I militi ignoti della fede, di Pupi Avati, su Tv2000
Un viaggio nei paesi dell’Europa orientale che riporta alla luce le storie di uomini perseguitati per la loro fede durante il regime sovietico e che Giovanni Paolo II definì appunto “I militi ignoti della fede”.
Redazione
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLIPotrebbe anche interessarti:

«Nostalgia della cultura mondiale»: le letture di Osip Mandel’štam
Nel dicembre 1938 il mondo perdeva uno dei suoi maggiori poeti, e non lo sapeva. In un lager dell’Estremo oriente sovietico moriva Osip Mandel’štam. Della sua memoria, sopravvissuta a stento, siamo debitori alla moglie Nadežda. Un patrimonio tutto da scoprire.
Giovanna Parravicini
Cento anni fa nasceva il lager delle Solovki
Nell’ottobre del 1923 il grande monastero ortodosso situato su un’isola del Mar Bianco fu trasformato in una nuova istituzione che avrebbe avuto un grande futuro: «campo di lavoro a destinazione speciale». Solženicyn lo chiamò: tumore madre…
Redazione
Alla Kolyma un ex-lager diventa memoriale
Un ex lager-miniera dell’Estremo Oriente russo verrà trasformato in un complesso museale aperto a visitatori e studiosi. Un tentativo «ufficiale» per recuperare la conoscenza delle persecuzioni nella regione della Kolyma e creare «un’infrastruttura unificata della memoria». Visibile solo a pochi ardimentosi.
Anna Kondratova
Il caso Dmitriev, chiusure e spiragli
Il «caso Dmitriev» è noto in Russia dal 2016 quando lo storico, scopritore delle fosse comuni staliniane, fu arrestato con l’accusa di pedopornografia. Dopo ben due processi e un’assoluzione, ora ha avuto tre anni e mezzo… Troppo poco se è colpevole, troppo se è innocente. Un filo rosso lega la memoria del terrore e il processo appena concluso.
Marta Dell'Asta
Riscrivere la storia
Riscrivere Sandarmoch è il titolo di un interessante reportage di Anna Jarovaja, da cui prendiamo spunto per considerare come si affronta oggi in Russia il tema della memoria storica. L’accento sull’orgoglio nazionale prevale sui fatti.
Giacomo Foni
Quando la mala del GULag aiutò i dissidenti
Il 30 ottobre 1974 nei lager sovietici venne indetto uno sciopero della fame a sostegno dei detenuti politici. La data fu poi inserita nella legislazione russa come Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche. Ma pochi sanno che alla riuscita dell’iniziativa di allora contribuì il mondo della malavita carceraria.
Angelo Bonaguro
Stalin non esce mai di scena
In Russia riemerge l’effige del Generalissimo: dalla metropolitana di Mosca ai nuovi monumenti, il ritorno della sua figura divide il paese tra chi ne celebra le vittorie e chi ne denuncia i crimini, in un recupero della memoria sovietica visto come funzionale all’attuale potere, nonostante le condanne ufficiali avvenute in passato.
Angelo Bonaguro
Statue di santi, navigatori e carnefici
Statue abbattute, statue reinsediate, tutto in nome di un nuovo conformismo che distribuisce condanne e assoluzioni in base alle parole d’ordine del potere.
Redazione
L’uomo ti sorprende sempre: memorie dal GULag
Figlia della poetessa Marina Cvetaeva e di Sergej Efron, Ariadna trascorse 8 anni nel GULag e 6 in deportazione. Perse tutti i familiari. Ma la sua tragica esperienza non la spezzò.
Redazione
Damnatio memoriae e ritorno alla vita
Come ogni anno, il 29 ottobre a Mosca, presso la Pietra delle Solovki, l’associazione «Memorial» ha organizzato l’azione detta «Restituzione dei nomi», memoria delle vittime delle repressioni politiche. A che scopo? Ce lo racconta la poetessa O. Sedakova.
Ol'ga Sedakova
Mosca: nuovi squadristi
Un attacco a colpi di vernice in faccia: in 17 anni il concorso di Memorial per gli studenti non era mai stato attaccato fisicamente. Il punto di scontro è la storia: chi ama la grandezza di Stalin e chi usa la coscienza critica. E il paese si divide.
Anna Kondratova
Sono in Memorial perché ho avuto un maestro
Bill Bowring, professore di diritto alla London University, ha intervistato Elena Žemkova, che è stata tra i fondatori e poi direttore esecutivo di Memorial. In questi giorni Žemkova si trova a Rimini per testimoniare sul suo lavoro.
Elena Žemkova