
1 Settembre 2025
Resto a Kharkiv perché Dio è lì
Rimini, agosto, negli spazi del Meeting 2025 incontriamo un vescovo cattolico ucraino che vive praticamente a ridosso del fronte. Cosa lo trattiene in quel luogo dove ha le mani legate? Come riesce a perdonare? Nostra intervista.
«Un missile ci mette 39 secondi dal lancio all’esplosione, quando senti le sirene il missile ha già colpito. Se senti le sirene ringrazia Dio, perché vuol dire che per stavolta ti è andata bene». Ce lo ha detto con volto serio il vescovo ucraino Pavlo Honcharuk e a quel punto capisci che con lui puoi parlare solo di cose altrettanto serie, essenziali.
(foto d’apertura: facebook)
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Pavlo Honcharuk
Nato nel 1978, ha completato gli studi filosofici e teologici ed è stato ordinato sacerdote cattolico latino nel 2002. Nel 2020 è stato nominato vescovo di Kharkiv-Zaporizhzhia. In concomitanza con l’aggressione russa all’Ucraina, ha documentato gli attacchi su Kharkiv e ha assistito la popolazione collaborando anche con il vescovo ortodosso Mytrofan.
(foto Artur Hudenko)
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