30 Agosto 2018
Anna, la «martire per la purezza» che ha cambiato il destino di molti
Verrà beatificata il 1° settembre a Košice la sedicenne Anna Kolesárová, «martire per la purezza», uccisa nel 1944 da un soldato sovietico, e che nella società che irride la castità attrae ancora migliaia di giovani.
Il 20 novembre 1944 l’Armata Rossa (4° Fronte ucraino) dall’Ucraina occidentale inizia la penetrazione in territorio slovacco fino alla riva sinistra del fiume Ondava, per poi proseguire nella liberazione del paese, retto da un governo fantoccio filonazista.
I soldati della 351ª fanteria, agli ordini del generale Il’ja Dudarev, arrivano la sera del 21 novembre nel villaggio di Vysoká sull’Uh. Con l’intensificarsi dei combattimenti, gli abitanti del luogo cercano rifugio e salvezza nelle cantine.
Lo stesso fa Ján Kolesár, che con i figli Michal e Anna e alcuni vicini si nascondono in un locale ricavato sotto la cucina.
Ján è il capo di una tipica famiglia contadina. Sono molti i Kolesár della zona, e dato che nel cortile hanno un albero di pere, per distinguerli li chiamano anche «quelli del pero». Jan sposa in seconde nozze la cognata, Anna Kušnírová, rientrata dall’America al termine della Prima guerra mondiale, rimasta vedova e con una bambina, Mária (Meri) da crescere dopo la tragica morte del marito. Anna viene da una famiglia greco-cattolica, mentre i Kolesár seguono il rito latino, ma nei villaggi della Slovacchia orientale i due riti – presenti da secoli – si sovrappongono, la gente va a pregare nella prima chiesa che trova, e anche a scuola l’ora di religione è comune.
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Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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