31 Maggio 2021
Adol’f Ovčinnikov: Più che geni creatori, siamo umili spaccapietre
L’ultima intervista di A. Ovčinnikov (1931-2021), restauratore di icone e maestro. Anche la Scuola iconografica di Seriate ha goduto della sua profonda conoscenza dell’icona durante la lunga collaborazione.
Abbiamo vissuto un mutamento epocale, quando è caduto l’impero sovietico. A questo periodo storico sono legati grandi cambiamenti nella nostra vita, in particolare il ritorno della Chiesa nella società. Anche Lei, in qualche modo, vi ha preso parte: all’inizio degli anni ’90, ad esempio, ha insegnato all’Istituto teologico San Tichon, svolgendo un laboratorio di pittura di icone, a cui ho avuto la fortuna di partecipare anch’io.
A. Ovčinnikov: Probabilmente, altrettanto casualmente e per volontà del destino io ero arrivato al Centro di restauro Grabar’ nel 1956. Dopo il servizio militare non possedevo nient’altro che un paio di stivali e un giubbotto. Un fotografo mio conoscente mi trovò lavoro al Museo storico. Cominciai a eseguire copie, e intanto studiavo alla sezione di pittura monumentale dell’Istituto d’arte n. 64 di Mosca. Una volta, mentre attraversavo la piazza Rossa con due teschi sottobraccio, trovati durante gli scavi in corso nella chiesa di San Basilio, mi fermò un amico restauratore, Viktor Filatov: «Tu fai copie, vero? Andiamo al convento di Marta e Maria!». Di lì non mi sono più mosso [nel convento aveva sede in quegli anni il Centro Grabar’. ndr].
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Adol'f Ovčinnikov
Restauratore e iconografo (1931-2021), specialista di arte religiosa medievale, collaboratore del Centro di restauro scientifico Grabar’ di Mosca. Ha insegnato presso la Scuola iconografica di Seriate.
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