
3 Gennaio 2022
Dopo il crollo la dispersione post-sovietica, 1992-2007
Cosa è avvenuto dopo il 1991? La rapida delusione della libertà e del capitalismo selvaggio, il bisogno di stabilità. Le libertà civili svendute in cambio della sicurezza. Le conflittualità nazionali come valvola di sfogo della protesta sociale.
Nel triennio successivo alla dissoluzione dell’URSS il nuovo immaginario politico si è scontrato con la durezza della realtà sociale. C’era talmente tanta libertà nella sfera privata e pubblica, e così poco ordine e sicurezza, che l’impeto rivoluzionario ha cominciato a scemare e a trasformarsi nel suo opposto.
Dopo aver fatto a pezzi l’immaginario utopico sovietico, l’irrazionalità distruttiva è stata un ostacolo anche per l’utopismo neoliberale, ha messo in forse la legittimità dei nuovi ordinamenti, dando il via a una sintomatica «ostalgia».
(2 – Continua. → Prima parte)
La lettura dell'articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua l'accesso o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.
Michail Minakov
Nato nel 1971, è dottore in filosofia, politologo e storico specializzato nell’ambito della modernità e delle ideologie post-sovietiche.
Dal 2018 dirige il programma di ricerca presso l’Istituto Kennan, è stato professore di filosofia e studi religiosi presso l’Accademia Moghiliana e presidente della Società Kant ucraina. Dirige la rivista The Ideology and Politics Journal.