Percorsi della memoria
A 80 anni dalla vittoria, cosa si è festeggiato?

A 80 anni dalla vittoria, cosa si è festeggiato?

Ottant’anni fa finiva la Seconda guerra mondiale in Europa. Sei terribili anni di orrore: 60 milioni di morti, 156 milioni di mutilati. E alla fine la vittoria sul nazifascismo. Ma nella Russia di oggi si celebra un mito senza più connotati storici né autentica memoria, dove a vincere fu Stalin e non la gente coi suoi sacrifici. Eppure la speranza c’è, dicono alcune voci della società civile: consiste nella coscienza e nella sua ricerca mai conclusa della verità, perché l’umanità è viva e non le bastano le facili idealizzazioni o il risentimento né il nuovo mito di una violenza liberatrice.

Percorsi della memoria
Da «strada morta» a «lupo polare»: i retaggi sovietici

Da «strada morta» a «lupo polare»: i retaggi sovietici

Molti ricorderanno che Aleksej Naval’nyj è morto in una colonia penale situata oltre il circolo polare artico, in condizioni climatiche estreme. Quello che invece si ignora è che quel campo sorge sulle ceneri di uno degli ultimi lager voluti da Stalin. Le violenze di oggi hanno la stessa radice di quelle passate.

Percorsi della memoria
La Russia di oggi e la paura della memoria

La Russia di oggi e la paura della memoria

Negli ultimi mesi in Russia sono aumentate le restrizioni per chi tiene viva la memoria delle repressioni sovietiche, come la chiusura del Museo della storia dei GULag e l’opposizione alle targhe di «Ultimo indirizzo». Ma se il governo non gradisce che si faccia memoria della storia, alcune persone non si arrendono e reagiscono nell’anonimato.

Percorsi della memoria
Nell’inferno, il simbolo della resurrezione

Nell’inferno, il simbolo della resurrezione

Un racconto di guerra sottratto per caso all’oblio. Scritto cento anni fa da una crocerossina russa, è spietatamente simile alle cronache odierne. Come uguali sono le domande che tanta devastazione pone…

GLI AUTORI DELLA NUOVA EUROPA

FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA

Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.

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