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6 Febbraio 2025
La Russia di oggi e la paura della memoria
Negli ultimi mesi in Russia sono aumentate le restrizioni per chi tiene viva la memoria delle repressioni sovietiche, come la chiusura del Museo della storia dei GULag e l’opposizione alle targhe di «Ultimo indirizzo». Ma se il governo non gradisce che si faccia memoria della storia, alcune persone non si arrendono e reagiscono nell’anonimato.
Alla Russia di oggi la memoria fa paura. Diversi sono gli eventi che testimoniano questa attitudine: l’evento più eclatante è certamente la chiusura dell’associazione Memorial, dichiarata agente straniero nel 2016 e chiusa definitivamente il 28 dicembre del 2021, oppure la scelta di un libro di testo unico per le lezioni di storia in tutti i livelli d’istruzione che presenta una vera e propria riscrittura della storia sovietica.
Negli ultimi mesi questa tendenza è proseguita e sono in particolare due gli eventi significativi: la sempre più diffusa rimozione delle targhe dell’«Ultimo indirizzo» e la chiusura del museo del GULag.
(Immagine d’apertura: memoriale dedicato alle vittime delle repressioni a San Pietroburgo. Sul monumento: «Alle vittime delle repressioni politiche». Fonte: Wikipedia)
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Ada Bianchi
Laureata in Scienze Storiche, si è specializzata in storia della Russia. Tra i suoi interessi, la storia della Chiesa in Russia, la vita religiosa e culturale in URSS e il rapporto tra Stato e Chiesa nella storia russa e sovietica.
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