15 Febbraio 2017

Gli islamici a Minsk, una storia di integrazione

Andrej Strocev

I tatari islamici si sono insediati in Bielorussia 600 anni fa, trovandovi difesa e riconoscimento. Ora sono parte integrante della società, profondamente assimilati ma pur sempre fedeli all’islam moderato.

Oggi in Europa si teme la fede islamica degli immigrati perché la si considera una sorta di cavallo di Troia, capace di introdurre un fattore distruttivo delle altre culture. In più molti ritengono innato il legame tra islam e violenza. Proprio su questo punto sono state date molte risposte diverse.
Ad esempio, l’antropologo francese René Girard, noto per i suoi lavori sul sacrificio e il sacro, riteneva che l’islam costituisse il ritorno al pensiero mitico, dal quale la tradizione biblica si era liberata nel corso di molti secoli. Per pensiero mitico intendeva la fede nell’efficacia del sacrificio, nella sua necessità. Nel pensiero di Girard i profeti ebraici criticano i sacrifici cruenti, il cristianesimo li abolisce del tutto, ma l’islam torna indietro, di qui il suo atteggiamento contraddittorio riguardo alla violenza. Un discepolo di Girard, il teologo cattolico americano William Cavanaugh, ha ipotizzato che il problema non sia affatto nell’islam ma nel fatto che l’ideologia dell’Epoca moderna ha creato il mito di una particolare violenza di tipo religioso. Secondo il mito, questo tipo di violenza è incomparabilmente più pericoloso di qualsiasi altro, perché è irrazionale e non si accontenta di nessun risultato. Mentre la violenza razionale da parte dello Stato secolare ci salva da questa forza incontrollata. Inoltre, se per diversi secoli il ruolo di «capro espiatorio» lo ha avuto il cristianesimo, nel XXI secolo questo ruolo l’ha assunto di sicuro l’islam.
La terra bielorussa, che ha conosciuto grandi tensioni fra popoli e culture diversi, essendo per antonomasia una terra «di passaggio», storicamente ha accolto nel suo seno anche una comunità islamica. Questo fatto si è inserito stabilmente nel panorama nazionale, per cui non ha suscitato nessuno stupore il fatto che l’11 novembre scorso, a Minsk, sia stata inaugurata in centro città una grossa moschea della capienza di oltre mille persone.

La lettura dell’articolo completo è riservata agli utenti abbonati, effettua il login o abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

Andrej Strocev

Nato a Minsk (Bielorussia) nel 1994. Ortodosso. Dopo la laurea in culturologia a Vilnius, ha ottenuto un dottorato alla Scuola di studi superiori in scienze sociali di Parigi. Vive a Minsk. Studia la storia della Bielorussia, si interessa di folclore, teologia.

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI

Abbonati per accedere a tutti i contenuti del sito.

ABBONATI