27 Novembre 2018
Tom Sawyer ridipinge la Russia
A Samara e in altre città della provincia russa, i volontari del «Tom Sawyer Festival» restaurano vecchie case destinate alla demolizione. Un’iniziativa della società civile che contribuisce a restituire alle città moderne ambienti a misura d’uomo.
Cos’hanno in comune Tom Sawyer e la città di Samara? Una staccionata, o meglio tante casette antiche in legno e mattoni che necessitano di una bella rinfrescata.
È il 2015 quando l’etnografo e giornalista Andrej Kočetkov lancia l’idea di creare un gruppo di volontari che si incarichino del restauro di alcuni edifici dell’antica città sul Volga i quali, pur non costituendo ufficialmente un valore storico-culturale, fanno parte del patrimonio urbanistico e rischierebbero di lasciare il posto a palazzi che spesso hanno poco in comune con ciò che li circonda. Lo conferma il rapporto dell’Unesco (Habitat III) in cui si menziona proprio il caso di Samara: «Mentre le infrastrutture industriali sono state dislocate in periferia, fino agli anni ’90 la città ha conservato il suo nucleo storico, formato da edifici in stile eclettico, art nouveau e costruttivista». Samara conserva infatti circa 500 edifici storici, il centro vanta 140 case costruite in legno e mattoni, ma recentemente è stato dato spazio a uno sviluppo urbano disordinato.
Kočetkov ricorda le passeggiate che faceva con suo padre in centro, le decorazioni e gli intagli delle vecchie case: «Io amavo quell’ambiente perché era a misura d’uomo, era uno spazio proporzionato alla persona, non opprimente, perfetto per chi voleva andare a spasso; vi si alternavano le facciate, i fregi, le decorazioni, tutti elementi che danno il ritmo alla passeggiata – cosa che non si può dire dei prefabbricati costruiti in epoca recente! Il centro storico segna in maniera unica l’identità locale… È importante che il cielo continui a sovrastare il centro, viviamo in una città con un cielo di un azzurro intensissimo, con splendidi tramonti, talvolta le nuvole creano disegni incredibili… Quando si comincia a edificare in altezza si perde il cielo. Io non mi oppongo alle nuove costruzioni, ma sono convinto che occorra anche un rapporto prudente verso il centro storico». È la strategia della «soft renovation» invocata dall’Unesco, secondo cui «la società civile è una risorsa ottimale ancorché sottostimata per la ristrutturazione degli ambienti storici».
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Angelo Bonaguro
È ricercatore presso la Fondazione Russia Cristiana, dove si occupa in modo particolare della storia del dissenso dei paesi centro-europei.
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