22 Marzo 2016
Una Mosca che non conoscevate – 3
La terza parte dell’escursione tematica per Mosca, sulle tracce di un’altra capitale: la topografia del terrore, il Deposito dei Monumenti dismessi, i luoghi delle proteste di piazza.
PIAZZA TVERSKAJA
Continuando a scendere verso il Cremlino, arriviamo in vista del monumento a Jurij Dolgorukij, il fondatore di Mosca, che domina la piazza indicando imperiosamente il centro dell’autorità municipale: qui, infatti, sorge l’ex palazzo del governatore di Mosca, poi trasformatosi in Mossovet (Sovet di Mosca), e oggi nel Comune cittadino. Proprio su questa piazza si svolse nel 1861 la prima dimostrazione studentesca in difesa di alcuni universitari arrestati, che venne dispersa da uno squadrone di gendarmi a cavallo con l’aiuto di bottegai e vetturini del vicinato, e fu successivamente ricordata come «battaglia di Dresda», dal nome dell’albergo che sorgeva sulla piazza. Ma su questa piazza si svolsero anche manifestazioni di diverso genere: sotto il monumento al generale Michail Skobelev, eroe della guerra russo-turca del 1877-78 (monumento eretto nel 1912 e demolito nel 1918, sostituito nel 1947 dall’attuale statua di Jurij Dolgorukij), Majakovskij arringava la folla perché sostenesse l’ingresso della Russia nella Prima guerra mondiale.
Inaugurazione e demolizione del monumento a Skobelev, 1912, 1918.
Qui la nostra guida spende qualche parola per sottolineare le caratteristiche delle proteste che aprirono la strada alla rivoluzione a Mosca rispetto a Pietroburgo, sebbene in entrambe le città gli insorti occupassero interi quartieri – a Mosca, in particolare, la Krasnaja Presnja. San Pietroburgo, capitale dell’impero, era ben più legata alla corte, eppure fu Mosca, pacifica e dedita ai commerci, ad opporre una maggior resistenza prima di arrendersi. Se a Pietroburgo, secondo la leggenda ufficiale, alla cannonata dell’incrociatore Aurora il 25 ottobre (7 novembre) seguì la presa del telefono, del telegrafo e del Palazzo d’Inverno, a Mosca il Cremlino si arrese solo il 2 (15) novembre; ma la sua resistenza non bastò, neppure qui infatti il Governo provvisorio trovò forze e mezzi per continuare la battaglia. Il quartiere di Tremonti (Trechgorki) è stato negli anni teatro di tre rivoluzioni: oltre a quella del 1905, vi si sono svolti i due rivolgimenti politici del 1991 e del 1993, intorno alla Casa Bianca.
L’inizio di via Tverskaja
All’estremità sud la via fa angolo con via Ochotnyj rjad, dove ora sorge la Duma di Stato, mentre prima della rivoluzione vi si trovava un grande mercato di carne e selvaggina all’aperto, come dice il termine russo; di qui anche un altro curioso particolare, a tutt’oggi vivo, il significato di «retrogrado» e «oscurantista» che assume nella parlata popolare il termine ochtnorjadec, a indicare l’ambiente di piccoli commercianti, venditori, macellai e intermediari che gestivano il bazar. Ma proprio qui, il 7 novembre 1926, di fronte all’albergo National si svolse l’ultima manifestazione d’opposizione nella Mosca staliniana: un gruppo di persone guidate da Trockij e Kamenev organizzò una celebrazione alternativa alla festa della rivoluzione. Le conseguenze furono immediate e i trockisti epurati a breve termine.
Vladimir Stepanov
Traduttore e giornalista, Saratov.
Laureato in Lettere Classiche all’RGGU di Mosca; quindi laurea magistrale in Lettere moderne all’Università Cattolica di Milano con una tesi sull’editoria russa in Italia del ‘900.