4 Marzo 2021
Incontro tra islam e cristiani: una rivoluzione che tutti aspettavano
Abbiamo chiesto al professor Farouq, docente di letteratura araba all’Università Cattolica, cosa pensa lui musulmano dell’iniziativa dei suoi confratelli in Russia, che hanno tradotto l’enciclica Fratelli tutti. Nelle sue parole c’è il mondo visto da una nuova angolatura.
L’occasione della nostra intervista è doppia: il viaggio del papa in Iraq e la presentazione, al Centro culturale Biblioteca dello spirito di Mosca, dell’enciclica Fratelli tutti tradotta in russo per iniziativa della Direzione spirituale dei musulmani della Federazione russa.
L’introduzione scritta dall’imam Damir Muchetdinov, vicepresidente della Direzione spirituale, è un documento straordinario, spalancato all’incontro con l’altro. Volevo chiederle se la mia impressione di grande novità è esatta, ad esempio là dove si dice che la Fratelli tutti è «una tappa senza precedenti nel dialogo interreligioso». Secondo lei ci sono già stati momenti simili di dialogo e di riscoperta reciproca?
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Wael Farouq
Docente di lingua araba presso la Facoltà di scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica di Milano. È stato docente di lingua e letteratura araba all’Università Americana del Cairo, Straus Fellow allo Straus Institute for the Advanced Study of Law and Justice dell’Università di New York e vice-presidente del Meeting del Cairo. Ha al suo attivo diversi saggi di islamistica e letteratura araba.
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