Tre vie
La santità non è uno schieramento di campo, ma una vita vissuta nell’amicizia di Cristo, in qualunque trincea si combatta: lo testimoniano i tre vescovi ortodossi martirizzati a cui è dedicato il volumetto. Dopo la «Dichiarazione di lealtà al regime sovietico» firmata nel luglio 1927 dal capo della Chiesa ortodossa, Sergij Stragorodskij, monsignor Arsenij Žadanovskij scelse la via delle catacombe per non scendere a compromessi con il potere; l’arcivescovo Ilarion Trojckij, allora detenuto nel lager delle Solovki, rimase invece fedele all’autorità ecclesiastica; monsignor Varfolomej Remov sentì il fascino della riunione con Roma e il Vescovo universale e passò segretamente al cattolicesimo.
Ol’ga Vasil’eva, dottore in storia e ricercatrice presso l’Accademia delle Scienze russa, appartiene alle nuove generazioni di studiosi che si trovano oggi a dover riscrivere la storia nazionale dopo decenni di sistematiche mistificazioni; in particolare, la studiosa ha focalizzato il problema dei rapporti Chiesa-Stato nel periodo sovietico, pubblicando in Russia una considerevole mole di materiali inediti d’archivio.
Ol’ga Vasil’eva
pp. 148, ed. 2002
Collana «Testimoni»
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