Pie-Eugène Neveu
Padre Neveu, assunzionista francese, sentì fin dai primi anni del ‘900 il fascino della missione in Russia, e partì come cappellano di un villaggio di minatori in Ucraina. Le vicende della rivoluzione, della carestia e della guerra civile segnarono la sua decisione di condividere in toto il calvario del popolo russo. A lui, risparmiato dalle repressioni a motivo della cittadinanza straniera, sarebbe toccato in sorte di essere consacrato segretamente vescovo a Mosca e di guidare la Chiesa cattolica russa negli anni più bui del regime sovietico. Intrighi, delazioni, fulgide testimonianze di fede fino al martirio: diviso tra il dolore di veder cadere uno ad uno intorno a lui i suoi fedeli, e il dovere di mantenere i contatti con Roma, di soccorrere i credenti reclusi nei campi di concentramento inviando loro pacchi e lettere di sostegno, il vescovo Neveu è tra le figure più drammatiche della travagliata storia della Chiesa cattolica in URSS.
Aleksej Judin, cattolico, ricercatore e docente di storia della Chiesa presso l’Università Umanistica di Mosca, ha una lunga esperienza di lavoro negli archivi, sia in Russia che all’estero, che gli ha consentito di accedere a molti materiali di prima mano, e al tempo stesso un’acuta sensibilità di credente per il travaglio della Chiesa nel XX secolo.
Aleksej Judin,
pp. 200, ed. 2002
Collana «Testimoni»
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