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E dietro l’ospite... un vento gagliardo
Tra gli anni ’20 e la Seconda guerra mondiale oltre un milione di russi, in fuga
dalla rivoluzione, si riversò in Europa. Si trovarono poveri e sbandati, senza più
cittadinanza né lavoro. Per molti fu l’inizio di una drammatica deriva, altri lottaro
no per integrarsi. Alcuni credenti vissero questa tragedia esistenziale come
un’opportunità privilegiata di testimonianza e di santità. Come un’occasione per
cogliere la sfida della libertà. Rinunciando alla nostalgia del passato e raccogliendo la responsabilità del momento storico, i profughi russi seppero creare
opere culturali, religiose e sociali, per trasmettere il valore eterno della tradizione
di cui erano figli.
La fecondità della loro testimonianza è illustrata da tre figure diverse: Nikolaj
Berdjaev, grande filosofo cristiano con un passato marxista; madre Marija, rivoluzionaria poi monaca e martire in un lager nazista; Andrej Bloom, vescovo al centro
di una vasta rinascita spirituale.
E dietro l’ospite… un vento gagliardo. Tre profughi russi e la sfida della libertà
(a cura di A. Dell’Asta)
pp. 72, ISBN 978-88-87240-60-4, ed. 2005
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