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20 Luglio 2020
Una fiducia possibile: il paradosso di Čechov
Il giustizialismo – che illude di restaurare il bene e la giustizia nella società – si afferma particolarmente nei periodi di crisi. Lo sapeva bene Čechov, che preferiva invece la follia del sentire di Cristo.
Abbiamo già ricordato più volte quanto sia diventata imponente (e deprimente) nella nostra società la ricerca del nemico, che viene accusato di ogni male e che dev’essere essere punito, se non addirittura distrutto.
Questa caccia al nemico non è certo un fenomeno nuovo e ha conosciuto anche episodi ben più gravi e diffusi: basti pensare alle vicende dei totalitarismi del XX secolo, con le storie del nemico oggettivo comunista e dell’untermensch nazista, che andavano ricercati, scoperti, denunciati ed eliminati per il bene della causa o della razza.
Oggi non conosciamo certo questi abissi; c’è però un’atmosfera che va espandendosi e va, pericolosamente, normalizzandosi, diventando quasi «banale» tanto è generalizzata e tanto pare naturale, quasi ovvia: qualsiasi evento insolito, incontrollato, imprevisto e capace di turbare la nostra quotidianità diventa occasione di questa ricerca spietata e irriducibile del colpevole e del complotto.
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Adriano Dell’Asta
È docente di lingua e letteratura russa presso l’Università Cattolica. Accademico della Classe di Slavistica della Biblioteca Ambrosiana, è vicepresidente della Fondazione Russia Cristiana.
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