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Articoli

Guerra
«20 giorni a Mariupol’»: un documentario per non dimenticare

«20 giorni a Mariupol’»: un documentario per non dimenticare

«20 giorni a Mariupol’» del reporter e regista ucraino Mstyslav Černov descrive in presa diretta le prime settimane dell’invasione russa nel febbraio ’22. Un documentario importante che prova i crimini di guerra. Intanto Mosca versa miliardi per ricostruire la città, dopo averla ridotta in macerie.

Recensioni
Il «Maestro e Margherita» di Lokšin

Il «Maestro e Margherita» di Lokšin

La recensione al nuovo film del regista russo Michail Lokšin, ispirato a “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov. Tra rilettura personale e rappresentazioni consolidate di un’opera che interroga profondamente l’anima umana.

Cultura
«Green Border» di Agnieszka Holland: tra cinema impegnato e pubblicistica

«Green Border» di Agnieszka Holland: tra cinema impegnato e pubblicistica

«Green Border», l’ultimo film della regista polacca Agnieszka Holland ha riportato alla ribalta il problema dei profughi mediorientali usati dal regime bielorusso come «proiettili umani» da lanciare contro i confini polacchi ed europei. Benché gli arrivi siano diminuiti, il problema è ancora irrisolto in Polonia, nonostante il cambio di governo e le promesse elettorali.

Arte
Fairytale: l’inferno secondo Sokurov

Fairytale: l’inferno secondo Sokurov

Frutto di una creatività difficile e piena di tormento, l’ultimo film del regista Sokurov rievoca il dramma della storia immerso nell’eterno.

Cultura
Il cinema russo si autocensura

Il cinema russo si autocensura

La Russia si autocensura e non candida nessun film all’Oscar. Ma un membro del comitato russo ricorda che il modello «uno decide per tutti» fa solo danni. E si dimette.

Guerra
«Errore di connessione»: comunicare in tempo di guerra

«Errore di connessione»: comunicare in tempo di guerra

Un giornalista russo ha girato un documentario costruito come un dialogo a distanza tra parenti che hanno posizioni ideologicamente opposte: per la guerra e per Putin, contro la guerra e contro Putin. È un drammatico dialogo tra sordi. Se non fosse per quel che resta del cuore…

Recensioni
Un controverso «Ivan Denisovič»

Un controverso «Ivan Denisovič»

Un film uscito da poco in Russia si ispira a Una giornata di Ivan Denisovič di Solženicyn, ma riduce la portata del fenomeno GULag. Tra vicenda individuale e ferita di un’epoca.

Arte
A Cannes Loznica rompe il silenzio su Babij Jar

A Cannes Loznica rompe il silenzio su Babij Jar

All’inizio della seconda Guerra mondiale, i nazisti che avevano occupato Kiev fucilarono 33 mila ebrei, dei 50 mila rimasti in città. Dell’olocausto di Babij Jar il mondo ha saputo poco o nulla. Per questo Sergej Loznica sognava di girare un film e rompere il silenzio.

Chiesa
“Pastori”, un film sugli ortodossi in Lombardia

“Pastori”, un film sugli ortodossi in Lombardia

Sorte e cresciute quasi inavvertitamente, le comunità ortodosse del Patriarcato di Mosca in Lombardia sono uno spettacolo di fede e di apertura. Un documentario che uscirà il 13 settembre ne racconta la storia e la vita interiore.

Arte
Cari compagni… dovete sparare!

Cari compagni… dovete sparare!

L’ultimo film di Andrej Končalovskij ricostruisce la tragedia di Novočerkassk, quando la polizia sparò sugli operai che manifestavano. Ma dietro a questa, c’è l’altra tragedia di un ideale che viene duramente contraddetto dalla catastrofe della realtà.

Cultura
Havel: protagonista è colui che si stupisce

Havel: protagonista è colui che si stupisce

Scritta da un Havel poco più che ventenne, la recensione a un film ungherese del 1956 contiene alcuni spunti che riemergeranno negli scritti del drammaturgo-dissidente maturo: la ricerca della verità, il rapporto tra libertà personale e meccanismo totalitario. Già allora Havel scriveva: «Com’è terribile un sistema che ci dà motivi per credere ad ogni fantasia che abbia una parvenza di realtà, e viene presentata come realtà autentica».

Società
Il nuovo giornalismo russo: un dilettante di nome Dud’

Il nuovo giornalismo russo: un dilettante di nome Dud’

Trentatré anni, taglio alla punk, l’aria da ventenne, un po’ naif e un po’ calcolatore, comunque lucido e deciso. Jurij Dud’ è il nuovo volto del giornalismo russo di frontiera, quello on line. Sa farsi ascoltare e ha milioni di follower.

Arte
“Il francese”: il cinema parla del dissenso

“Il francese”: il cinema parla del dissenso

L’attore e regista Andrej Smirnov ha messo in scena una vicenda che ricorda quella di alcuni intellettuali occidentali negli anni ‘50, da Vittorio Strada a Georges Nivat, che nell’incontro con il mondo sovietico e russo mutarono radicalmente le proprie concezioni, contribuendo anche a cambiare la coscienza europea, all’Est come all’Ovest.

Cultura
Una <em>Festa</em> poco patriottica

Una Festa poco patriottica

Un regista russo ha rilanciato il samizdat, questa volta cinematografico, girando un film dissacrante con mezzi propri e lanciandolo su youtube invece che nei cinema. La cultura indipendente non demorde, mostrando che si possono creare degli spazi liberi. Con qualche sacrificio.

Cultura
Forman, che voleva «far cantare» il pubblico

Forman, che voleva «far cantare» il pubblico

In memoria del regista Miloš Forman. Figlio dell’Est Europa, vittima di due totalitarismi, ha incontrato l’America ma non gli interessavano gli schieramenti politici. Lui cercava l’uomo e il suo insondabile mistero.

Cultura
Un comico, la storia e i suscettibili

Un comico, la storia e i suscettibili

Del film sulla morte di Stalin è stata vietata la distribuzione in Russia. Segno che con le sue tinte grottesche tocca un punto sensibile. La sproporzione tra la banalità delle lotte di potere e la tragicità dell’effetto forse richiama il presente.

Editoriale
Natale e l’umanità senza amore

Natale e l’umanità senza amore

«Loveless», ovvero, con il pregnante termine russo neljubov’ – non-amore. Questa l’implacabile diagnosi del nostro mondo che scaturisce dall’ultimo film di Andrej Zvjagincev, selezionato tra i migliori film in lingua […]

Società
Russia, vecchi scenari e nuove proteste

Russia, vecchi scenari e nuove proteste

Il 10 settembre ci sono state le elezioni amministrative russe, le ultime prima di quelle presidenziali a marzo. Seggi vuoti e generale disinteresse per la politica. Ma si fanno avanti nuove forze ultranazionaliste e ultraortodosse a sparigliare i giochi.

Cultura
Dietro le quinte della Corea

Dietro le quinte della Corea

Un regista russo a Pyongyang, per girare un documentario di «vita vissuta». Neppure il totalitarismo sovietico era riuscito a condizionare l’uomo a tal punto. In un’intervista a «The New Times» il racconto di un’esperienza ai limiti della realtà.

Arte
«Parenti»: dalla voce alla presenza. Un documentario ucraino

«Parenti»: dalla voce alla presenza. Un documentario ucraino

Un documentario può offrire un’asettica informazione, oppure può essere «lo sguardo di un uomo su una concreta situazione umana». Il regista Vitalij Manskij è un maestro in questo genere. Ha raccontato i suoi parenti, specchio dell’Ucraina di oggi.

Società
Una stupida situazione

Una stupida situazione

Una giornalista ortodossa, direttrice del portale «Pravmir», dichiara il proprio smarrimento davanti al «caso Matilda». Tra due posizioni false, sembra che le ragioni della fede non trovino spazio. Un appello drammatico che chiede una risposta.

Società
«Matilda», pomo della discordia

«Matilda», pomo della discordia

Un film non ancora uscito fa discutere la Russia. L’infuocata diatriba tra laici e ortodossi denuncia un clima polarizzato, dove le idee agiscono come ceppi virali. Ma dove è perso il nesso coi fatti. Una sfida interessante per i cristiani.

Cultura
La fede è dramma, non rifugio

La fede è dramma, non rifugio

Il regista Zanussi parla della sua Polonia cattolica senza retorica e senza miti. E parla del mondo di oggi, della fede astratta che produce certezze a buon mercato. E della fede che invece non ci toglie il dramma ma offre una prospettiva

Cultura
Strzemiński, il pittore maledetto dell’ultimo Wajda

Strzemiński, il pittore maledetto dell’ultimo Wajda

Atteso alla Festa del Cinema di Roma, Andrzej Wajda avrebbe assistito alla proiezione del suo ultimo film Powidoki (Afterimage), dedicato alla figura del pittore polacco Władysław Strzemiński, vittima della censura comunista.

Testimoni
Wajda, mite e battagliero

Wajda, mite e battagliero

Un grande artista ma prima ancora un mite combattente, che ha visto nella storia il proprio campo d’interesse. Quando illuminava tanti aspetti dell’anima polacca voleva parlare dell’umano desiderio di libertà. Un contributo di Luigi Geninazzi.

Blog

Un film, la nostra vita

Morto Stalin, se ne fa un altro. Sin dal primo minuto ho avuto la sensazione del déjà vu. Non saprei neanche dire se è un buon film o no. È […]