Archivio Articoli
La menzogna che tutto corrompe
Il pensatore slavofilo Konstantin Aksakov nel 1855 non ebbe timore di scrivere al nuovo zar Alessandro II una nota «Sulla situazione interna della Russia». Era un bilancio franco dei trent’anni di regno di Nicola I. Al giovane imperatore chiedeva di liberarsi della menzogna, concedendo libertà di pensiero e di parola. Alla luce del 1917, le parole di Aksakov suonano premonitrici. Ed oggi sembrano ancora più attuali: come Solženicyn e poi Naval’nyj aveva invitato a vivere senza menzogna; non averlo ascoltato è la tragedia che abbiamo sotto gli occhi.
L’amore dolente di Besançon per la Russia
Alain Besançon (1932-2023), storico e pensatore francese morto l’8 luglio scorso, è stato un maestro per molti russisti. Animato da amore e spirito critico, ha studiato la Russia con una penetrazione rara. La sua acuta visione del comunismo aiuta a capire la regressione neo-sovietica del regime putiniano.
Averincev, un pensatore libero nel deserto sovietico
Averincev fu un grande studioso che seppe trasmettere il respiro universale della cultura al mondo sovietico rinchiuso in una gabbia. Il suo metodo unitario, che metteva in dialogo passato e presente, affascina anche oggi. Una serata alla «Biblioteca dello Spirito».
Una nuova diaspora russa, dopo cent’anni. Alcune riflessioni per l’oggi
L’esodo di tanti russi in questi mesi ricorda l’immane esodo di 100 anni fa. Può questa diaspora avere un ruolo provvidenziale? Un testo del grande Berdjaev ci aiuta a discernere i fatti.
L’eterna «questione nazionale» in Russia
Il filosofo Vladimir Solov’ëv scriveva nel 1888 di un grande paese tentato dall’egoismo e dalla chiusura su di sé. Nell’affermare la grandezza della Russia, ne affermava il vincolo inscindibile con la civiltà europea. La vera risposta alle riduzioni geopolitiche.
Regole per dialogare con un ideologo
Riproponiamo questo articolo del gesuita francese F. Rouleau* perché, benché descriva il regime comunista che non esiste più, risponde acutamente al problema del pensiero ideologico che oggi, con tutte le differenze di contenuto, si ripresenta in modo «pandemico». Gli interrogativi urgenti nel 1986 sono oggi vivi e sanguinanti. Non è mai tardi per prendere atto della verità…
Quello strano ortodosso francese che sfidava la nostra libertà
A 100 anni dalla nascita, ricordiamo il pensatore francese Olivier Clément e il suo cammino umano: dal nulla esistenziale al riconoscimento che anche al fondo della materia c’è il volto di chi la crea.
Florenskij e il bene dell’altro
Nella vita di Pavel Florenskij vi è un primum indimenticabile e straordinario, un modo differente di rapportarsi a tutto e tutti: l’esperienza dell’esser stato strappato dal nulla, dal precipizio ultimo.
Non fermarsi alle divergenze
In memoria di Sergej Choružij, filosofo e teologo che ha incentrato la sua concezione e le sue ricerche sui temi dell’esicasmo. Un ortodosso «conservatore» ma concentrato sulla comunione in Cristo.
Sergej Averincev: un tarlo nel sistema
La figura del filosofo Sergej Averincev e il suo ruolo nell’importante battaglia per la libertà culturale all’interno del sistema sovietico negli anni ’60-70.
“Il Maestro e Margherita” letto da padre A. Men’
Padre Aleksandr Men’ ha sempre avuto un’attenzione particolare per il mondo dell’arte e della cultura. Lo testimonia anche un nutrito dialogo epistolare che il sacerdote tenne con letterati e intellettuali sul romanzo di Bulgakov II Maestro e Margherita. Proponiamo alcuni materiali tratti da questo carteggio: ne emergono una concezione dell’arte come intuizione profonda della presenza divina e un amore al bello e al vero aperto alla totalità del reale.
Hannah Arendt, un’indagatrice curiosa
Il vero punto di resistenza al male totale è l’uomo. Anche Hannah Arendt negli ultimi anni aveva studiato il tipo umano che permette l’instaurarsi del totalitarismo. Nella degenerazione antropologica c’è […]
G.K. Chesterton, l’imprevedibilità del buon senso
La figura di Chesterton presentata da Sergej Averincev
FONDAZIONE RUSSIA CRISTIANA
Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia. Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.
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